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"Harry's pov"

Vengo svegliato da una serie di baci su tutto il viso.
Ho un fortissimo mal di testa, penso che la febbre sia salita ancora di più rispetto a ieri sera.

-Buongiorno- mi sussurra Niall ad un palmo dal mio viso.

-Mi sento uno schifo- gli rispondo io mentre Niall poggia una mano sulla mia fronte per sentire la temperatura.
-La fronte è bollente. Vado a prendere il termometro, penso che la temperatura sia salita di un bel po'.-

Torna quasi subito con un termometro in una mano e una montagna di coperte in un'altra.

- Hai intenzione di soffocarmi con tutte quelle cose? - gli chiedo accennando una risata, Niall mi ignora infilandomi il termometro sotto la lingua. Aspettiamo il tempo necessario per far salire il mercurio al suo interno, controllo a quanto è arrivato e strabuzzo gli occhi quando leggo 39.5.

-Fammi vedere - Niall prende il termometro dalle mie mani sospirando subito dopo.

-Allora, tu adesso chiami tua madre e le dici che fino a quando la febbre non scende almeno un po' tu a casa non torni, non puoi sopportare un altro sbalzo di temperatura nelle tue condizioni, altrimenti la prossima volta ci vediamo in ospedale.- mi dice iniziando a coprirmi con diversi strati di coperte.

-Non essere esagerato, ho la pelle dura -.

Inizia a spogliarsi fino a rimanere solo in boxer - hai davvero intenzione di approfittare di me in queste condizioni? - gli chiedo ironicamente.

-Non fare lo stupido - mi risponde alzando le coperte facendomi accoccolare al suo petto.

Prende il suo cellulare, digita un numero per poi portarlo all'orecchio.
-Hey Mike, mi devi scusare ma oggi non posso venire a lavoro... Nono sto bene solo ch... No.. Si anche Ed sta bene... È un po difficile da spiegare, sto conoscendo un ragazzo, mi piace tantissimo e..e in questo momento sono con lui..- tentenna all'ultima frase dal momento che ho iniziato a lasciare una scia di baci dalla mascella fino alla clavicola destra, dove mi fermo per lasciargli un succhiotto più o meno grande, quando ho finito il mio lavoro Niall ha già chiuso la chiamata e mi sta fissando con un finto sguardo di rimprovero.

-E questo adesso come lo copro? - mi dice sorridendo.

- Per quanto mi riguarda puoi anche andare in giro a petto nudo, devono saperlo tutti che sei di mia proprietà.-gli dico accarezzandogli I capelli dietro la nuca.

-Ah davvero? E quando lo avremmo deciso questo? - mi risponde lui stringendomi ancora di più a sé.

-Proprio in questo momento - concludo il discorso mettendomi a cavalcioni su di lui chinandomi per un bacio che di casto non aveva quasi nulla.

Inizio a scendere creando un percorso con i miei baci soffermandomi sul suo capezzolo destro - H-Harry, Harry fermati - alzo velocemente la testa per guardarlo negli occhi.

- Perché? Ci siamo appena detti di piacerci e che vogliamo, penso, la stessa cosa. Quindi perché non fare un passo avanti? - potrei sembrare disperato ai suoi occhi, ma sono semplicemente dispiaciuto. Ho paura che agli occhi di una persona matura il mio corpo da diciannovenne non possa piacere.

- Harry io tengo a te, più di quanto dovrei. È da tanto che non provavo quello che sento quando mi trovo con te, non riesco nemmeno a spiegarmelo. È per questo che ci voglio andare piano con te, non voglio che tu pensi che io voglio stare con te solo per scopi sessuali -.
Sorrido facendo comparire le fossette che Niall ama tanto, mi tuffo sulle sue labbra baciandolo cercando di trasmettergli tutta la gioia e l'affetto che provo per lui.
Certo si avvicina di più all'amore, perché penso di essermi perdutamente innamorato, ma è ancora troppo presto.
Restiamo per tutta la mattinata nel suo letto, abbracciati a parlare di cose di poca importanza.
Nel pomeriggio sono ancora accoccolato a Niall quando sento il mio cellulare squillare, lo afferro da comodino cliccando subito sulla cornetta verde.
-Mamma - dico a mo di saluto.
- TU TORNI IMMEDIATAMENTE A CASA, PRIMA SCAPPI DI CASA PER FARE NON SO COSA CON 38 DI FEBBRE, POI MI MANDI UN MESSAGGIO PER DIRMI CHE NON TORNI A CASA, STAMATTINA ME NE MANDI UN ALTRO PER DIRMI CHE LA FEBBRE, OVVIAMENTE, È SALITA E CHE FINO A QUANDO NON STAI MEGLIO RESTERAI CHISSÀ DOVE.- allontano il telefono dell'orecchio per evitare di perdere l'udito.

Il padre del mio migliore amico. || NarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora