Capitolo 30 𝙺𝚕𝚎𝚒𝚗𝚎.

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Da lì,in quella Casa si cominciava a respirare un clima di tensione,accanto anche al dispiacere per quella notizia.
Reich camminava per i corridoi di quella Casa,in quel momento deserta.
Erano le quattro del pomeriggio,dove si tendeva o a riposare o al passare tempo con gli altri.

Reich's pov
Mi trovavo in corridoio,con una voglia disperata di evadere dal mio ufficio.
Ma non che facessi molto,o almeno dopo la morte di Fasci la maggior parte del tempo lì non facevo quasi nulla.
Sapevo soltanto che mi mancava da morire.
Era come qualcosa al petto,un impulso irresistibile di stringerlo a te che rimane incatenato dalla consapevolezza che anche se volessi,lui comunque non c'è e tu non puoi far nulla.
All'improvviso qualcosa mi tirò la punta del pantalone,facendomi quasi inciampare.
Abbassai lo sguardo per vedere cosa potesse essere,ma non credetti ai miei occhi.
Era un bambino,con un ricciolo moro ed occhi azzurri.
Il bambino mi guardava,sorridendo,aspettando che io dica qualcosa.
Io sospirai,mi misi in ginocchio per guardarlo meglio.
Ma lui,invece,mise le sue manine appoggiate alle mie guance,come un segno d'affetto.
Allora non resistetti più,provai a rimanere razionale ma era più forte di me.
Lo presi in braccio e lo avvicinai a me,abbracciandolo ma senza fargli male vista la delicatezza della sua età.
In quel momento,mi promisi che l'avrei cresciuto con tutto l'amore che gli dovevo,visto che sapevo bene che il vuoto di Fasci ci sarebbe stato sempre.
Ma onestamente,mai mi sarei immaginato che da quell'ultima notte,potesse nascere qualcosa.
O addirittura qualcuno.
"Sai,piccolo,ti chiamerò Ethan. Ti piace?" Il bambino mi guardò e fece uno di quei suoi versi,come se intendesse parlare.
Io allora mi alzai ed andai a cambiarlo,per poi fargli da mangiare.
Una cosa che mi rincuorava era che fosse mio e di Fasci,ed era chiaro cristallino,ma questo significava che una parte di Fasci era ancora con me.
Più tardi,mentre Sonneschein finiva di scrivere la lettera da mandare ad Anna in cucina,sentimmo qualcuno bussare alla porta principale più volte,con insistenza.
"Arrivoo" disse Impero una volta,ma continuarono a bussare.
Io sospirai,andai ad aprire ma prima di farlo sentimmo la voce di Franchista.
"Me Dío,Salò,calmati!" Si lamentò lui.
Sonneschein sollevò lo sguardo dal foglio e ci guardammo,capendo già la situazione.
Che la morte di Fasci fosse arrivata anche a Salò e Franchista?
Se sono i fratelli,credo di sì...
Comunque,io aprì,e subito vidi lo sguardò fulminante di Salò.
Era un po' più bassa di me,ed era molto divertente,ma se le ridevo in faccia minimo mi piantava un coltello al petto di quanto fosse incazzata.
"Ora voi mi spiegate CHE CAZZO È SUCCESSO A FASCI!" Urlò,entrando in casa seguita da Franchista.
"Cosa dovremmo spiegarti,Salò?" Chiese Sonneschein.
"Ah non ne ho idea,magari perché cazzo è schiattato SE ERA QUA A BERLINO FINO A QUALCHE TEMPO FA." Sbottò lei.
"Intanto,voi come fate a sapere della sua morte?" Domandò Impero,avvicinandosi a noi.
"Ci..è arrivata la notizie tramite lettera." Rispose Franchista,molto più calmo di Salò.
"Salò,non so se ti abbiano informato,ma sono quasi una o due settimane che Fasci è andato a Napoli sotto ordine di Mussolini." Le dissi io,in modo freddo.
Lei mi guardò,bloccandosi un momento.
"Cosa..? È serio!?"
"In questo momento stavo scrivendo una lettera ad Anna per annunciarle questa notizia,anche se ne staranno parlando tutti i giornali italiani." Si intromise Sonneschein.
"Ho provato personalmente a far cambiare idea a quei due fino al giorno prima,ma non l'hanno fatto. Ci dispiace che comunque tu l'abbia saputo così,Sal." Le dissi io,avvicinandomi a lei.
I suoi occhi diventarono man mano lucidi,ed in poco tempo scoppiò a piangere.
Poggiò la testa sulla mia spalla,lacrimando.
Impero si avvicinò a Franchista,vedendo che lui abbassò lo sguardo.
"Mentre.. Salò si riprende un po',gradisci qualcosa? Tè,caffè,birra?" Chiese la giapponese.
"Uhm..del caffè,grazie Impero." rispose lui,timidamente.
Nel frattempo,poggiai la mano sulla spalla di Salò,come consolazione?
Con suo fratello ero abituato ad accarezzargli i capelli e riuscivo a calmarlo in poco tempo,ma con Salò sapevo bene quanto le desse fastidio quando le toccavano i capelli quindi non credo fosse una buona idea.
"Sai,Salò,posso dirti una cosa?" Le chiesi,a bassa voce.
Lei annuì,ancora appoggiata a me.
"Non ti ho ancora presentato Ethan." Le dissi.
Lei alzò lo sguardo,non capendo.
Io le presi il braccio dal polso,senza stringerlo,e la portai al secondo piano,dai ragazzi.
Andai nella camera di Italia e presi Ethan,che dormiva nel suo letto vegliato proprio da lui.
"Ah e,Italien,c'è Zia Salò e Zio Franchista se vi interessa." Gli dissi.
Per 'vi interessa' intendevo a lui e Mary,o anche ai miei figli visto che anche loro sembravano stravedere per Salò.
"ok..grazie Reich."
Sembrava un po' giù d'umore,per un attimo mi chiesi anche cosa potesse essere.
Ma era ovvio che era l'assenza del padre,cos'altro sennò in quel periodo?
Cercavo anche di essere più socievole con lui e sua sorella,anche per la responsabilità dei due che ora era mia e di Impero.
Io uscì con il bambino in braccio.
Salò lo guardò,non capendo.
"E questo cosa dovrebbe..."
"È un peccato che Fasci non sia arrivato a conoscerlo,non credi?" Le dissi,con voce calma.
Vidi i suoi occhi illuminarsi: finalmente capì.
"Credo che Fasci sarebbe impazzito non appena l'avrebbe visto." Disse lei,con un sorriso sul volto.
Le diedi il bambino e lei lo prese prese tra le braccia,iniziando a facendolo oscillare,a toccargli le guance ed a fargli complimenti come 'patatino della ziaa' con una voce regolata con un tono più acuto della sua voce normale.
Scendemmo in cucina,dove Sonneschein mancava ma vidimo Impero e Franchista parlare in cucina,mentre Franchista sorseggiava una tazza di caffè.
Notò il bambino tra le braccia di Salò e fece una faccia interrogativa.
"Non mi guardare,è suo e di Fasci." Disse non curante,indicandomi.
"¡¿QUE!?"
Quasi gli andava il caffè di traverso.
Impero ridacchiò, divertita.
"Fasci non lo sa ancora,è morto prima della sua nascita." Lo rassicurò la giapponese.
"Immaginate ritornare dalla dimensione dopo anni e ritrovarvi un cazzo di bambino come vostro terzo figlio..la vita di mi hermano sempre piena di sorprese eh?"
Gli altri risero,io mi limitai a fare un sorriso e ad abbassare lo sguardo.

♕︎♔︎𝙄𝙡 𝙍𝙚,𝙡𝙖 𝙋𝙤𝙚𝙩𝙚𝙨𝙨𝙖 𝙚𝙙 𝙞𝙡 𝙙𝙞𝙩𝙩𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚♔︎♕︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora