Il silenzio

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La sveglia suonava ininterrottamente da circa cinque minuti, quando nella stanza rimbombò una altisonante voce di padre che urlava un inderogabile e inappellabile "SVEGLIATI !!!!!!!"

Non era di certo il modo migliore di svegliarsi....."PROPRIO NO!", ma era perfettamente consapevole che ogni possibile rimostranza sarebbe stata un sicuro scontro ad armi impari di prima mattina e, con un evidente broncio parlante, si diresse verso il bagno.

"Appena mi sveglio mi sento un automa, comandata da una legge di abitudine mai scelta né condivisa, e mi chiedo - ma se ho resistito tutta la notte, perché appena mi metto in posizione verticale, sento immediatamente il richiamo del bagno???"..... mah! Sarà una roba di fisica, ne sono sicura!"

Con questi pensieri era già transitata dal bagno alla cucina per fare colazione e subito dopo si era diretta verso la camera da letto. Sperava di non incontrare nessuno con cui intrattenere la benché minima conversazione, perché NO, quella mattina non ce la poteva proprio fare a parlare! 

"Solo cose liete" pensò, mentre cominciava a vestirsi e, come per magia, quell'umore grigio che si era affacciato di prima mattina svanì e, come tutte le mattine, in quarantacinque minuti era già pronta con lo zaino in spalla per andare a scuola.

"Che palle!"....."Ma chi l'ha inventata la scuola? Perché nel meglio dei miei anni devo perdere tempo nel seguire quelle cariatidi! ...... Meno male che stamattina posso dormire a scuola, tanto quella rimbambita della Sessa non si accorge se dormo mentre spiega Aristotele"

Mentre sorrideva al pensiero di quello che la aspettava, si passò la mano sui capelli rendendosi conto che aveva un bel bernoccolo nel mezzo della nuca.

"Chi sa come me lo sono fatto? " pensò salendo le scale.

" Forse dormendo ho sbattuto contro il muro, e..... si sa..... il muro è più duro della testa!" e sorridendo a questo inaspettato pensiero cercò di ricordare il sogno che aveva fatto, ma anche questa volta contorni e ricordi di quello che aveva sognato erano confusi e sbiaditi e il tentare di ricordarli impossibile, mentre apriva la porta della sua classe, e incontrava lo sguardo severo della professoressa Sessa accompagnato da un roboante:

" Zuzzu! Sempre in ritardo! Questa sveglia la vogliamo anticipare? La prossima volta comincio dall'ultima lettera per fare l'appello!" e con questo buongiorno contraccambiò il saluto della Sessa dicendo" Buongiorno Prof, mi dispiace....." e si diresse verso il suo amato banco in penultima fila centrale, lontano dalla vista della cattedra da cui la prof spiegava.

La professoressa Sessa era una donna di bella presenza nonostante i suoi 58 anni, una personalità particolare e i suoi studenti non erano certi di odiarla ma nemmeno di amarla.

Parlava, parlava e parlava, anche quando interrogava, il che poteva essere un sollievo ma, quando fioccavano dei 5 e addirittura dei 4 , i suoi studenti rimanevano spiazzati e dall' indecisione se amarla, oppure no, si convincevano di odiarla.

Quel giorno però in classe successe qualcosa di inaspettato perché, a sorpresa e in un modo non programmato o velatamente condiviso con gli studenti, prese il registro e iniziò a interrogare nonostante le rimostranze degli studenti che non servirono a nulla.

"Zuzzu e Antonangeli vediamo cosa potete spiegare ai vostri compagni di classe sul Silenzio"

Massimo Antonangeli si alzò in piedi con il suo fare strafottente e disse " Il silenzio è d'oro! Chi siamo noi per rovinarlo? Per questo non posso continuare a parlare!"

Scoppiarono tutti a ridere per poi ammutolirsi improvvisamente quando videro che la professoressa si alzava e si dirigeva alla lavagna per scrivere: 

"ANTONANGELI VOTO 2"

E, senza alcun commento ulteriore, videro la professoressa tornare in cattedra.

Zuzzu era a dir poco spiazzata, ora toccava a lei e forse ad altri, nessuno poteva dire di non aver studiato o inventarsi una scusa o provare il contro attacco del " ma prof. aveva detto che avrebbe spiegato Aristotele" perché in fondo quella era una domanda semplice, bisognava pensare, provare a rispondere e forse la Sessa avrebbe finalmente ricominciato a parlare.

"Il silenzio è un'occasione persa! Tante volte potremmo dire ad una persona che ci piace, dirle quello che proviamo, ma non lo facciamo perché abbiamo paura del rifiuto, quando, invece, l' unica cosa che otteniamo è continuare ad avere paura ed evitiamo di affrontare la realtà. Che sarà mai un rifiuto? E se, invece, fossimo contraccambiati? Il silenzio è proprio un occasione persa!"

La Sessa la guardava con i suoi grandi occhi neri, come se potesse leggerle dentro, e benché i suoi occhi le trasmettessero una profonda approvazione, disse semplicemente" Antonangeli, mi aspetto che la prossima volta tu venga volontario per recuperare questo 2. Adesso aprite tutti il libro a pagina 15 perché parleremo di Aristotele!"

" E Io?????" pensò Zuzzu? "Niente voto? ???"

Non appena suonò la campanella Zuzzu si avvicinò alla cattedra e con fare interrogativo guardò la Sessa che, a sua volta la contraccambiò con uno sguardo sereno e al tempo stesso interrogativo.

Passarono alcuni secondi che inaspettatamente non sembrarono né interminabili né tantomeno imbarazzanti quando Zuzzu decise di chiedere alla Sessa " Perché a me non ha messo un voto?"

La Sessa sorridendo le rispose " Quello che hai detto sul silenzio è stato davvero speciale e volevo vedere se dalla teoria saresti passata alla pratica. Il tuo voto è 9 Zuzzu. Continua cosí!" E uscì dall'aula con il suo passo sicuro.

IL SOGNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora