"Sono le 11:00!!!!!!!!""Domani la sveglia suona e non si ricorda che sei andata a dormire tardi!!!!!!"
Zuzzu sorrise. Sapeva che suo padre ce la metteva tutta e dava il meglio di sè. Non era stato facile nemmeno per lui trovarsi da solo a prendersi cura di un fagottino di due anni scarsi che ancora cercava il calore del latte materno .... Un fagottino a cui non era possibile parlare perché ancora non era in condizione di capire che quel latte non lo avrebbe mai più provato come.... non avrebbe mai più incontrato lo sguardo amorevole di sua mamma.....
Raramente parlavano della mamma.
Per lei era come un bel quadro dai contorni sbiaditi, molto sbiaditi..... ma per il padre era una porta sprangata, con ennemila lucchetti di protezione a cui era impossibile accedere. Spesso si chiedeva cosa ci fosse da proteggere o da nascondere..... ma quella era una domanda che non riusciva proprio a formulare......come per altro riusciva a parlare proprio poco con il padre. Erano diversi, forse, pensava, perché lei assomigliava alla mamma, ma..... non ricordandola, era difficile venire a capo di quel rebus.
Quello che sapeva di sua mamma le era stato raccontato dalla nonna paterna, la fantastica nonna Anna, una donna presente in tutti i sensi, sia fisicamente che affettivamente, si era presa cura di Zuzzu fin da quando era piccola e le aveva parlato della mamma, ma il sentirne parlare non aveva mai potuto lontanamente colmare quel vuoto di tutto da cui forse sia lei che il padre fuggivano.
Quanti pensieri.
Prima di addormentarsi ci voleva proprio un po' di relax sui social.
Scorrendo quà e lá trovò un video fantastico di una ragazza che con il trucco si cambiava davvero i connotati, nel vero senso della parola, era irriconoscibile e riusciva a trasformarsi in una femme fatal meravigliosa oppure in una strega con il naso adunco oppure in un bel ragazzo, il tutto solo con il trucco e sicuramente tanta tecnica. Like e via ad un altro video. Questo faceva vedere un ragazzo che parlava in uno strano modo, non per come lo diceva, ma per quello che diceva " Non trovo il mio ragno luminoso" diceva andando a cercare qualcosa sotto il letto e sotto le coperte. Il video era stato girato di notte, si riconosceva la luce dell'effetto del flash quando si avvia un video con poca luminosità e l'hashtag #ilmioamicosonnambulo incuriosì molto Zuzzu che mise subito un like mentre scorreva i commenti sorridendo. Erano in tanti a commentare, da un "anche io" ad un ironico "che amico" ad un "ma lui lo sa?".
Seguiva un divertente scambio di commenti fra chi aveva postato il video ed un fervido difensore del malcapitato protagonista del video, che come se fosse stato oltraggiato in prima persona difendeva a spada tratta ragazzo, quasi fosse all'oscuro del tutto e si stesse tramando alle sue spalle, mentre, in realtà il ragazzo era taggato nel video, e dai commenti che aveva fatto sembrava divertirsi proprio dell'accaduto, quindi: tutto a posto! Nessun sopruso, anzi era pure felice di essere stato filmato!
"Quasi mezzanotte forse è il caso di andare a dormire" pensò e dopo essersi messa il pigiama e lavata i denti, sprofondò nel tepore della trapunta. " Notte Pá" ..... "Notte Guerriera! Non ti rubare tutti i sogni!".
Tutte le sere la solita frase.... si chiedeva " Possibile che non gliene venga in mente altre?????" ed essendo l'unica interlocutrice di quel dialogo interiore, decise che era saggio chiederlo al padre l'indomani mentre i suoi pensieri si confondevano nel caldo abbraccio del sonno. Era stata una giornata lunga e aveva bisogno di trovare il giusto cassetto ad ogni emozione perché aveva la sensazione di non avere spazio a sufficienza.....e mentre si addormentava le ritornò in mente quel video del ragazzo sonnambulo con un misto di apprensione e di fascino.
Fin da piccola, infatti, le era capitato di trovarsi a dormire in un altra stanza, di trovare le cose messe in un ordine diverso senza ricordare nulla del sogno in se stesso, cioè mentre dormiva faceva e diceva cose che non ricordava. Si perché a quanto le avevano detto Zuzzu era sonnambula. Quanto succedeva durante la notte, le venivano raccontate da chi era con le o da chi aveva parlato con lei. Si, perché mentre dormiva parlava ad occhi aperti e parlava di quello che viveva in quel momento, cioè reagiva immersa in una realtà di fantasia, ad esempio un ragno luminoso non le sembrava affatto strano, sempre da quanto le raccontavano, mentre lei, al risveglio, non ricordava nulla e quindi si doveva affidare al racconto delle persone che aveva incontrato, con cui aveva parlato ed interagito e che avevano prestato sempre molta attenzione a non svegliarla. Sembra infatti che svegliarsi per i sonnambuli possa essere traumatico perché passano da un mondo profondamente sentito, vissuto e immaginato alla realtà e questo passaggio può essere destabilizzante.
Una volta, ad esempio, era andata fuori per qualche giorno con delle amiche e nel bel mezzo della notte, perchè quello è il momento del sonno più profondo, si era alzata improvvisamente urlando:
"C'è un'incendio, dobbiamo scappare!!!!!"
e si era precipitata giù dalle scale, continuando a chiamare le amiche per portarle in salvo. Era visibilmente scossa, terrorizzata e solo Maria, la sua amica di sempre, era riuscita a convincerla che tutto era a posto, che i pompieri erano già arrivati e che l'incendio era stato spento. Si! Quello era l'unico modo per ristabilire l'ordine, entrare nel suo mondo, accettarlo e darle dei razionali intelligenti che la riportassero a letto. Questo Maria lo sapeva bene.
Il giorno dopo glielo avevano raccontato mettendosi tutte insieme a ridere perché ormai sapevano tutti che passare la notte insieme con Zuzzu avrebbe potuto essere un'esperienza unica e, a meno che qualcuno fosse debole di cuore, non era un problema per nessuno ed anzi era una scoperta ogni mattina essere accolta dall'eventuale racconto di quanto avvenuto nella notte.
E con un sorriso alimentato da quel senso di scoperta e di curiosità pensò profondamente, fra sé e sé:
"i miei sogni, voglio ricordarmi i miei sogni"
e avvolta e coccolata dal calore di questo pensiero, si addormentò.
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IL SOGNO
RandomSogno e realtà si rincorrono, si fondono e si riconoscono. Quanta parte di una giornata viene vissuta dormendo e quanta parte ricordiamo dei nostri sogni? E se ci fosse di più di quello che ricordiamo?E se sognare ad occhi aperti fosse possibile e s...