🔞TRANSSEXUAL STORY - 🌈🦋SOLO PER ADULTI
Un viaggio musicale, sensuale, esoterico, di OLGIVANNA, la nostra DJ, attraverso gli U.S. alla ricerca di un senso, alla scoperta di Maestri di vita e un finale drammatico.
Da NYC a Mill Run (PA), poi a Tali...
Ancora penso come sia potuto succedere di essere stata invitata all'Output, io che non sono una professionista, forse per il mio profilo su Soundcloud, forse per lo zampino di amici di amici di Gerry, ma lui nega fermamente, forse perché adesso vanno di moda le DJ femmine che suonano il vinile, ciò conferma che, quello dei Club, è ancora un mondo tutto al maschile.
Scendiamo dal taxi giallo con le mie due borse di vinili. Entriamo nel backstage dell'Output dall'ingresso secondario. Fuori già la fila di avventori. Siamo a Brooklyn, più precisamente a Williamsburg. Il Club non è grande, piuttosto minimale, con una parte al chiuso al piano superiore, affacciante su di una terrazza, e un cortiletto a piano terra lungo e stretto, dove si suona e si balla nel periodo estivo.
L'evento è iniziato alle cinque del pomeriggio e continua fino alle cinque del mattino. Proprio come una discoteca. Che odio! La mia esibizione è concordata tra le 11 e 12 p.m. Sono nel gruppo di DJ del Warm Up , cioè tra i Resident dj o gli esordienti. Gli ospiti importanti, i professionisti affermati, iniziano dopo, nel pieno della serata. Non conosco nessuno, se non qualche nome dei Guest. Sono già frastornata. Fatico anche a capire la pronuncia del tecnico di sala che mi fa vedere la consolle nel cortiletto.
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Un Resident sta suonando e qualcuno balla un po' incerto tra gli angusti spazi del cortile. Vista così la situazione mi sembra un po' assurda. Non sento alcun calore, tutto molto organizzato, controllato. Mi auguro un pubblico più coinvolto. Vedo nell'angolo un piccolo mixer impolverato. E' un Ecler Warm2, rotativo eanalogico. Chiedo al tecnico se può mettermelo in linea collegato ai due piatti. Storce il naso (penserà che è roba da ragazzi) ma è gentile, mi promette di farlo, tra meno di un'ora quando tocca a me.
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Gerry capisce la mia agitazione e mi porta al bar del piano di sopra. Al secondo drink comincio a tranquillizzarmi. Vorrei solo stendermi e dormire. Non pensare a niente.
Nel frattempo mi sforzo di sintonizzarmi sul genere di musica che sento arrivare dal piano di sotto. E' una techno senza soluzione di continuità, molto battente, così fluida, al punto da quasi non riconoscere la successione dei brani. Osservo il pubblico che pian piano riempie il locale. Non sono giovanissimi, anzi, l'abbigliamento è sgarrupato, tendente al nero, ma sono carini, non è gente di Manhattan, e questo mi piace. Si vede che è un pubblico d'intenditori. Interpretano i suoni o il mood sonoro in sala. Si muovono anche stando seduti o ciondolano al ritmo senza troppo scomporsi. Sono allegri, carichi, in fondo è un sabato sera.
