Una figuraccia

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Zuzzu si era messa a camminare lungo la solita strada che percorreva per tornare a casa.

Viveva vicino alla scuola. In 20 minuti riusciva ad arrivare a casa per pranzo.

A metà strada incontrò un gruppo di ragazzi della sua età che stavano ridendo e scherzando quando, improvvisamente le sembrò che qualcuno la chiamasse.

Era impossibile, diede una rapida occhiata e no, non conosceva nessuno di loro, eppure, di nuovo, le sembrò che qualcuno chiamasse il suo nome, qualcuno che era dietro di lei ma non capiva chi.

Per curiosità si girò, in modo automatico, senza chiedersi nemmeno il perché.....

Incontrò prima lo sguardo di una ragazza che di sfuggita continuò a guardare il suo smartphone ridacchiando insieme ad altri ragazzi, tutti intenti a guardare un video mostrato in condivisione.

Altri ragazzi erano seduti sul muretto affaccendati nel chiacchierare o nel prendere in giro uno di loro che, in effetti non sembrava divertirsi per nulla.

Poi, come per effetto di un inspiegabile magnetismo, si girò ancora, quasi avvolgendosi su se stesso ed incontrò quello che sembrava uno sguardo così familiare di un ragazzo mai visto prima....

Rimase immobile a fissarlo per una lasso di tempo indeterminabile. " A chi assomiglia?" si chiedeva con uno sguardo interrogativo, " Dove l'ho già visto?....eppure conosco quello sguardo....." e con un'espressione stralunata ad un certo punto realizzò improvvisamente che si era fermata in mezzo ad un gruppo di sconosciuti a fissare, tipo stalker, da un tempo infinito, uno di quei ragazzi senza dire nulla.

Ci volle un attimo per non vederla più. In men che non si dica era sparita alla vista di tutti dileguandosi dietro la prima traversa che aveva incontrato, la prima e unica via di salvezza che le si era offerta nel suo fuggire imbarazzata.

Correva veloce, forse come non aveva mai fatto prima e ripensava a quello che era appena successo.

" Ma come mi è venuto in mente di fissarlo?" pensava fra sé e sé.

"Brava che sono! Oddio, vorrei sprofondare ! No, impossibile, non l'ho mai visto" ...... "...eppure....."

Il suo passo non era mai stato così veloce e benché avesse fatto due isolati in più arrivò a casa allo stesso orario di tutti i giorni.

Aprì la porta di casa, lasciò il pesante zaino e sprofondò nella poltrona completamente assorta nei suoi pensieri, intermezzati da un ricorrente "Che figura di mxxxxa!!!!!", "vorrei sprofondare"

In rari momenti di stasi, si riaffacciava nei suoi pensieri, lo sguardo di quel ragazzo, quell'immagine familiare, quegli occhi, il viso, l'espressione.... così carino..... eh sì era proprio carino..... per poi ripiombare in un "ma che figura di mxxxxxa!"

IL SOGNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora