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Uscii dal dormitorio dopo essermi vestito completamente di nero, compresi occhiali e mascherina.

Girai per il corridoio, qui dovrebbero alloggiare tutti i ragazzi del corso di cinese insieme a me.
Trovai una porta con scritto "Kim Seungmin, Kim Jong-un, Seo Changbin".

Quello che avrei ammazzato era un amico dei ragazzi della Sera prima.
Mi ricordai dell'obbligo di quel Changbin e arrossi ricordandomi di essermi messo tra le braccia di Han.

MINHO BASTA!

Accostai l'orecchio alla porta, ma non sembrava esserci segni di vita in salotto.
Presi due forcine e iniziai a prepararle.
Feci scorrere la prima ad arreggere la serratura interna e con l'altra feci scattare la serratura.
Mi guardai indietro un'ultima volta per assicurarmi che nessuno mi vedesse ed entrai.
Chiusi la porta dietro di me senza fare rumore e avanzai adagio nell'abitacolo.

Il salotto era completamente ricoperto da carta da parati celeste, un divano del medesimo colore dominava la stanza, e su un tavolino c'era una TV enorme.

Camminai nascondendomi fino alle camere.
C'erano tre porte, su ognuna un nome.
Seo Changbin... Kim Seungmin... Kim Jong-un!

Ascoltai ma non c'era nessun rumore.
Guardai l'orario sul l'orologio, 19:38.

Avevo passato così tanto tempo al lago con Felix?

Aprii cautamente la porta visto che non sentivo alcun rumore proveniente dalla stanza.
Trovai un ragazzo a dormire.
Aveva i capelli di un nero pece, occhi a taglio felino, la pelle chiara e nivea, e gli zigomi arrossati, probabilmente per l'alcol.

Era così carino che un po mi dispiaceva ucciderlo.
Estrassi il mio pugnale dalla tasca del giubbotto e lo avvicinai alla sua gola...
Mi bloccai sentendo dei rumori provenire da fuori.

Mi nascosi nell'armadio.

Sentii delle voci.

<<Jong-un sta dormendo>>
<<lo so binnie, lo vedo>>
<<che scontroso Minnie>>
<<lascia dormire mio fratello forza>>

Sentii dei passi allontanarsi.
Aspettai un po ed uscii.
La porta era chiusa.

Conficcai il coltello nella sua gola e chiusi la sua bocca con la mano.
Vidi uscire il sangue, così rosso, così denso...
Ne presi un po con le dita e lo misi sulle sue guance.
Era così bello avere il potere.
Immaginai di poter tagliare la gola a "quel" Kim. Finii di tagliare e presi la testa in mano.
Povero piccolo, mi dispiace ma dovevi morire.

La appoggiai sul comodino.

Mi scese una lacrima a pensare a tutte le volte in cui l'avevo fatto.
A tutte le volte in cui avevo ammazzato figli di mafia che non avevano fatto niente, con la sola colpa di essere nati.
Con la colpa di non poter scegliere con quale cognome nascere o in quale famiglia nascere.
Col destino già scritto: la morte.
D'altronde come il mio.

Uscii dalla finestra calandomi con una fune.
Camminando sui davanzali entrai nella mia camera dalla finestra.

Mi tolsi i vestiti sporchi di sangue ed andai in bagno con un asciugamano intorno alla vita.
Mi feci la doccia e mi vestii con dei pantaloni di tuta, senza maglia, visto che in casa faceva caldo.

Tornai in camera e nascosi il pugnale.
Misi apposto i vestiti di prima.

Che vita di merda che avevo.

Mi misi sul letto e mi addormentai d'impatto.

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mafiaboss~ (Minsung)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora