Tornando a casa, Amy ripensò alla conversazione avvenuta prima.-Amy..cosa deciderai di fare con Mattew?-
-Lo sai già, Claire. Non farò assolutamente nulla. Come sono arrivata qui me ne andrò.-
-Quindi non hai intenzione di cercarlo?- chiese Fannie.
-Vi prego, ragazze, ne ho già parlato con mamma. Se vorrà, mi cercherà lui. Se no nulla.-
-E tu vorresti che ti cercasse, non è così?-
-Ragazze, cos'è? Un interrogatorio?- ridacchiò Amy.
Le due amiche non insistettero più. Conoscevano già la risposta. Lui le mancava, ed anche tanto.
-Sono a casa!-gridò la ragazza.
-Oh tesoro. Come è andata?-
-Benissimo, mamma. Quelle due non sono cambiate di una virgola.- sorrise.
-Ne sono felice. Dai, va a lavarti le mani che la cena è pronta.-
-Con il negozio come va invece, Bob?-
La famiglia Richards e i Black erano seduti attorno al tavolo e stavano chiaccherando animatamente.
-Tutto bene. Lavoro tutto il giorno ma le entrate sono sufficienti quindi non mi lamento.-
-Zia Rose a te come sta andando l'impiego che hai trovato?-
-A meraviglia Amy! È un lavoro che amo. Tu conosci la mia passione per il trucco. È proprio l'impiego adatto a me.- rispose la zia eccitata.
-A proposito di questo Amy..-iniziò Anne.
-Domani gli zii sono tutto il giorno fuori, Jessie come sai è impegnata per il matrimonio e papà vuole portare Josh in un parco giochi. Dovrei fare la spesa..ma devo risolvere alcune cose al computer. Potresti andare tu?-
-Tranquilla, mamma, vado io. Potrei chiedere a Fannie di farmi compagnia. Lei conosce meglio la città.-
-Come desideri, tesoro. Grazie.-
-Amy..-
-Amy alzati su.-
-D'accordo, non volevo arrivare a questo.-
-AMY C'È JANE AUSTEN DAVANTI A ME!- urlò la ragazza.
-DOVE?!- Amy si alzò di corsa.
-A diciassette anni ancora ci caschi!- Fannie iniziò a ridere talmente forte da suscitare l'irritazione dell'amica.
-Non permetterti mai più di nominare il nome della Austen invano. Dai vieni qui.-
Le due si abbracciarono forte. I loro abbracci erano così veri, carichi di significato. Amy voleva un bene dell'anima a Fannie, forse addirittura più di quanto quest'ultima ne volesse a lei. Era tutto per lei, la sua migliore amica, una confidente, la sorella che non aveva mai avuto. Le due ragazze, nonostante la distanza, erano riuscite a mantenere la loro forte amicizia intatta.
-Allora, dove si va?-
-Mamma ha lasciato una lista. Quindi direi di fare la spesa e poi potremmo andare a prendere un gelato?- chiese Amy.
-Perfetto!-
-Amy tua madre che marca usa di deodoranti?-
-Ehm..non ne ho idea. Prendi quella che ti piace di più.-rispose la ragazza.
-Era da una vita che non andavo in questo supermercato.-continuò.
-Sì, vero. Ci andavi sempre con..tu sai chi.-disse Fannie.
-Sì, giusto..-
Amy ricordava bene tutte le volte in cui andava con Mattew al supermercato. Quando usavano la maggior parte dei soldi datele dalla madre in merendine e giocattoli. Le giornate terminavano con i rimproveri della madre interrotti dalle forti risate del padre.
-Okay, credo che non manchi nulla. Andiamo alla cassa.-
-Non credevo ci fosse così tanta confusione di mercoledì.- disse Fannie esausta.
-Fa, siamo in fila solo da venti minuti!-ridacchiò l'amica.
-Dai Matt, non fare così! Stavo scherzando!-
Non molto lontano si sentirono le voci di due ragazzi che gridavano e scherzavano.
Fannie fissò Amy.
Non poteva essere lui. Non doveva essere lui. Non era ancora pronta ad incontrarlo e non sapeva quando lo sarebbe stata.
Amy, intanto, non proferì parola. Cercava di capire da quale punto del supermercato provenivano le voci.-Certo, certo. Continua così e sabato niente ragazze.-
-No Mattew, così diventi crudele però!- il ragazzo imprecava.
-Amy..ci sei?- domandò preoccupata Fannie.
Era la sua voce. A distanza di anni Amy l'aveva riconosciuta. Quella voce da uomo con un tocco di infantilità. Quella voce che sarebbe stata ad ascoltare ore ed ore.
-Signorina, scusi. È il suo turno. Si sbrighi che qui c'è gente che ha fretta!- disse un'anziana signora.
-Cosa?-domandò la ragazza spaesata.
-Sì, signora, ci scusi. Dai Amy paghiamo e andiamocene.- la incitò Fannie.
Una volta essere uscite dal supermercato Fannie si rivolse all'amica.
-Amy, stai bene?-
-La sua voce..
Fannie era la sua voce. Ed era a solo qualche metro da me.--Cosa vuoi fare adesso?-
-Portami a casa, Fannie. Portami a casa subito, ti prego.- disse implorante Amy.
-Ne sei davvero sicura? Amy, può darsi che non ci sarà mai più l'occasione per parlargli.- cercò di farla ragionare.
-Andiamo via da qui.- terminò la ragazza.
Le due amiche si incamminarono verso casa in silenzio, ma con tanti pensieri nella testa.
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SPAZIO AUTRICE:
Tadadadaaan! Finalmente entra in scena Mat. Chissà se riusciranno ad incontrarsi prima della partenza di Amy.
Vorrei sapere se vi sta appassionando quiiindi lasciate qualche commento!
Al prossimo capitolo!♡
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Bagnata dal sole
Teen Fiction"Per Amy il ritorno in Italia significava una grande prova. Una prova alla quale lei non voleva sottoporsi. Ma si sa che il destino, a volte, ti conduce nel luogo al quale il cuore appartiene davvero."