Capitolo 5

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Eveline's pov

"Eveline, devo parlare con Phoebe di cose importanti. Che ne dici di portare Louis a vedere la casa?"

Mio padre mi guarda in tono severo, quasi come se me lo stesse ordinando. In questo momento non riesco a pensare ad altro se non che dovrei rimanere da sola con Louis, e la cosa mi fa paura, ma allo stesso tempo mi eccita da morire. Fisso lo sguardo negli occhi di mio padre rispondendogli.

"...sì, sì, va bene."

Distolho gli occhi da mio padre per vedere chiaramente quelli di Louis su di me.

"Andiamo a vedere la casa Eve, su."

Mi ride sfacciato in faccia passandosi una mano tra i capelli scombinati dalla leggera brezza che entra dalla finestra del salone. Sbuffo alzando lo sguardo al soffitto.

"Andiamo."

Inizio a farmi spazio in casa: il lungo corridoio che attraverso porta alla mia camera, al bagno, allo studio e alla ex camera dei miei. Da quando mia madre non c'è più, mio padre dorme nello studio. Quel corridoio, mi mette i brividi quando lo percorro: non so precisamente il perché, ma mi dà l'idea di qualcosa di infinito, qualcosa che non mi porterà mai da nessuna parte. Appena giro l'angolo della mia stanza, un'ansia tremenda mi assale, costringendomi ad appoggiarmi al muro e a prendere respiri profondi; forse sono solo tesa per quello che mio padre deve dire a Phoe, o forse...

"Bu."

Louis mi mette una mano sulla spalla ridendo.

"...cazzo imbecille, sei normale?!"

"Non lo so se sono normale...di certo non ho 4 occhi, 2 nasi e 3 bocche e, a meno che io non sia un alieno, penso di essere un normale 23enne."

"Un 23enne imbecille del cazzo, non vedi che non mi sento bene?!"

"Piccola, perché sei così acida?"

"È il mio carattere."

"Nei Direct eri meno difficile bambolina."

"Beh, se ti è sembrato ciò, hai proprio sbagliato tipa."

"Naah...figurati, adoro le tipe complicate e sfacciate come te."

La sua mano sale sul mio viso, alzandolo e costringendomi a guardarlo negli occhi. Rimango estasiata da quella visione magnifica: due occhi azzurri stupendi che, con la fievole luce che v'è nel corrodoio, sembrano ancora più chiari.

"...sfacciata a me? Oh non sai cos'è la sfacciataggine allora."

"Che troia."

E ancora una volta ride tenendo lo sguardo saldo al mio, senza che io possa distogliere le pupille da quei suoi occhi perfetti o che lui possa distoglierle dai miei.

"...e tu che fottutissimo stronzo..."

"Ti scoperei di brutto ora, bambolina."

"...ma Phoebe..."

"Sai già cosa ne penso. Tu mi ecciti da pazzi, ma amo lei."

"...e mi scoperesti? Bell'amore."

"Sono pur sempre il tuo papino."

"Ma vaffanculo."

"Ohohoh cattiva bambolina, ricorda che posso decidere di punirti di brutto."

"Oddio, che paura. E cosa vorresti farmi, papino?"

"Semplice, privarti del tuo piacere. Pensa a come ci staresti male se ora io tornassi da Phoe lasciandoti da sola."

"...beh, lo hanno fatto in tanti, fallo andiamo."

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