"Niall's pov"
- Che cazzo ci fai qui?! - mi urla dopo un momento di smarrimento.
- Mi mancavi.- Rispondo spaventato dalla sua reazione.Sono stato un idiota, ho davvero pensato che sarei tornato e lui sarebbe stato li, ad aspettarmi a braccia aperte facendo finta che questi anni siano passati velocemente per entrambi?
Vedo il suo corpo improvvisamente scosso da un tremito. - Devi andare via.- mi dice duramente.
- Come? - chiedo, alzando di scatto lo sguardo che fino ad adesso era puntato sulle sue mani piene di anelli.
-Devi andare via. Sono stato per più di un anno a soffrire come un cane, cercando di contattarti in tutti i modi, ma niente. Finalmente sto andando avanti e non puoi mandare tutto a puttane - mi afferra per il colletto della camicia sbattendomi violentemente contro il muro.- Devi darmi una possibilità. Ti prego. - Rispondo sentendo qualche lacrima rigarmi il viso.
- Ti prego, va' via. - Implora, lasciandomi andare e allontanandosi di qualche passo da me. - Sono già andato via troppe volte, sono tornato per restare questa volta. Per sempre. - Lo raggiungo, stringendo le sue mani tra le mie.
- Lo so di aver sbagliato, ma io ho bisogno di te. Ho bisogno di sentire il tuo respiro sul mio collo la mattina, la tua risata estremamente rumorosa, - dico continuando a stringere le sue mani - ho bisogno dei tuoi baci. - Continuo in un sussurro.
- Io ho bisogno di tempo - mi risponde lui abbracciandosi come se le sue braccia fossero la sua unica fonte di protezione.
- Ci vediamo in giro Niall. - Afferma prima di girarsi diretto verso la porta di casa sua, senza voltarsi indietro.
Solo in quel momento mi diedi agio di guardarlo per bene e notare che se l'ultima volta che l'ho visto era bellissimo adesso lo è mille volte di più. Deve avermi superato in altezza di almeno una spanna, le sue spalle sono meravigliosamente raddoppiate e le braccia sono piene di tatuaggi. Anche il suo abbigliamento è cambiato, certo ha lasciato i suoi orribili stivaletti e quei jeans meravigliosamente stretti, ma ha sostituito le sue semplicissime t-shirt nere con delle camicie dai motivi terrificanti.
Forza Niall, torna a casa. Adesso non puoi fare niente, ha detto che ha bisogno di tempo e tempo gli darai.
Mi dico quando lo vedo entrare in casa e chiudere la porta di casa alle sue spalle.
Appena tornato a casa accendo il cellulare che fino a quel momento avevo lasciato spento trovando una chiamata di mio figlio Ed.
Non ho molta voglia di parlare con lui. Vorrei davvero non dare la colpa a lui, ma non posso smettere di pensare che se non fosse stato per lui io non sarei mai andato via e magari Harry sarebbe ancora il mio bambino.Con un sospiro clicco sul suo nome, per richiamarlo velocemente.
- Papà dimmi. - Risponde mio figlio dall'altro lato della cornetta. - Mi hai chiamato tu, dovrei essere io a farti questa domanda. - Gli rispondo semplicemente, ansioso di mettere fine a questa conversazione e di andare a sotterrarmi nelle coperte, magari piangendo e dandomi dello stupido per aver lasciato andare la mia unica fonte di felicità.
- Volevo solo sapere come come sta andando con Haz. - mi dice lui con una nota di dolcezza nella voce.
- Hai perso il diritto di chiamarlo così già da tanto tempo. - Rispondo di getto senza pensare a cosa io stia dicendo - L'hai perso tu come l'ho perso io. Sai, adesso sta con Louis. Mi ha fatto capire che non ha più bisogno di me per essere felice. Ma io ho bisogno di lui più dell'aria. È da quando li ho visti insieme, baciarsi, che non riesco a levarmeli dalla testa. Quelle fottute immagini non la smettono di ripetersi davanti ai miei occhi. Lo stava abbracciando come avrei dovuto fare io, lo trattava con così tanta dolcezza, come se fosse il suo tesoro più prezioso. Ma come biasimarlo, Harry sa farsi amare da tutti, con quelle fossette così carine che potrebbe sembrare un bambino anche a sessant'anni, quegli occhi di quel verde così luminoso. Avrei dovuto immaginarlo, avrei dovuto immaginare che al mio ritorno ci sarebbe stato qualcuno capace di amarlo più di quanto ho fatto io, più di quanto avrei dovuto fare.
Qual era la domanda che mi avevi fatto? Ah già! Come sta andando? Non lo so come sta andando, so solo che in questo momento avrei solo bisogno di un suo abbraccio e di sentirmi dire che andrà tutto bene. -Non aspetto una sua risposta per interrompere la chiamata.Non so quando ho iniziato a piangere, e nemmeno quando ho iniziato a sentire una stretta nel petto così forte da rendermi difficile il respiro, ricordo solo la testa girare vorticosamente, una botta e poi il buio.
"Harry's pov"
Appena chiudo la porta alle mie spalle non posso che iniziare a piangere. Dalla felicità? Probabilmente si.
Ho sentito le farfalle nello stomaco che credevo fossero morte da molto tempo.
Quanto avrei voluto saltargli in braccio e riempirlo di baci, ma non è così semplice. Se mi rivuole come ha cercato di farmi capire dovrà riconquistarmi, e non sarà nemmeno tanto semplice. Prima di ricominciare da zero e dimenticare questi tre anni di sofferenze dovrà soffrire almeno la metà di quanto l'ho fatto io.-----------
BUON SAN VALENTINO
Il santo patrono di tutte le lumache! (okay vi prego ditemi che l'avete capita... vado a sotterrarmi nel deserto del Sahara)
Anyway! Siamo riuscite, finalmente,a completare questo capitolo che era in scrittura da ben 5 giorni.
Saremmo molto felici sapendo che il capitolo vi sia piaciuto almeno la metà di quanto sia piaciuto a noi!
Appuntamento al prossimo aggiornamento.
All the love ❤
F&F.
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Il padre del mio migliore amico. || Narry
RandomCosa potrebbe succedere se il grande amore della tua vita, fosse il padre del tuo migliore amico? Co-writer: @addictedtonarryx