Capitolo 24 ''Barbarossa''

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Impero's pov
Due settimane dopo quella riunione,quel giorno era alle porte.
Sentivo la tensione,l'ansia,affogare il mio cuore nei fondali più profondi dell'oceano.
Era sera,le otto di sera,quando suonarono al campanello.
Eravamo tutti nel salone,poiché quella sera decidemmo di far cena prima appunto per quel motivo.
Sonneschein andò ad aprire,e subito sentimmo dall'ingresso la voce di Anna esclamare 'Sonne!' piena di gioia.

Sonneschein's pov
Andai ad aprire,e subito mi ritrovai la ragazza italiana che aveva rapito il mio cuore.
Quando mi vide i suoi occhi si illuminarono,un enorme sorriso parve sul suo volto.
"Sonne!!" esclamò,saltandomi letteralmente addosso.
Io la presi al volo,ridacchiando.
"Ma ciao schatz,come va?" le chiesi,stringendola a me.
"Le esportazioni aumentano,ed il lavoro aumenta." spiegò,con un tono monotono.
"Dai,entra." le dissi,prendendo le sue cose ed entrando.
Io andai dritta per la camera degli ospiti,mentre lei entrò in salone dagli altri.
Sentì subito tutti dire "Anna!Bertornata!" o comunque salutarla con molta allegria.
Il fatto che lei fosse così intima in questa casa anche se è venuta un massimo di tre volte mi riempe di gioia.
Entrai nella camera,al terzo piano,posai le cose e scesi.
Si,era un po' faticoso.
Quando mi trovavo nel corridoio sentì tutti i bambini correre,tra cui Italia.
"Sonne! Chi c'è?" mi chiese,correndo verso di me,energico.
"Anna,la mia fidanzata." gli dissi,mentre ammiravo i suoi occhi verde smeraldo illuminarsi come il Sole dalla gioia.
"ZIA ANNAAA!!!" Esclamò,iniziando a correre verso il salone raggiungendo gli altri bambini già lì.

Impero's pov
Anna entrò nella stanza,con un sorriso sul volto.
"Oh,Anna! Bentornata tesoro." Disse Fasci,abbracciandola brevemente.
"Ohayō,Anna!" la salutai,rivolgendole un sorriso.
"Hallo Anne." Disse soltanto Reich,freddo come al solito.
Entrarono poi i bambini,incuriositi da questa 'nuova' presenza.
Germania ed Est la salutarono,molto cordialmente,mentre Giappone la guardava,tenendo in braccio San Marino,o Mary.
Giappone e Mary,a differenza dei gemelli,non avevano conosciuto Anna.
Per loro si che era una figura nuova.
"こんにちは,Anna,giusto?" La salutò la mia bambina,allungando la mano per una stretta.
Lei sorrise e le strinse la mano.
"Si,esatto. Sei Giappone,giusto?" Le chiese.
"はい!" le rispose,affermativamente,piena di energia.
Anna si girò verso di me,non capendo,ma con un sorriso sul volto.
"Miki,lei non sa il giapponese." dissi.
All'improvviso entrò Italia,urlando 'Zia Anna!!'.
Saltò addosso alla povera ragazza,che dovette prenderlo in braccio al volo.
"Ciao Zia,come stai?" le domandò,'calmo',come se non fosse successo nulla.
"Prima che mi saltavi addosso bene piccolo."
"EHY!" Esclamò,offeso.
"Zia Anna e Sonne baderanno a voi per un po',noi dobbiamo andare in un posto. Non fatele esaurire grazie." annunciò Fasci,una volta che Sonneschein ci raggiunse.
"Vero Italien?" Disse sarcastica Est.
Iniziammo a parlare,e poi mandammo i piccoli a letto.

Intorno le nove e mezza ci ritirammo tutti nelle proprie camere.
"Buonanotte voi due..." Disse ironico Fasci,visto che quel giorno Sonneschein avrebbe dormito in camera con Anna.
"Eddai,Fasci.." arrossì Anna.
"Senti chi parla" Disse Sonneschein,riferendosi al fatto che Fasci e Reich molto spesso dormano nello stesso letto.
E non solo 'Dormire'.
"Solo io sono zitella" Dissi io ironica.
"Eh,infatti,Urss che aspetti?" Chiese retorico Reich.
"Ush...Coppia dell'anno signori." Esclamò Anna.
"Schatz,lasciala vivere! Noi andiamo,nacht." Disse Sonneschein,tirandosi per la mano Anna dopo quella 'splendida' battuta.
Finalmente,andammo tutti a letto,e poi,il giorno dopo...

Fasci's pov
Erano le quattro di mattina,22 Giugno 1941.
Una delle mattinate che mai mia mente oserà scordare.
Avevamo le nostre divise,ed armi.
Ci trovavamo all'ingresso,tutti dormivano.
"Machts gut. Jetzt,dobbiamo andare in una base militare qui vicino e poi con loro andremo al fronte." spiegò Reich.
Noi annuimmo all'unisono ed uscimmo di casa,salendo in macchina.
Reich al posto di guida,ed io ed Impero dietro.
Lei appoggiò la testa sulla mia spalla destra,io le accarezzai brevemente i capelli e poi guardai fuori dal finestrino.
Quanti palazzi...
Quante persone...
"𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑡𝑖"
Ma che ottimista,woah.
"𝐼𝑜 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑙'𝑜𝑝𝑝𝑜𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑜𝑡𝑡𝑖𝑚𝑖𝑠𝑚𝑜,𝑐𝑎𝑟𝑜. 𝐴𝑛𝑧𝑖,siamo."
Fai tu fratè...
Continuo comunque a non capire eh.
Intorno le cinque fummo alla base.
Scendemmo dalla macchina e tutti ci salutarono con quel gesto nazifascista.
"𝐶ℎ𝑒 𝑖𝑑𝑖𝑜𝑡𝑖."
Oh Giove,puoi dirlo forte.

♕︎♔︎𝙄𝙡 𝙍𝙚,𝙡𝙖 𝙋𝙤𝙚𝙩𝙚𝙨𝙨𝙖 𝙚𝙙 𝙞𝙡 𝙙𝙞𝙩𝙩𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚♔︎♕︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora