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"Niall's pov"

La sera dell'appuntamento arriva troppo velocemente, in mattinata Harry mi ha scritto per ricordarmi della serata. Sono così prevedibile che sapeva che avrei potuto dargli buca.
Ho scelto un abbigliamento molto casual, non voglio fargli pensare di essere interessato a lui.
Ma lo sei, mi fa notare la mia vocina interna. Si lo sono, quel ricciolino si è fatto notare, ma questo non non vuol dire che sia giusto. Non potrei mai avere una relazione stabile con lui per pochi semplici motivi:

1. È uno dei migliori amici di mio figlio e non ne sarebbe molto felice, penserebbe di avere un pedofilo come padre.

2. È giovane, ha gli ormoni sparati a palla e quindi di conseguenza si comporta più in funzione del suo coso in mezzo alle gambe che con il cuore.

3. È fottutamente sexy, e non gli permetterei di uscire da solo. Sarei troppo geloso.

Mentre mi metto in macchina per andare a prendere il riccio ripeto quei tre punti come un mantra, ma più le ripeto più mi rendo conto che non credo nemmeno ad una di quelle parole.
Arrivo sotto casa sua alle nove in punto.

Niall: Sono sotto casa tua.

Gli scrivo semplicemente. Non passa nemmeno un minuto che il riccio mi ha già risposto

Harry: Ma come papino già sei qui? Io devo ancora farmi bello per te. ❤

Arrossisco per quel cuoricino. So che fa tanto tredicenne innamorata, ma è sempre stato uno dei miei punti deboli, mettimi un cuore alla fine di un messaggio e sono perso.

Niall: Non serve. Puoi anche mettere un sacco di patate al posto dei jeans, l'importante è che ti muovi.

Ho sempre odiato restare in macchina senza fare nulla.
Non arriva nessuna risposta, quindi capisco che il riccio arriverà a momenti. Mi guardo per l'ultima volta nello specchietto retrovisore per accertarmi della condizione dei miei capelli, sistemando subito dopo la camicia.
Il portone si apre ed il riccio sbuca da li in tutto il suo metro e 80 di bellezza. Indossa i suoi soliti skinny jeans neri, che sembrano di più una seconda pelle, un paio di anfibi neri ed una camicia abbottonata solamente fino alla pancia bianca a righe nere. I capelli sono li che svolazzano indisturbati al vento.
Harry mi avvista e si dirige a passo lento verso la mia macchina. Quando entra salutandomi come se nulla fosse con un bacio sulla guancia mi accorgo di star trattenendo il respiro.

- Buonasera papino, dove mi porti di bello? - mi chiede allacciandosi la cintura di sicurezza.

- Non ti aspettare nulla di sofisticato, andremo a mangiare qualcosina in un agriturismo, poi magari andiamo a fare una passeggiata nel parco - dico mettendo in moto l'auto partendo verso il luogo della cena.

Arrivati all'agriturismo veniamo accolti dal cameriere che ci accompagna ad un tavolo appartato.
Sto tranquillamente scegliendo cosa ordinare quando sento qualcosa solleticare la mia gamba. Subito mi irrigidisco spostando la gamba il più lontano possibile da Harry - mi stai facendo piedino? - dico con una punta di ironia nella voce - può darsi, papi - mi risponde con il suo solito sorriso strafottente.
- Smettila di chiamarmi papi. Mi innervosisce -.
La conversazione viene interrotta dall'arrivo del cameriere intento a prendere le ordinazioni.
La serata cena passa tranquillamente, tra sorrisi e risate, senza ulteriori intoppi. Adesso posso dire di conoscere un po' di più il riccio: so il suo colore preferito, il nome dei suoi genitori e qualche aneddoto divertente di quando era bambino.
Andiamo a fare la, ormai programmata, passeggiata al parco.

- Sai non sei tanto male. Pensavo fossi una completa testa di cazzo - gli dico guardando il cielo pieno di stelle.

Lo sento sospirare al mio fianco -invece tu sei proprio come mi aspettavo - mi dice sedendosi sulla panchina più vicina - e come ti aspettavi che fossi? - gli chiedo aspettando mi una risposta ironica e stupida - bello, simpatico, sorridente e gentile - mi risponde subito dopo.

Gli sorrido alzandomi dalla panchina - Beh, penso che adesso sia ora di andare - gli dico porgendogli una mano per aiutarli ad alzarsi, lui la afferra prontamente senza, però, lasciarla dopo essersi messo al mio stesso livello.
Camminiamo così, in silenzio, mano nella mano fino alla macchina dove, sfortunatamente, ci separiamo.
Mi fermo sotto casa sua restando in silenzio, imbarazzato.

- Allora io vado - mi dice sorridendo. Non un sorriso strafottente di quelli che usa sempre, ma uno di quelli che lo fa somigliare quasi ad un bambino.

- Sono stato bene stasera - gli dico sinceramente, ormai non serve più a nulla mentire. Questa serata mi ha aiutato a capire che a me non interessa solo il lato esteriore di Harry, certo è bello, questo lo possono vedere tutti ma penso che mi piaccia ancora di più quello che ha dentro.

- Anche io - mi risponde. Lo vedo titubante, come se volesse fare qualcosa ma avesse paura della mia reazione.

Prendo in mano la situazione avendo intuito le sue intenzioni. Mi avvicinò piano piano al suo volto facendo combaciare subito dopo le nostre labbra, mi stacco quasi subito, quasi come se avessi paura di rovinare l'atmosfera creatasi tra di noi.
Harry non dice niente, se ne sta solo lì, ad un palmo dal mio viso sorridendomi. Unisce di nuovo le nostre labbra in un bacio molto casto - Allora buona notte - dice aprendo la porta della mia auto. - Buonanotte - gli rispondo prima di vederlo sparire nel portone del suo condominio.

Mi guardo allo specchietto notando di essere più rosso di un peperone.
Non posso fare più niente. Sono praticamente cotto di un ragazzo fantastico dai capelli ricci e gli occhi meravigliosi.

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Salve!
Sono tornata prestissimo con un nuovo capitolo.
Spero che questo capitolo abbia superato le vostre aspettative.
Ci ho messo davvero il cuore. Penso che sia il capitolo più lungo che abbia mai scritto.
Vi invito a leggere le altre mie storie presenti sul mio profilo.
Al prossimo capitolo ❤
FRA.

Il padre del mio migliore amico. || NarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora