Capitolo 4

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"Buongiorno." balbettai mentre arrossivo. I nostri sguardi rimasero incollati l'uno all'altro mentre un piccolo sorriso gli spuntava sulle labbra. Il silenzio che si creò non era imbarazzante, semplicemente non trovavamo nulla da dire.

Riuscii a sentire il mio battito accelerare quando cominciò a sedersi, le lenzuola gli scivolarono giù mostrando interamente il suo petto nudo. Doveva aver notato che i miei occhi lo stavano squadrando perchè quando lo riguardai negli occhi, lui stava sogghignando.

Schiuse le labbra per parlare ma venne interrotto da una rumorosa Lisa. "E' sveglio?" urlò, intrufolandosi dalla porta. Guardò suo fratello e roteò gli occhi disgustata. "Mettiti qualche dannato vestito addosso Charlie. Rose ed io andiamo a fare compere oggi. Non voglio che provi a portartela a letto già il primo giorno."

Cominciò a dire qualcosa per la seconda volta ma proprio come prima, lei lo interruppe. "Dai Rose, andiamo a prepararci."

"Ma non avevi detto che lui avrebbe dovuto fare qualcosa?" chiesi confusa.

"Veramente," cercò di trasformare i pensieri in parole mentre uscivamo dalla sua stanza e lei mi spingeva verso la mia. "Volevo farvi mettere assieme prima di ricordarmi che mio fratello è un farfallone." Scrollò le spalle mentre io roteavo gli occhi.

"E quando esattamente te lo sei ricordato?" Sorrise alla mia domanda, guardando il pavimento.

"Me lo sono ricordato quando stavo fuori dalla sua camera e ho realizzato che ti avevo appena spinta in una stanza a svegliare mio fratello. Fratello che probabilmente, sotto la lenzuola, sarebbe stato nudo e con un'erezione." Spalancai gli occhi a quello che aveva detto e con quanta facilità.

"Lisa!" protestai a bocca aperta.

"E' la verità! Ma sai cosa? Adesso ti lascio e vado a prepararmi, così oggi possiamo uscire e conoscerci un pò meglio. Posso mostrarti la città e il resto."

Esitai alla sua offerta ma lei sembrò non notarlo, mantenendo l'ampio sorriso. "C'è una gelateria carina in città. Se vieni, quella sarà la tua ricompensa!" mi supplicò. Un gelato in una calda giornata di Agosto sembrava una buona idea al momento.

Misi da parte il fatto che sarei uscita e tutti mi avrebbero visto. In una città che già odiavo con persone che mi avrebbero giudicata pazza il primo giorno di rientro a scuola.

"D'accordo," bofonchiai, mentre Lisa saltava contenta.

"Ok allora vai a prepararti, che mi preparo pure io."

"Ok," le risposi, e mi ributtai a letto appena lei sparì dietro la porta. Non avevo nessuna voglia di andare né tantomeno di alzarmi dal letto quando fui costretta a farlo. Mi guardai attorno e la stanza era identica a prima.

Solitaria come sempre.

Il pensiero di salire a trovare Harry mi passò per la mente, immaginando quanto tempo potesse metterci Lisa a prepararsi. Mi trascinai lentamente sul pavimento di legno verso l'armadio. Ci avevo appeso qualche vestito ieri sera.

Forse potevo usarlo come scusa per vedere Harry. Potevo convincermi che stavo solo cercando una maglia da mettere per la mia piccola gita in città con Lisa. Eppure, appena aprii le ante, non pensai ad altro se non salire da Harry.

Mi dissi che era una cattiva idea, ne ero consapevole, ma le mie mani si mossero comunque a spostare tutto i vestiti dall'altro lato in modo che potessi abbassare la scaletta. Sempre meno polvere cadde dal soffitto questa volta.

Ringraziai che la maggior parte se ne fosse già andata, ma quella poca che era rimasta mi fece tossire comunque. "Ti ci è voluto un bel pò prima di tornare qui," la voce di Harry arrivò dall'alto. Non mi preoccupai di guardarlo mentre finivo di salire le scale.

The Boy In The Attic (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora