Fasci's pov
Arrivati a casa mia,andammo verso il mio ufficio,visto che probabilmente Salò o era uscita con qualche sua amica umana o era già in camera sua.
Cominciammo a parlare,di varie cose.
"Quindi stai ancora con Yugoslavia?" mi chiese,cambiando discorso dopo un po' di conversazione.
"Si,ovvio. Perché me lo chiedi?" Risposi,abbastanza curioso.
"Così,tanto per parlare."
I suoi occhi mi dicevano tutto tranne che fosse 'per parlare'.
Io avevo di fronte una delle persone più crudeli e potenti al mondo,tra le due ancora in vita,mentre lui aveva davanti il guardiano di ARomis,l'erede di Roma e...l'unica persona più potente al mondo oltre a lui.
E no,non si parla militarmente.Si parla della forza che abbiamo con i nostri poteri.
In breve,i nostri poteri erano Entità,entità tramandate nel tempo e nelle generazioni grazie al sangue che lega i Country.
In quel momento,io avevo davanti il mio esatto nemico,l'unico che può uccidermi per sempre,che può strapparmi l'anima e conservarla nelle sue mani,e lo stesso potevo fare io con lui.
C'era però una differenza.
Io ero legato all'entità,essendone il guardiano.
Essa poteva fare di tutto con me,dall'impossessarsi di me fino a materializzarsi sulla Terra sotto forma di umana,facendomi morire all'istante.
A riportarmi con i piedi per terra furono gli occhi "azzurro invernale",come mi piaceva chiamarli,che mi guardavano intensamente cercando di capire i miei pensieri dal mio verde smeraldo.
"Fasci,io non mi fiderei di...quello." disse,parlando per Yugoslavia.
"Mio caro,io credo di fidarmi di lui,e provo anche qualcosa,altrimenti non ci starei assieme,non credi?" Risposi,abbastanza pungente da farlo grignare con i denti.Reich's pov
La sua risposta mi fece bollire il sangue nelle vene.
Quel famoso fuoco,il fuoco della famiglia Reich,quello che avevo nel sangue,stava ardendo in tutto il mio corpo così tanto che in questo momento avrei voluto avere qualcuno da uccidere davanti.
Come Yugoslavia.
Quel tipo non mi piaceva per niente,ed il fatto che stesse pure con Fasci,il MIO Fasci,mi faceva imbestialire ancora di più.
Mi ricordo ancora quando bevemmo un sacco,a casa mia a Berlino,ed io ero ubriaco fradicio.
Ricordo solo che lui fosse rosso,come me,e che stavamo ansimando entrambi ma pur sempre vestiti.
La mattina seguente,però,non lo trovai con me.
"Si,come ti pare... domani dobbiamo incontrarci?" Chiesi,cambiando discorso.
"Certo,ma poi di sera ho un appuntamento con qualcuno,quindi poi o stai con mia sorella o te ne vai."
"Uh uh?hai paura di me o cosa che non specifici chi è quel qualcuno?"
A quella provocazione sgranò gli occhi,e le sue pupille si ristrettero così tanto che gli occhi sembravano delle uniche gemme verdi.
Mi prese per il colletto,avvicinando pericolosamente al suo viso il mio.
" IO. NON HO. PAURA. DI TE." scandì,con una voce mostruosamente infuriata.
La sua ira poteva sentirsi nell'aria diventata soffocante,nei suoi occhi,nella sua voce,nel suo tocco...
"Mh,strano,di solito questo lo dicono proprio i deboli." Lo provocai,con un sorrisino stampato in faccia.
Si,ok,mi divertiva vederlo incazzato.
Mi piaceva sfiorare il suo limite.E mentre io lo guardavo con quel sorriso e la mia espressione calma,lui strinse i denti e la sua pelle si tese,insieme ai suoi occhi che diventarono improvvisamente scuri,molto scuri.
Quasi sembravano neri.
Sul suo viso,un'ira inimmaginabile,indescrivibile,che per un momento mi fece paura.
Era questo il suo limite?
"Mi stai dando del debole,EH REICH!?" Sbottò,infuriato.
Ok,si stava incazzando,ma non riuscivo a non sorridere con il suo viso così vicino al mio ed anzi,per miracolo mi trattenevo dal ridergli in faccia: se avessi riso,non so che fine farei.
"genau~" Sussurrai,provocandolo nuovamente.
Improvvisamente mi sbattè al muro bruscamente,facendomi sbattere la testa molto forte,tenendo un pugnale tra le mani mentre vedevo la sua lucidità abbandonarlo.
Si avvicinò a me pericolosamente,bloccandomi le vie d'uscita nonostante fosse più basso di me di qualche centimetro.
Cazzo,ci sapeva fare...
Se aveva ucciso mio padre,non vedo perché non dovrebbe essere bravo con queste cose.
Lui era un assassino,uccideva quando l'ira si prendeva il controllo di lui,ed a saperlo ero solo io insieme a Salò.
Oh e...
Yugoslavia.
LO ODIO.
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♕︎♔︎𝙄𝙡 𝙍𝙚,𝙡𝙖 𝙋𝙤𝙚𝙩𝙚𝙨𝙨𝙖 𝙚𝙙 𝙞𝙡 𝙙𝙞𝙩𝙩𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚♔︎♕︎
Historical Fiction❤︎"[...] all'improvviso lui si accorse dei miei occhi fissi su di lui,che sembrava che lo stessi venerando... In quel momento pensai che mai al mondo mi sarei immaginato che a volte gli addii sono dei momentanei "arrivederci",anche se più prolungati...