Domenica mattina

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Mentre apriva gli occhi si ritrovò nel letto di camera sua e a stento riuscì a vedere la luce del sole di una mattina ampiamente inoltrata.

" Ma che ore sono?" si chiese mentre provava a cercare il cellulare per vedere che ore fossero.

Il mal di testa la obbligava a muoversi con una lentezza che rispondeva poco ad un crescente senso di ansia che di lì a poco avrebbe annebbiato ogni pensiero.

"....mezzogiorno...." bofonchiò a mezza voce e la prima di una lunga serie di domande iniziò a bussare in modo impetuoso alla porta dei sui pensieri...

"Ma come sono arrivata a casa?"

"Come???...."

"Ma cosa è successo ieri sera????.... Oddio non mi ricordo nulla, ma come è possibile???"

"Paolo era vicino a me e siamo usciti fuori, che ho fatto dopo? Cosa è successo????Perchè non mi ricordo nulla? Perchè questo maledetto mal di testa?"

"Mio padre doveva venirmi a prendere? Si, eravamo rimasti d'accordo così, l'ho chiamato io, completamente sbronza???Chi mi ha accompagnata a casa???"

....maledetto mal di testa...

"Oddio, ora devo parlare con mio padre..."

"... Paolo???? Ma proprio con Paolo???"

Avrebbe voluto sprofondare mentre cercava di ricordare cosa fosse successo dopo ... dopo che aveva visto Emma... si, il ricordo di Emma e Lorenzo era nitido...aveva bevuto... oddio, aveva bevuto tanto... era uscita fuori con Paolo, questo lo ricordava, come ricordava bene quel bacio e tutto il resto...

"Noooooo......"

"Ma che mi è passato per la mente, Paolo....?!?"

...

"Avrò fatto sesso con lui???"

"...perchè non mi ricordo??"

".... cosa è successo?"

"...maledetto mal di testa!"

E in preda ad un delirio di pensieri si raggomitolò sotto le coperta perchè l'unica cosa che voleva fare era sparire, unica possibile soluzione a quel momento di angoscia.

Prese il telefono, come a voler rompere gli argini di quello stato d'animo che era troppo concentrato, e chiamò Paolo.

P.: "Buongiorno, hai dormito a sufficienza?"

Z." Non saprei..."

P.: "Mal di testa ne abbiamo?"

Z.: " Presente grazie" rispose Zuzzu con un sorriso appena accennato.

P: "Passa presto, rimettiti in sesto con un buon caffè e vedrai che tempo qualche ora passa tutto e torni la Zuzzu di sempre"

Z.:" Se lo dici tu..."

P.: " Ti devo salutare che comincio gli allenamenti, salutami Manuel!"

Zuzzu non fece a tempo a chiedere "Manuel chi? Manuel mio padre?" che Paolo aveva già attaccato.

"Nooooooooooooooooooo"

...

"Proprio noooooooooooooooo!!!!"

Riprovò a chiamare Paolo ma non rispondeva, forse aveva già iniziato gli allenamenti e non poteva rispondere.

E ora che poteva fare?

Forse rimanere tutto il giorno in stanza fingendosi morta?

"? Perchè no?"

Benchè fosse un'ipotesi possibile, i suoi desiderata furono interrotti da un bussare alla porta.

"Zuzzu sei sveglia? Ho sentito che parlavi, posso entrare?"

La voce del padre era calma ed accogliente, ma l'ipotesi di fingersi morta continuava ad essere l'unica ipotesi possibile da seguire.

IL SOGNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora