CAPITOLO 4

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Sara si svegliò presto quella domenica, forse troppo, la sera prima erano stati a una festa e avevano fatto anche abbastanza tardi. 

Simone probabilmente si era concesso un cocktail in più del normale ed era stato piuttosto distante, più preso dalle chiacchiere con gli amici che da lei. A un certo punto era proprio sparito, e Sara si era ritrovata a parlare con un gruppo di ragazzi del liceo, poi a ballare con Altea e altra gente che si era aggiunta a formare un accozzaglia di energumeni che si dimenavano scoordinati nel silenzio quasi irreale della Silent Disco.

Un ragazzo aveva anche provato un approccio.

Vide le sue labbra muoversi, ma a parte il Ciao non riuscì a decifrare il labiale mentre la sua selezione stava passando il remix di un successo degli anni 80.

"NON TI SENTO!" rispose da sotto le cuffie

".... .... ..."

"NON TI SENTOOO!!!" Sara si tolse infine le cuffie.

"Ciao sono Andrea, sei molto carina!" lo aveva praticamente urlato, ma nessun altro avrebbe sentito.

"Ah, grazie" rispose pensando che il tipo di certo non aveva brillato in originalità. Notò appena i lineamenti regolari, caratterizzati da un naso importante ma non sgraziato, ben calibrato nel viso, i capelli bruni, curati, buttati in avanti e sfumati lateralmente secondo i più recenti canoni estetici.

"Ti ho già vista al campo di calcio."

"Sì??"

"Sì, eri con un'amica. Ho faticato a rimanere concentrato sulla partita" continuò lui, infilando le mani nelle tasche per poi tirarle fuori immediatamente dopo.

"Ah... anche te giocavi oggi?"

"Già, sono il portiere della Virtus. Mi dici come ti chiami?"

"Sara."

"Grazie Sara, preferisco chiedere subito il nome alle persone, altrimenti succede che passa il tempo, parli, magari ti incontri qualche giorno dopo, ed è piuttosto imbarazzante non saperlo."

"Già. E tu come hai detto che ti chiami?" ribatté lei ridendo in modo complice e fragoroso.

"Andrea, sempre Andrea" rise anche lui, "e di certo non mi hai notato per la partita, ho preso 3 gol!"

"Ah guarda non ti avrei notato nemmeno se ne avessi presi 10." Si rese conto, mentre parlava, che questa frase poteva anche essere offensiva.

"Voglio dire... ero distratta, non ho seguito molto la partita."

"Meglio così allora. Anche i tuoi capelli sembrano distratti."

"Eh... ah sono le cuffie, mi si erano impigliati... sono impresentabile?"

"No, no! scusa... cavolo sono abbonato alle figure di" riprese imbarazzato Andrea, portandosi le mani al viso.

"Ma che dici!?"

"Sì, ho un certo sesto senso per le gaffe. Poco fa parlavo con la fidanzata di un tipo che conosco, e dicevo che non mi piacciono le ragazze con il naso rifatto. Lei è rimasta in silenzio fissandomi e mi sono reso conto che il suo naso non era molto naturale."

Sara esplose in una risata luminosa approfittando per guardarsi intorno in cerca di Altea.

"Sai, ora che ti guardo da vicino, no no, niente di strano, solo mi sembra di conoscere già il tuo viso. C'è un qualcosa di familiare che però non riesco a collegare. Spero di non fare un'altra figuraccia, sei una qualche influencer? Cioè, magari sei famosa e non ti ho ancora riconosciuto."

Avrei voluto essere speciale (Edizione rivista)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora