Passarono mesi,e nel 1941 molte cose presero vita.
Reich invase l'Olanda,obbligando il country a scappare e lasciare il proprio paese.
I generali tedeschi,poi,decisero di iniziare un eliminazione totale dei 'mostri',ovvero degli Ebrei e le altre minoranze 'imperfette'.
All'asse,si arresero Ungheria,Romania,Slovacchia e Bulgaria,a scopo territoriale e politico,avendo in programma di colpire Yugoslavia e Regno Greco.
Nel mentre,nella prima metà dell'anno,nacque Giappone,l'unica figlia di Impero.
Reich e Fasci si organizzarono per attaccare la Francia da due fronti,ovvero l'Alsazia e la Lorena per Reich e le Alpi per Fasci.
Ci fu un giorno particolare tra questi,un giorno in cui si unì ufficialmente qualcuno,al 100%.Impero's pov
Erano circa le tre del pomeriggio,quando bussarono alla porta.
Sonneschein provava a contenere i bambini molto euforici,poiché li avevamo avvisati che sarebbe venuto un nuovo bambino della loro età.
Io ero seduta sul divano,avevo in braccio Giappone,che mi toccava le guance con le sue manine.
Al più presto venne Fasci ed aprì alla porta,rivelando due persone.
Una era Salò,l'altro era alto,pelle molto abbronzata,capelli mori quasi neri ed occhi nocciola tendenti al verde.
Era di una decina di centimetri più alto di Fasci,e lui era molto alto.
Quella figura maschile subito sorrise,mentre Fasci si bloccò a guardarlo.
"¡Hola Hermanito! Da tanto che non ci vediamo!" esclamò,abbracciando brevemente Fasci.
Mi accorsi solo dopo che nascosto dietro il padre c'era il nuovo bambino,spaventato del nuovo ambiente.
"Ciao,Franchista. Siamo euforici oggi,eh?" Disse Fasci,ridacchiando.
"Sì,y.. oh! Tu dovresti essere Impero Giapponese,non è così?" chiese l'uomo voltandosi verso di me,io gli sorrisi come saluto.
"Si,perdonami se non mi alzo,vedi anche tu la causa..." dissi,guardando mia figlia cercare di mettersi in piedi sulle mie gambe.
"Sì,la vedo. España,perché non vai dagli altri bimbi?" chiese,guardando in basso verso il suo polpaccio,a cui il bambino si era attaccato.
"No sé..." Sussurrò timidamente il bambino.
"Posso introdurlo io se vuoi,sono subito confidenziali con le persone." disse Sonneschein,porgendo la mano al bambino.
Lui la prese insicuro e si avvicinò a lei.
"Comunque,sono Sonneschein,lavoro qui come 'serva' da molto,anche se ormai di serva ho ben poco." Disse lei,sorridendo.
"Ormai sei di famiglia,cara. Fran,vieni,dobbiamo andare nell'ufficio di Reich. Impero,raggiungici quando vuoi dolcezza." mi annunciò,prendendo suo fratello per il braccio ed andando al piano di sopra insieme a Salò.
"Si uniranno all'Asse?" Chiese Sonne.
"Si...Salò sta anche per essere un country. Non ufficialmente,ma manca poco. Lo vedremo spesso,quindi abituati a questa confidenza improvvisa." Le dissi,parlando del carattere di Franchista.Reich's pov
Stavo preparando dei fogli quando bussarono alla porta,io risposi con 'avanti' e davanti a me appasero i tre fratelli.
C'erano Salò e Fasci ai lati,spaventosamente simili,quasi uguali,ed al centro Franchista.
La Famiglia Latinromano...
Se unissero le forze,sarebbero inarrestabili.
Ognuno sono stati seri pericoli pubblici nelle varie epoche,l'Europa ha letteralmente tremato per secoli grazie ai loro singoli nomi,ma se mai tutti lavorassero insieme sotto il nome di 'Famiglia',beh... riformerebbero l'impero Romano senza problemi.
Altro che Benito ed i suoi Patti col papa!
"Hallo. Sei Franchista,giusto?" gli chiesi,stringendogli la mano.
Feci accomodare Salò e Franchista,e Fasci si appoggiò al muro.
"Sì,yo."
"Perfetto. Già conosco Salò,quindi possiamo iniziare." dissi.
Cominciammo a parlare della politica,degli obiettivi e delle promesse di aiutarci a vicenda qualora fossero entrati.
Gli dissi dei nostri piani di guerra,dei territori e dei fronti in cui temiamo la situazione possa ribaltarsi."Quindi,prima che voi firmiate,specifico che non sarete nell'Asse in parte,ma al cento per cento,e quando si entra,non c'è via d'uscita." dissi,scrutando i loro volti.
Fasci annuì silenziosamente quando Franchista posò lo sguardo su di lui.
Aveva seguito il discorso in silenzio,senza intervenire o ribadire.
"a me va bene." Disse Salò,convinta.
"Para mì también."
Perfetto.
Gli porsi il foglio ed entrambi firmarono.
'Hispania Latinromano' & 'Salò Latinromano'.
Comunque,appena firmarono stringemmo la mano ed allora Fasci si staccò dal muro.
"Ora,vi va del vino? Dobbiamo anche staccare Impero da sua figlia o la cresce mammona." Disse Fasci,ironico.
"Fa bene." Disse Salò.
"Taci polentona!" Esclamò Fasci,facendole il medio.
Salò diede una gomitata a Fasci e continuarono a prendersi a parole tutto il tempo,finché non andammo al piano terra da Impero.
"Speravo che crescendo si fossero calmati..." Sussurrò Franchista,esausto solo a guardarli.
"Nein,la situazione è peggiorata." dissi.
"Avete già fatto?" Chiese Impero.
"Si,e visto che la bimba dorme mettila a dormire e vieni." Disse Salò,mettendo le braccia conserte.
"SALÒ!!" Esclamò la bambina,saltandole addosso ed abbracciandola.
Germania raggiunse la sorella e guardò Salò,mentre Italia e Spagna giocavano ancora in giardino,supervisionati da Sonneschein.
Germania aprì le braccia silenziosamente ed abbracciò anch'esso Salò,facendola ridacchiare.
"Ma ciao gemellini,come state?" Chiese la donna.
"Erano i miei figli..." dissi,portandomi una mano alla fronte.
"Ed io sono loro zia!" Esclamò Salò,toccandosi i capelli con vanto.
"Ja,sie ist mein tante!" Esclamò Est,chiamando Salò 'zia'.
Nel frattempo,Impero ritornò da camera di Giappone.
"Andiamo?" Chiese Impero.
"Si,Salò mi dispiace ma devi lasciarli." Disse Fasci.
"Est domani andiamo a fare shopping?" Chiese Salò,poggiando Est per terra.
"Va bene." Rispose la piccola tedesca.
"Ottimo ora posso andare."
"Posso aggregarmi?" Chiese Impero.
"Ovvio."
Fasci si portò una mano alla fronte e prese per il braccio la gemella,dirigendosi finalmente verso il salone.
Presi una bottiglia di vino e dei bicchieri di vetro.
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♕︎♔︎𝙄𝙡 𝙍𝙚,𝙡𝙖 𝙋𝙤𝙚𝙩𝙚𝙨𝙨𝙖 𝙚𝙙 𝙞𝙡 𝙙𝙞𝙩𝙩𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚♔︎♕︎
Historical Fiction❤︎"[...] all'improvviso lui si accorse dei miei occhi fissi su di lui,che sembrava che lo stessi venerando... In quel momento pensai che mai al mondo mi sarei immaginato che a volte gli addii sono dei momentanei "arrivederci",anche se più prolungati...