Capitolo 8

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Insieme corremmo lungo il corridoio quando sentimmo dei colpi di frusta seguiti da piccoli gemiti di dolore. Senza esitare sfondammo la porta e trovammo Mary con la schiena completamente squartata da ferite causate dalla frusta che quell'uomo aveva in mano. Senza che qualcuno potesse fermarla, Levy scattò e con un calcio in faccia atterrò l'uomo sotto lo sguardo impressionato di Reul, stupito di Ezir e il mio d'orgoglio.
- Eh brava la mia sorellina. - dissi mentre iniziai a fasciare le ferite di Mary con i vestiti dell'uomo.
- Ma allora ce l'hai come abitudine!- disse Ezir ridendo.
- L'ha imparato quando vivevamo insieme.- rispose Reul.
-E visto che quel coglione faceva sempre a pugni, ho dovuto imparare a medicare le ferite con niente.- dissi finendo di medicare Mary.
- Ma grazie a me hai anche imparato a dare di pugni, e poi spesso e volentieri eri tu a dare il primo pugno!- disse e effettivamente non era falso.
- Si, come dici tu!- lo liquidai aiutando Mary a rialzarsi.
- Grazie..... di avermi aiutata....- disse Mary ancora dolorante.
- Allora, chi manca all'appello?- disse sarcastica Ezir ma io ci pensai seriamente.
- Adesso dobbiamo cercare Ken, e poi potremmo scappare da qui!- dissi uscendo dalla stanza.
Guardammo tutte le celle e le stanze ma di Ken non c'era traccia.
- Ma dove diavolo sei, Ken!- dissi tra me.
-Secondo me dovremmo andarcene senza di lui.- disse Reul.
-Prova a dirlo un'altra volta e ti spacco la faccia!- dissi prendendolo per la maglia.
- Eh, calmati, che c'è, ti sei affezionato al nostro caro prof?- disse provocandomi.
- Lui ci ha rimesso tutto per salvarci da quell'inferno, e salvarlo è il minimo e se non sei d'accordo, puoi andartene e fare quello che vuoi!- dissi lasciandolo e voltandomi andando verso il corridoio che ancora non finiva.
- Non pensare che davvero potrei abbandonarlo così, capito?- mi disse voltandomi.
- Volevo solo esserne sicuro!- dissi e insieme continuammo quell'odissea in cerca di Ken.
- Qualcosa però è strano.- disse Levy all'improvviso.
- L'hai notato anche tu?- disse Reul voltandosi verso di lei.
- Nessuna guardia in giro.- disse Mary completando il pensiero che tutti avevamo in mente.
- L'unica ragione plausibile è che tutti siano impegnati.- dissi pensando a dove possano essere.
- Oh mio Dio!- disse Mary mettendosi una mano alla bocca.
- Spero che non sia ciò che stai pensando.- disse Ezir consolandola.
"Quella ragazza è davvero cambiata!" pensai sorridendo.
-Non preoccuparti, sono sicuro che sta bene!- le dissi continuando a cercarlo.
Delle luci che provenivano da una stanza alla fine del corridoio ci incuriosirono e visto che la porta era socchiusa, perché non spiare?
Quindi aprii di più la porta e lo spettacolo che vidi mi orripilò.
Ken era disteso e legato sul soffitto mentre migliaia di punte erano conficcate nel suo corpo. Dei fari erano puntati su di lui non credo che le ferite ne giovano molto. Aveva gli occhi chiusi dai quali colava sangue, insieme alle orecchie e da tutte le ferite che aveva sul corpo, sulle braccia e sulle gambe. Non avevo mai visto niente di simile, e Ken non reagiva perché lì c'era tanto di quel gas per Ghoul da ucciderne una ventina e lui era ancora vivo perché il sangue continuava a colare incessantemente.
- Per favore, non entrate, rimanete qui, lo salvo da solo.- dissi anche a costo di spaventarli.
Loro stavano per entrare quando qualcosa ruppe le finestre e a quel punto tutti entrarono e vedemmo una donna incappucciata come un ninja con Ken sdraiato accanto mentre lei gli faceva respirare credo dell'aria normale visto che lì dentro non si respirava.
Ciò che ci stupì fu il vedere le ferite di Ken guarire all'istante.
- Però, il buon vecchio Ken può rigenerarsi! Chi lo avrebbe detto!- disse Reul prendendosi un'occhiataccia da tutti noi.
La donna stava per fuggire ma Ken la fermò.
- Aspetta, vengono anche loro.- disse indicandoci.
- Cosa? Ma sei impazzito?- disse la donna togliendosi il cappuccio e mostrando i suoi capelli lunghi e neri.
- Fidati di me, sono tutti dei Ghoul più che qualificati!- disse guardandoci fiero.
-Sempre se volete!- disse la donna come scocciata.
- Credo di parlare a nome di tutti dicendo che ora come ora, non abbiamo nulla da perdere, se non le nostre vite e seguirvi credo che sia il modo migliore per preservarle.- dissi ricevendo un'occhiata affermativa da tutti loro.
-Ok, io sono Morgana, e faccio parte della Resistenza.- disse lanciandosi dalla finestra seguita da Ken.
- Ragazzi, abbiamo la bicicletta. Pedaliamo!- dissi lanciandomi.
- Ma se non hai mai imparato!- disse Reul lanciandosi dopo di me.
Tutti gli altri ci seguirono ridendo anche se la situazione era pressoché drammatica e disperata.

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