Troppi pensieri

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Finalmente la campanella suonò avvisando gli studenti che anche l'ultima ora di lezione era finita e potevano andare via.

Zuzzu aveva così tante cose in mente. La Sessa. Il gruppo Insta. Studiare.

Aprì il telefono e i messaggi sul gruppo Insta erano quintuplicati rispetto all'ultima volta e doveva ancora sentire Emma. Sì, doveva sentire Emma!

Z: "Oi, ma ti sei bevuta il cervello?" disse Zuzzu, ridendo mentre Emma, stranamente, aveva risposto alla prima chiamata.

E: "Ahah, non più del solito tesorino ammuffito" replicò Emma con la battuta sempre pronta.

E: "Hai letto i messaggi? Che ridere! Sono proprio fuori di testa questi ragazzi!"

Z: "Ni, ne ho letto alcuni, fammi la sintesi tu" 

E: "Stiamo organizzando un'uscita, Sabato al Fiber! Il nerd è cotto di te <3. Fidati di me!  "

E:" Devo andare ora! Stay tuned su Insta. Ti lovvo mio ammor" e attaccò.

Questa era Emma.

Zuzzu non si aspettava molto di più da quella telefonata e mentre camminava per arrivare a casa, ripensò a quel "fidati di me!" che era molto diverso da "abbiate fiducia in voi stessi" della Sessa. 

Tanti pensieri...

Si aggiunse anche l'immagine della scritta in camera sua e di quella famigerata chiave che prima o poi avrebbe trovato... sì, davvero troppi pensieri. 

Mentre camminava decise di dare un'occhiata più approfondita ai messaggi della chat che, già dal titolo, era un programma "Avanti tutta". 

Sorrise fra sé e sé perché era sicura che quel titolo fosse stato scelto da Emma, e, nello scambio di messaggi, trovò conferma di quanto Emma fosse unica.

Dopo averli letti quasi tutti, la sintesi in effetti era che avevano in programma di vedersi quel sabato al Fiber. Negli scambi aveva notato una prevalenza di messaggi, per lo più senza un apparente senso se non la leggerezza, fra Emma e Lorenzo. Paolo dal canto suo partecipava raramente, con qualche battuta, che a dire il vero era molto divertente. Poi... nulla di più se non che anche altre persone erano state coinvolte in questa serata e per Zuzzu era buona occasione per conoscere gente nuova. 

Mentre camminava le rivenne in mente lo sguardo di Lorenzo. Il nerd era proprio carino e cominciò a fantasticare sulla scia delle parole confortanti della sua amica e di quel senso di calore che provava mentre pensava a lui. Era incredibile. La mente vagava tingendo di colore ogni ricordo, offuscandone i contorni, e, la rappresentazione che ne conseguiva era di molto lontana dalle parole della chat e dal ricordo della serata passata al parco giochi. Era entrata in un loop di meraviglie con protagonisti Lei e Lorenzo...camminava sorridendo e, per chi le passava accanto, era uno spettacolo da vedere, un bello spettacolo, perchè Zuzzu trasmetteva felicità.

Camminò lentamente verso casa e una volta arrivata, nell'aprire la porta di casa, sembrò che si aprisse, d'un tratto, tutto un altro mondo di organizzazione. Mentre infilava la chiave di casa nella serratura si spalancò di fronte a lei un pensiero di urgenza:

"Sabato è DOPO DOMANI!!!!!" 

Panico.

"Devo fare un sacco di cose"

Panico.

"Devo studiare per domani, c'è la programmata di fisica e devo ancora mangiare"

Si avvicinò al frigo e c'era ben poco.

"Forse nel forno?"pensò fiduciosa. Aprì il forno, ma era vuoto.

"Proprio oggi devo cucinare, ma che palle"

Poi con la coda dell'occhio intravide sul tavolo una confezione che lasciava capire che il contenuto proveniva dal forno sotto casa. La aprì e vide che conteneva pizzette e rustici, quei rustici con il prosciutto cotto che a lei piacevano tantissimo, e si ricordò che aveva intravisto un messaggio del padre a cui non aveva dato alcuna priorità leggendone gli altri. Prese il telefono e andò a leggere quanto le aveva scritto.

M: "Sul tavolo troverai qualcosa di pronto se torni tardi da scuola. Se vuoi puoi finirli, ma mangia anche insalata e frutta, mi raccomando, se no lieviti anche tu. E, last but not least, pulisci la cucina e non la lasciare un caos come fai sempre".

Un attimo per ammortizzare il messaggio...

...Più di un attimo...

Manuel Zuzzu riusciva sempre a dire qualcosa di storto. Le parole sembravano annullare quello che con i fatti dimostrava. 

I rustici erano stati un bel pensiero, aveva pensato a lei dedicandole il suo tempo per andarli a comprare. Probabilmente era anche uscito presto per passare al forno prima di andare in ufficio, eppure, aveva pensato bene di comunicarglielo con quel messaggio che... come effetto originava solo e unicamente parolacce come possibile risposta, annullando tutto il resto.

Zuzzu mentre rielaborava, cominciò a mangiare in modo nervoso. 

Z: "La prossima volta non me li comprare proprio, se no divento una barca!" fu la risposta di Zuzzu e dopo una pausa aggiunse "La frutta è finita, meglio, così non metto in disordine la cucina" e chiuse il telefono continuando a mangiare.

Un turbine di pensieri iniziò a scorrere velocemente. Se i pensieri avessero un colore, quei pensieri sarebbero stati di un colore scuro e cupo ed andarono avanti per un bel po' di tempo, anzi sicuramente andarono avanti per troppo tempo.

Ad un certo punto, mentre guardava il telefono si accorse che erano già le 5 del pomeriggio e il pensiero che doveva studiare si ripresento come un reminder obbligatorio senza possibilità di deroga anche se era stanca.

Prese il libro e senza volerlo, riuscì ad interrompere quel vortice scuro, strano a dirsi, proprio grazie alla fisica che non faceva sconti alla distrazione perché per capirla era necessario concentrarsi... era un bene per lei, meglio la fisica di tutti quei pensieri.


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