capitolo 5

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Scusate tantissimo se ieri non ho pubblicato ma sono andato a dormire alle 9 subito dopo allenamento😭😭

Secondo giorno di scuola.
Sveglia alle otto.
Otto e un quarto ero già fuori per avviarmi verso lezione.
Non ho incontrato praticamente nessuno se non il ricciolino dell'altro giorno con cui ho scambiato un saluto.
Non posso dire che sono una mattutina perché non lo so. Per niente.
Ma la mattina non sono molto sociale. Precisamente odio tutti fino alle 9.30 poi ritorno ad essere Aura e non più Adelaide.
Si, il mio secondo nome é Adelaide.
Aspetto più di 45 minuti prima di iniziare la lezione (iniziavo alle 9).
Ho la lezione con la vocale coach e finisco all'incirca alle 12.
Dopo di che mi sbrigo ad arrivare in casa senza incontrare nessuno.
Vedetala come le leggi di Mendel.
La prima legge dice che io sono nata come una persona sociale a cui piace l'affetto.
La seconda legge di Mendel é quando mi ricordo di mia sorella e quindi ritorna Adelaide, la variante recessiva.
Infine la terza legge di Mendel dice che ci può essere una coodominanza o dominanza incompleta, quindi delle fasi intermedie.
In questo momento sono nella seconda legge di Mendel.
Quella della segregazione degli ibridi.
Dopo pochi minuti di strada mi ritrovo davanti a un Simone appoggiato al muretto con la testa china su i suoi piedi.
Lo sguardo, per quanto potessi vedere, era perso. Lo riconoscevo, era lo stesso sguardo che avevo dopo la cosa super imperdonabile.
«hey, simo» lo saluti mentre mi avvinaii fin quando non mi trovai davanti a lui.
Lui alzo di poco la testa, quel che basta per vedere gli occhi lucidi, per poi gli abbassarla subito.
«hey» «tutto bene Simo?» gli chiesi mettendomi di fianco a lui, a fissare il suo profilo perfetto.
«si, diciamo che manca casa» disse alzando lo sguardo verso il cielo. Non era un granché da vedere. Il cielo era infatti scomparso di nuvoloni neri.
«non so bene il significato di casa, Simone, ma se non sbaglio casa per le persone della nostra età é una persona o un animale più che un luogo» gli dissi mettendomi su un fianco per osservalo meglio.
Anche lui gira lo sguardo su di me e ridacchia per poi posare di nuovo lo sguardo su quei nuvolo neri.
«sei una persona un po' strana sai Blush? Però si. Mi manca la mia mamma. E anche il mio papà anche se discuto spesso con loro» mi disse.
«immagino» dissi di getto. «cioé più o meno non so bene cosa significhi ma credo che sia lo stesso per me con mio fratello, la sua fidanzata e..»
«tranquilla Aura. Non devi raccontarmi la tua situazione familiare é tutto apposto. É solo la mancanza dei miei genitori, della mia vita, che mi fa trsimtezza» mi risponde con un mezzo sorriso.
«scusa, diciamo che quando sono nel mio periodo da "seconda legge di Mendel" non sono la migliore su il fatto di rallegrare gli animi»
Lui aggrotta la fronte.
«seconds legge di Mendel? Ma che stai dicendo?»
«niente é un roba complicata» gli rispdko prendendo il borsone.
«io vengo dentro tu?» gli chiesi girandomi.
«no, aspetta» mi dice prennddomi per il polso e tanti girare.
«coda intendi per Seconda legge di Mendel?» sbuffo.
«sai Mendel? Il monaco naturalista che ha fondato la genetica. É colui che ha stabilito le tre leggi principale. La prima.legge: la legge della dominanza. La seconda legge: la legge delle segregazione degli ibridi. E la terza legge, che io sostituisco con la dominanza incompleta» spiego in modo molto veloce. Lo intuisco da come mi guarda. Sembra che sta parlando con alieno.
«scusa, solo che non mi piace di parlare molto di sta cosa» gli rispondo tirando un po' più giù la mai felpa bianca a zip.
«capisco..entriamo?» mi chiede Simone con un sorriso e lo seguì volentieri
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«ho é possibile tutti i compiti a me!» si lamneta Holy mentre scende per l'ennesima volta a prendere la busta. In casa per adesso ci siamo solo noi cantanti.
Mi sono seduta di fianco a Stella una cantante della Lorella, non ci ho mai parlato però sembra simpatica.
Dopo pochi minuti Holy risale e inizia a leggere la lettera.
Zerby, non che il mio professore, gli ha dato un compito sulla canzone di Tiziano Ferro.
Quando parte la canzone manca poco che Holy sviene.
«eh, ho capito ma che cazzo di canzone é!» si lamenta il diretto interessato.
«ma lo devo fare sempre io?!?!» ripete dopo aver finito di ascoltare la canzone.
«vabbé, rifiuti anche questo» gli disse Mattew.
«rifiutalo» disse Stella dando manforte a Mettew. Seguita poi anche da Mida.
«il mio professore é la Pettinelli» dice Holy.
«eh fra ma i professori sono tre, se possono darci i compiti ci sarà un motivo» risponde Mida
«si lo so, solo che l'unica che mi ha capito é la Pettinelli. Anche lei sa che non sono un autore puro, cioé anche nei miei inediti non faccio vocali incredibili. Capito? Un quarto di quelli che sono passati per di qua non sapranno farlo. Non mi sto paragonando a nessuno. Solo che secondo me tutti vanno premiati per quello che sanno fare. Quindi non capisco questo accanimento contro di me»
«Holy, secondo me Zerbi non c'è l'ha con te. C'é l'ha con la Pettinelli perché gli ha strappato il foglio» intervengo io.
«ma lasciando stare il compito. Proprio ance alla formazione della classe mi ha detto che io non sapevo cantare, capito? C'è l'ha proprio con me» mi risponde e io annuisco soltanto. Dopo pochi minuti siamo già tutti fuori per dirigerci a lezione.

«Legami Indissolubili» ~Simone GalluzzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora