Salò's pov
Da lì,furono due settimane d'inferno.
Pian piano le truppe avanzarono fino a Staligrado,con una velocità allucinante.
I continui colpi di fucile,la polvere da sparo,i morti,i carrarmati che avanzavano,i soldati,i cittadini che urlavano e scappavano impanicati,i luoghi pubblici distrutti,i campi colmi della cura degli agricoltori in fiamme,le urla di dolore per chi perdeva la vita e per chi perdeva un amico...
La situazione tra... di noi,era anche un po' in tensione.
Impero e Urss di solito litigavano spesso,mentre ora sembra che ci sia solo...silenzio.
O magari è quello che vogliono farci capire.
Regno sembra una macchina senza emozioni,non gli importa nulla e passa tutte le giornate ad uccidere soldati nemici e cittadini,dando molto fastidio ad Urss per questo.
E nemmeno sembra dare tanto conto a Reich,questo mi preoccupa.
Sembrava una macchina da guerra.
L'unica cosa che non toccava erano i bambini.
Ogni bambino che vedeva fa finta di non notarlo,dandogli il tempo di correre e scappare via.Finalmente,era arrivato il giorno per partire.
Saremmo ritornati a Berlino,visto che avendo una casa lì a volte io e Franchista andavamo là,visto l'alleanza con l'Asse.
Anzi,visto che eravamo l'Asse.
Vidi Franchista scorgere Fasci uccidere un soldato,in lontananza.
Lui era nascosto da un pilastro di una casa,mentre Fasci alzava l'ascia e...
"Me Dío..." sussurrò,pietrificato.
"Abituati,è così da molto." gli dissi,con nonchalance.
"In che senso?" mi chiese,voltandosi verso di me.
"Da quell'anno,Fran,lo sai. Che ti aspettavi?che rimanesse mentalmente stabile dopo tutto quello?"
Lui mi guardò,immobile senza dire una parola.
In quel momento sentì dei passi dietro di me,mi voltai e vidi quel coglione di un tedesco.
"Andate voi,io chiamo Fasci." ci ordinò brevemente.
Franchista si stropicciò gli occhi ed andammo.Reich's pov
Vedevo quei due fratelli guardare in lontananza Fasci.
Franchista era diventato pallido quando l'ha visto uccidere qualcuno.
Fasci mi aveva raccontato che rapporti avevano,e che quello spagnolo era rimasto al Fasci di dodici anni dell'epoca Romana.
Chissà com'era prima...
Me lo chiedevo spesso.
Prima di... tutto quello che l'ha cambiato,insomma.
Io mi avvicinai a loro,gli dissi di iniziare ad incamminarsi verso i generali ed allora raggiunsi Fasci,che nel frattempo si stava togliendo il sangue dal viso con un fazzoletto che aveva in tasca.
"Dobbiamo andare." gli dissi freddo.
"Va..va bene."
Balbettava mentre parlava.
"Va tutto bene,schatz?" Gli chiesi.
"Si,t-tutto bene. Andiamo." Disse,mettendosi l'ascia intorno alle spalle e cominciando a camminare.
Io sospirai,stando al gioco.
Per ora.
Perché era così chiuso per ora?
Che ti frulla in testa,Fasci?Fasci's pov
Iniziai a camminare verso i carriarmati che ci avrebbero riportato in Germania,nel loro stabilimento,e poi da lì a Berlino verso casa Asse.
Avevo provato a spegnere le emozioni,a non aver pietà,ma adesso ogni anima che ho ucciso me la ritrovo attaccata alle gambe che cerca di farmi perdere l'equilibrio.
Pff,magari fosse una metafora...
Vedevo davvero dei corpi neri aggrapparsi alla mia caviglia e stringermela,facendosi trascinare dai miei passi sempre più discreti.
Mi domandavo se ero l'unico a vedere quelle anime o vedevano solo me che sembrava che zoppicassi.
Volevo urlare,prendere a pugni qualcosa,correre via da quell'inferno...
Volevo sfogarmi.
Per fortuna stavamo per andarcene...
Entrai nel carrarmato con dei soldati,erano tutti tedeschi,ad eccezione di uno spagnolo e due italiani.
Eravamo circa sei/sette persone,ma eravamo molto stretti.
Un soldato tedesco,accanto a me,si toccava continuamente il braccio.
Vidi solo dopo che era pieno di sangue,tra cui un colpo di proiettile."Non fa male?" Gli chiesi,rompendo quel silenzio frastornante.
Lui mi guardò,fece una faccia interrogativa per degli istanti ma poi capì e mi annuì silenziosamente.
Probabilmente sapeva l'italiano,a stento.
"Komm hier." Dissi,prendendo il braccio del soldato accanto a me ed usando i poteri di protezione di ARomis.
Quando dico protezione molti pensano ad uno scudo,ma invece sarebbe protezione dalla morte.
Posso impedire la morte di qualcuno curandolo,semplicemente.
Potrei anche farlo su di me,ma se mai mi trovassi in fin di vita non avrei la forza per curarmi minimamente.
Quando finì,c'era solo una specie di 'macchia' nella pelle bianca,quasi pallida,del ragazzo,ovvero il buco del proiettile che era prima nella sua carne.
Ma era qualcosa di piccolo,tipo un livido ma non era viola,era leggermente più scuro rispetto alla sua bianca carnagione.
Lui mi guardò,stupito e pietrificato.
"U-uhm...danke..?" mi ringraziò,guardandosi il braccio.
"Di nulla."
"Sua Altezza,potrebbe fare lo stesso col mio occhio?" mi chiese un uomo,un po' più anziano del giovane tedesco.
Lui era italiano,si capiva.
Aveva i capelli neri,con occhi azzurri ed un grande neo accanto le labbra.
Alla fine,mi ritrovai a curare quasi tutti i soldati lì.
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♕︎♔︎𝙄𝙡 𝙍𝙚,𝙡𝙖 𝙋𝙤𝙚𝙩𝙚𝙨𝙨𝙖 𝙚𝙙 𝙞𝙡 𝙙𝙞𝙩𝙩𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚♔︎♕︎
Historical Fiction❤︎"[...] all'improvviso lui si accorse dei miei occhi fissi su di lui,che sembrava che lo stessi venerando... In quel momento pensai che mai al mondo mi sarei immaginato che a volte gli addii sono dei momentanei "arrivederci",anche se più prolungati...