Fasci's pov
Alla fine,dopo altre due settimane e dopo essermi spostato fino a Gela,nella Sicilia meridionale,mi riportarono a Berlino.
Finalmente avevano capito che oramai quelle truppe non potevano essere mandate indietro.
Poi,il popolo non vedeva l'ora che accadesse,magari li riportano indietro?
L'unica cosa a cui sono contrari sono i bombardamenti,perché anzi si sono ricreduti.
Prima la folla lo acclamava con tanto di quell'entusiasmo,adesso non vedono l'ora che la sua anima lasci il corpo.
Da poco ci era arrivata la notizia che gli americani avevano bloccato l'avanzata giapponese.
E che cazz-
Alla fine,anche le truppe italiane si ritirarono dall'Africa dopo l'arrivo degli americani.In quel momento mi trovavo nel mio ufficio,quando qualcuno entrò senza bussare.
Pensai a qualche cosa astratta poiché non vidi nessuno,ma appena abbassai lo sguardo notai la piccola Mary venire verso di me turbata.
Aveva circa quattro anni e mezzo a quel tempo.
"Hai bisogno di qualcosa,tesoro?" le chiesi,dolcemente.
Lei chiuse la porta e si avvicinò a me,aggirando la scrivania.
"Stavo dormendo ed ho fatto un incubo,papà..." mi disse,con gli occhi lucidi,tenendo lo sguardo basso.
Io la presi in braccio e la misi sopra le mie gambe.
"Mi dispiace tesoro,cosa hai sognato?" Le chiesi,accarezzandogli il viso.
"Un orso grande che faceva 'Gruuuwwhh'!!" disse,imitando il ruggito dell'orso ed alzando le braccia.
Io ridacchiai,le accarezzai i capelli e la abbracciai,mentre lei poggiava la testa sul mio petto.
Continuai a compilare quelle scartoffie,e qualche minuto dopo realizzai che si fosse addormentata tra le mie braccia,anche se era molto prevedibile.
Appena firmai l'ennesimo foglio,presi la bambina tra le mie braccia e mi alzai,andando in camera sua.
La misi nel letto e le diedi un bacio sulla fronte,chiudendo le tende della finestra facendo sì che la luce di Sole non la disturbi.
Appena uscì,vidi Giappone guardarmi."Uhm..zio Fasci,Mary dov'è?" mi chiese,un po' timidamente incrociando le braccia.
"Sta dormendo tesoro,se devi prendere qualcosa dalla sua camera fallo ma attenta a non svegliarla." La avvertì,con tono dolce.
"No,no...volevo giocare con lei. Fa nulla,vado da Est. Grazie zio Fasci." disse,guardandosi le mani che tremavano leggermente.
"Hai freddo percaso? ti tremano le mani tesoro." Dissi,fingendo di non sapere quanto lei fosse a disagio in quel momento.
Non era per male,solo per spronarla a stare un po' più tranquilla mentre parla con persone almeno della sua stessa casa.
Non si può dire 'parenti',ma comunque era come se lo fossimo.
"No,non ho freddo. Ciao,zio Fasci." sussurrò,cambiando subito argomento ed andandosene.Passarono mesi,anzi,per esattezza ne passarono tre,quando una sera notai qualcosa di strano.
Io e Reich ci trovavamo nella nostra camera,erano circa le dieci e ci stavamo cambiando.
C'era però qualcosa di strano nel suo sguardo,nei suoi movimenti,e quasi anche nei suoi pensieri che si potevano leggere nel suo viso.
Appena finimmo di cambiarci,io mi avvicinai a lui,incrociando i nostri sguardi.
"Stai bene,amore? Sembri immerso nei tuoi pensieri." Gli chiesi,con un accenno di preoccupazione.
Lui mi guardò negli occhi in modo freddo,poi si allontanò da me silenziosamente come nulla fosse.
No,qualcosa non andava.
Lo conoscevo da quando era solo un bambino,oramai non è più un vanto ma una certezza: conoscevo quell'uomo meglio di chiunque altro.
Lui si mise sotto le coperte,senza degnarsi di pronunciare mezza parola.
Io lo raggiunsi,presi il suo viso dalla mascella ed ancorai i nostri sguardi,in modo che non potesse sfuggirmi.
"Ti ho chiesto se stessi bene,potresti rispondermi?"
Nulla.
Mi guardava impassibilmente con quegli occhi azzurro chiaro.
"Se non mi rispondi ti mollo un pugno in faccia e non ho timore nel farlo." Gli dissi.
Lui prese la mia mano dal suo viso e la usò per trascinarmi verso di lui,mi diede un bacio sulle labbra e mi lasciò.
"Non ho nulla. Ora,potremmo dormire?"
Rimasi pietrificato,per minuti interi bloccato come una statua.
Appena notai che mi stava ancora fissando annuì leggermente e spensi la luce,provando a dormire,invano.
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♕︎♔︎𝙄𝙡 𝙍𝙚,𝙡𝙖 𝙋𝙤𝙚𝙩𝙚𝙨𝙨𝙖 𝙚𝙙 𝙞𝙡 𝙙𝙞𝙩𝙩𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚♔︎♕︎
Historical Fiction❤︎"[...] all'improvviso lui si accorse dei miei occhi fissi su di lui,che sembrava che lo stessi venerando... In quel momento pensai che mai al mondo mi sarei immaginato che a volte gli addii sono dei momentanei "arrivederci",anche se più prolungati...