Ho da poco preso sonno, quando un intenso e silenzioso vociferare mi fa aprire gli occhi. Sono girata a pancia in giù. Jacopo deve aver fatto irruzione nella mia camera perché ne percepisco ogni passo, odore o maldestro movimento. A quanto pare non deve essere difficile insinuarsi in queste spettacolari casette sul mare.
«Puoi uscire fuori?» domanda ad Edith a bassa voce. Spera di non svegliarmi.
«No, va via!». La mia amica ha pianto per tutta la serata da quando siamo arrivate.
«Per favore Edith» la supplica. «Scusami, so di essere stato uno stronzo» ammette un istante dopo. Sono totalmente stupita.
«Jacopo, sparisci da questa stanza e dalla mia vita». Questa frase mi contorce lo stomaco. Forse è merito del nostro DNA se riusciamo ad accaparrarci questi graziosi inviti a levare le tende.
«Sai che non voglio questo».
«E cosa vuoi? Fammi sentire. Vuoi spalarmi un altro po' di merda addosso?».
Il silenzio regna sovrano. Finalmente qualcuno è stato in grado di zittire il mio gemello.
«Io voglio te!». Sgrano gli occhi, quasi mi viene da ridere. Jacopo Zaccagnini si sta davvero aprendo a qualcuno? È sconvolgente persino per me che di lui conosco ogni sfaccettatura. «Vederti parlare con quei ragazzi mi ha mandato fuori di testa» ammette senza vergogna. Per la prima volta nella sua vita si mette a nudo, senza timore di restare scottato. Edith deve piacergli davvero tanto perché nessuna ragazza ha mai avuto il privilegio di scavare davvero a fondo nei suoi occhi.
«Falla finita».
«Devi credermi».
«Jacopo, quella è la finestra da dove sei entrato e da cui puoi anche uscire» lo invita con molto garbo ad andarsene.
«Non mi trattare così».
«Tu dici a me come dovrei trattarti? Tu che davanti a tua madre mi hai fatto fare una pessima figura?».
«Possiamo uscire fuori a parlarne?» la supplica ancora. «Per me la conversazione si può già ritenere conclusa» risponde ferma. Nessuna punta di compassione nella sua voce. È risaputo che Edith abbia un debole per lui praticamente da sempre, eppure, questa volta riesce a mostrarsi fredda e distaccata.
«Edith, tu mi piaci. Mi piaci per davvero, non mi sono mai sentito legato a qualcuno prima d'ora come con te. La prima volta che ti ho vista, ho avvertito una strana scarica di adrenalina, un brivido lungo la spina dorsale, una sensazione indescrivibile. Qualcosa che non ho mai provato con nessun'altra». So a cosa si riferisce. È la stessa percezione che ha invaso me quando ho capito che Ethan fosse la persona giusta.
«Hai per caso voglia di prendermi in giro?» domanda Edith di tutta risposta.
«No» la rimprovera. «Sono serio».
«Serio quanto?».
«Non ti sto prendendo in giro».
Voltandomi silenziosamente provo a spiarli fingendo che la mia faccia sia interamente affondata nel cuscino. Non mi perderei per nulla al mondo quell'immagine di loro.
Mio fratello le accarezza la guancia e la guarda dritto negli occhi. Siamo atterrati da poche ore, eppure, il cielo stellato delle Hawaii sembra averli già investiti della sua magia.
«Edith, credo di essermi innamorato di te».
«Ed io non credo a una parola di quello che mi stai dicendo». Senza attendere troppo, Jacopo le afferra la testa e la bacia.
Edith resta pietrificata.
«Jacopo per favore, va via» gli sussurra bruscamente scostandolo da sé. «Ho già sofferto troppo nella mia vita e credo che tu adesso non possa donarmi la serenità di cui ho bisogno». Il mio gemello rimane basito.
STAI LEGGENDO
A due passi da te
RomanceEmma è una splendida ragazza di vent'anni. Figlia di un matrimonio al collasso, ben presto si ritroverà a preparare le valigie per raggiungere una nuova meta: Parigi. All'inizio è timorosa e titubante, conosce poco della vita e dovrà caricarsi di...