Capitolo 10

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"Davvero?" rise Harry, le mani che abbandonavano i miei fianchi mentre si risedeva sui talloni, davanti a me. Il mio corpo non rispose per un momento mentre rimanevo lì a pensare a cosa avevo appena rovinato. Cosa avrebbe potuto capitare apparteneva soltanto alla mia mente ora. 

Le possibilità erano infinite.

Sedendomi, sorrisi per cercare di smorzare l'imbarazzo che sentivo. Non funzionò tanto bene visto che Harry mi stava davanti con un sorriso beffardo. Si comportò come se non fosse successo quello che era successo ma io sapevo che sicuramente ci stava pensando almeno quanto ci stavo pensando io.

"Hai rovinato il nostro momento per parlare di zombie?"

"Il nostro momento?" chiesi. Era la conferma che ci stava pensando anche lui. Alzò le sopracciglia in risposta, l'espressione come a chiedermi se fossi seria. Scossi la testa in risposta prima che lui chiarisse il concetto.

"La nostra guerra del solletico. Stavo decisamente vincendo io."

Mi sentii sollevata alle sue parole e, anche se mi ero appena messa seduta, mi lasciai cadere all'indietro sul letto con uno sbuffo. "Pagherai per questo, lo sai, vero?" dissi, osservando il soffitto mentre aspettavo risposta.

Le sue risate divertite mi arrivarono alle orecchie. Dal tono era evidente che pensava che stessi scherzando o peggio, che non sarei stata capace di avere la mia rivincita. Ma io ero forte invece, e presto gli avrei dimostrato che si sbagliava.

"Quindi, quale film sugli zombie era?" chiese dopo un altro lungo momento. Tornai seduta per guardarlo negli occhi e sorrisi prima di rispondergli. "World War Z." Fece un cenno con la testa ed aspettò che io proseguissi. 

"Ad essere proprio onesta vorrei dire qualcosa che ti spaventerebbe, ma in realtà sembrava solo che tutte le persone avessero la rabbia." Harry borbottò tra le risate e mi guardò come per chiedermi, sei seria?

"Sembra stupido, perchè l'hai guardato?"

"Era quello oppure The Notebook, senza offesa se è il tuo film preferito ma l'ho visto così tante volte che potrei recitarlo io stessa." Harry sorrise pigramente e si risistemò sul letto.

"Tu l'hai visto o..." Mi fermai a metà della frase, rendendomi conto che probabilmente non l'aveva visto. La sua faccia si rattristò appena, poi tornò alla sua solita postura calma e rilassata.

"E chi non l'ha visto The Notebook?"

Risi alla sua battuta e a quanto fosse vera. Solo Nicholas Sparks può scrivere le più belle storie d'amore.

"Harry?"

"Sì?" rispose, alzando la testa dal letto per guardarmi. Il verde pallido dei suoi occhi si era inscurito e, anche se la domanda che volevo porgli mi bruciava sulla lingua, non potei fare altro che prendermi un secondo per ammirare quel colore meraviglioso. Sembrava immerso nei pensieri.

"Da quanto tempo sei quassù?"

La domanda uscì in un sussurro, un peso mi si levò dalle spalle e dal petto. Glielo volevo chiedere dalla prima volta che lo avevo visto. Mi tornò in mente il piccolo orsetto di peluche sulla finestra e, senza farci caso, guardai proprio in quella direzione.

All'esterno era sporco, e gli occhi neri lucenti mi fissavano. Non in quella maniera strana che ti fa rabbrividire o cose simili, ma era come se nascondesse un segreto che io non conoscevo. Mi chiedevo se fosse di Harry, visto che era stato così protettivo nei suoi confronti.

Doveva aver seguito il mio sguardo. Lo vidi alzarsi ed andare verso la finestra, dove il peluche era riposto ordinatamente. Una delle sue mani lo avvolse e lo portò a sé. Rimase lì per un minuto, la poca luce che lo illuminava gli faceva risplendere la pelle esposta.

The Boy In The Attic (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora