Capitolo 6

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Eveline's pov

..non lo so nemmeno io cosa mi prende, non lo so. È così bello...ma ho paura. Tanta paura. E se lui non provasse lo stesso? Un'altra delusione? Davvero? Non ce la farei. Ahahah...è perfetto, non riesco a trovargli un difetto, amo tutto di lui, tutto. Ogni volta che ci penso ho una voglia pazzesca di farci l'amore...di sentirlo dentro di me, di dirgli che lo amo come non mai. Vorrei poter perdermi in quegli occhi così chiari, limpidi, mi ci specchierei per ore dentro immaginandoci a fare l'amore. Avere lui, sarebbe come avere l'universo tra le proprie mani, mi ritrovo a pensare sempre e solo questo. Il suo sorriso? Oh cazzo, lo amo. Amo anche quello. è come se accendessi un fiammifero in camera e come se facesse una luce micidiale. Ecco, il suo sorriso, semplicemente, è la mia luce. Ed amo questa luce. È capace di farmi vivere, sorridere, di farmi felice. E non riesco a pensare ad altro se non ad un futuro con lui, con dei bambini che scorrazzano per casa, i cui capelli e occhi mi ricordano quelli del padre. Amerei questa routine, stare con lui, con i bambini, per poi fare l'amore una volta che i piccoli si siano addormentati. Come fa qualcuno ad essere così...così...perfetto? Come fa a farmi sentire in un modo del genere? Io credo che una persona di questo tipo non sia reale. Ho paura di svegliarmi e dover rendermi conto che questo è solo frutto della mia fervida immaginazione, ho paura di dover accettare la sua «non esistenza». Vivo con questa stupida paura da sempre, non voglio perderlo, non voglio che lo prendano al posto mio, non voglio. Voglio soli appartenergli, anima e corpo e diventare una cosa sola con lui. Man mano che il tempo passa, ricordo i vecchi «sfoghi» scritti su di lui e, rileggendo quelle metafore e quei paragoni che facevo, mi viene da pensare che mentre scrivevo non riflettevi precisamente sul significato di tutte le parole, magari lo facevo solo superficialmente o non capivo del tutto. Ora invece quelle emozioni ci sono davvero, circa una ventina di miliardi più forti da come ho scritto in passato, ma ci sono. E ci saranno per sempre. Questo lo so, non si può cambiare. Desidero così fottutamente tanto le sue labbra sulle mie che mi sento morire al solo pensiero che non ho ancora assaggiato quel sapore, il suo sapore. A volte sono tentata di provare, di provarlo, di sentire le nostre lingue intrecciarsi e non slegarsi più, peccato che non è nelle mie possibilità. Mi chiedo solo, se fosse qui con me, lo farei davvero? E mi rispondo con un sonoro «ovvio». Ovvio, perché se lui volesse, io gli darei da ora ogni singola parte di me. Gli permetterei di fare parte di ogni mio respiro, più di quanto egli non faccia già inconsapevolmente. Gli darei il mio mondo...però poi rifletto e penso:"cazzo, è lui il mio mondo...come faccio a dargli se stesso se nemmeno lo posseggo?" Bah. AHAHAHA. Parliamo di quanto amerei possederlo? Sentirlo mio, sentire il suo respiro sulla pelle durante la notte, le sue labbra calde sul mio collo, le sue mani sui miei fianchi,o dio. Amerei sentirgli dire «ti amo» o «ti prego, non andartene.» perché io glielo direi. Oh cavolo, quante volte glielo ripeterei, quante. Non lo so nemmeno io, non mi stancherei mai però, mai se non si stancherebbe nemmeno lui. Dio, quante cose da dire, non finirei più, sogno solo un giorno di dirgliele da vicino. Poiché lui sappia che, al mondo, nessuno lo ama come lo amo io. È l'amore della mia vita..lo so..e farò di tutto per averlo..

Sono passati due mesi da quando mi rifiuto di vederlo o sentirlo. Due mesi di pura agonia per paura di essere rifiutata da lui. Non apro Instagram da quel giorno, quello in cui scoprii che aveva una ragazza, quello in cui venne da me, ove lo vidi con la sorella di mia madre, Phoebe, quello in cui stavo quasi per assaggiare il suo sapore. Da quel momento ho deciso di chiudere qualsiasi contatto con il mio papino: sono sicura che se la mamma sapesse quello che stavo per fare, sarebbe delusa del tutto da me, e non posso permettere una cosa del genere. Il problema è sorto circa un mese fa, quando Gyne mi ha chiesto cosa avessi. Mi sono resa conto che la sua lontananza mi fa troppo male, è stato l'unico capace di farmi stare bene, anche se in una maniera assurda, solo parandomi da dietro un cellulare. Nonostante ciò non ho voluto parlare a Gyne di quello che mi fosse successo, non lo ritenevo opportuno e non avrebbe capito sicuramente, dicendomi che avrei dovuto continuare a sentirlo e cercando di farmi capire che dovrei fregarmene degli altri, quando sa benissimo che non ci riesco per nulla. Penso che quegli occhi mi abbiano stregata fin dal primo momento e a due mesi da quel giorno, mi sono accorta di non farcela più. Guardo fisso lo schermo del cellulare e mi pongo la domanda "Apro o no Instagram? Di sicuro non avrà per nulla pensato a me." Mi decido ed apro il social. Subito il mio sguardo è rivolto verso i Direct. Con mia sorpresa mi accorgo di un "1" sull'icona. Clicco senza esitare in alto a destra sullo schermo e metto l'unico Direct che mi abbiano mai mandato, ovvero quello che Louis mi mandò. Quello che vedo è incredibile: ci sono messaggi da quel giorno, fino a pochi minuti fa. Louis non ha mai dimenticato di mandarmi il buongiorno e la buonanotte in questi giorni. Scorrendo verso l'alto noto dei messaggi diversi dal buongiorno e dalla buonanotte.

"Piccola? Perché oggi ti sei comportata in quel modo?"

"Piccola? Perché non rispondi?"

"Bambolina? Che fine hai fatto?"

"Ehy, il tuo papino vuole farti sentire bene, bimba mia."

"...piccola...mi manchi..."

"...dovremmo vederci e parlare da vicino..di quello che è successo..l'altra sera..."

"...piccola..."

"Notte bambolina."

Sul mio viso appare un sorriso a 32 denti. Gli sono mancata.

"...Dio Louis...cioè, papino, mi dispiace per non essermi fatta sentire."

Spero in una sua risposta al più presto, purtroppo non arriva. Sarà occupato, o sarà solo arrabbiato per la mia sparata a cazzo e le mie scuse da deficiente. In fondo me lo merito. So di meritarmelo, mi sono comportata da stronza. Riposo il cellulare sul comodino mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime. Avrò perso anche lui. D'un tratto una luce lampeggiante dal cellulare mi attira: Instagram. Lo riprendo velocemente in mano sperando in un suo messaggio.

"Scusa piccola, ero a masturbarmi."

"...cosa? Hai sbagliato a scrivere?"

"Nono, quando mi manchi faccio così."

"...ah?"

"Prendo una tua foto e mi sfogo con quella."

"...non puoi usare Phoebe per sfogarti?"

"Quella a mancarmi sei tu, lei la ho vicina, ti desidero, in questo caso non può aiutarmi lei."

"Oh...comunque scusa papino, per non essermi fatta sentire."

"Tranquilla, come mai non rispondevi?"

...Cazzo. Una scusa credibile Eve, trova una fottuta scusa credibile.

"...ehm...sono stata impegnata a scuola."

"Ugh, bambolina...mi sei mancata da morire, giuro. Dobbiamo vederci assolutamente. Io devo ancora portare a termine i miei piani, quelli che tu hai mandato in fumo due mesetti fa."

"...papino, sono sola a casa ora."

"...davvero?"

"Oh sì."

"...cazzo Eve, sto arrivando. Fatti trovare pronta."

"Come preferisce il mio papino che mi faccia trovare?"

"In intimo, hai dei tacchi bambolina?"

"Sì."

"...Neri?"

"Neri."

"Perfetto, mettili. Okay?"

"Va bene Loulou."

"Ti giuro che oggi ti sentirai bene come non mai bambolina."

"Non ne vedo l'ora."

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