"Sei sempre stato quassù?" chiesi tranquillamente, non sedendomi quando lui me l'aveva offerto ma, piuttosto, dopo che qualche minuto era passato e le mie gambe si erano stancate.
"Abbastanza."
Spostò il suo sguardo di smeraldo e guardò la stanza, ed io, in qualche modo, sapevo che stava rivivendo l'incidente che aveva causato la sua permanenza qui.
"Um Harry?" chiesi, ancora non del tutto sicura che quello fosse il suo nome.
"Sì?" mi rispose, e fui sollevata di aver indovinato il nome.
"Puoi toccare qualcuno?" Nel momento stesso in cui lo dissi realizzai quanto suonasse ambiguo. E potei solo sperare che lui non la prendesse nel modo sbagliato. Il piccolo sorriso sfacciato che gli fece alzare gli angoli di quella a bocca a cuore mi fece capire che aveva frainteso.
"No" scosse la testa e guardò da un'altra parte, cercando di non ridere.
"Non intendevo in quel senso!" protestai, prendendo un vecchio cuscino dal pavimento. Tossendo, glielo lanciai contro e risi quando lo colpì sulla spalla, polvere svolazzante dappertutto. Fino a quando non mi guardò con i suoi occhi di smeraldo, non mi accorsi che non gli era passato attraverso.
Lanciò sguardi tra me ed il cuscino per quella che sembrò un'eternità ma fu solo qualche secondo, prima di risvegliarsi dallo stordimento. "Lanciami qualcos'altro" disse sottovoce, voltandosi completamente verso di me.
La richiesta era strana ma feci ciò che mi aveva chiesto, girandomi a cercare qualcos'altro. Le mie dita trovarono una matita rotta che era quasi del tutto nascosta sotto lo spesso strato di polvere che ricopriva il pavimento.
Voltandomi verso di lui, lanciai la matita nella sua direzione. Lo colpì sulla spalla, e anche se lo aveva colpito dalla parte della punta, lui non si lamentò. I suoi occhi fecero con la matita la stessa cosa che avevano fatto con il cuscino.
"Lascia che ti tocchi."
La sua richiesta era semplice e stranamente comprensibile ma io indietreggiai quando si mosse verso di me. "Non intendevo in quel senso," copiò la mia battuta. "Solo, per favore... Fammi vedere se riesco a sentire il tuo tocco." Era esitante.
"Se puoi sentire il mio."
Mentre parlava, si avvicinò gattonando sulle mani e le ginocchia. Volevo allontanarmi ma il pensiero di poterlo toccare mi fece rimanere immobile sul posto. Annuii lentamente, sentendo il battito del cuore accelerare sempre più man mano che la distanza fra noi diminuiva.
Si fermò a qualche centimetro da me, allungando lentamente una mano dalle dita lunghe e sottili. Le guidò verso la mia guancia e proprio mentre pensavo di sentire il suo tocco sulla pelle, lui si fermò.
"E se non funziona?" chiese a se stesso, guardando il pavimento in agonia. La sua espressione era di totale disappunto. Dissi la sola cosa che mi venne in mente. La banale e semplice verità.
"Allora semplicemente non funziona."
E con questo, allungò di nuovo la mano.
SALVE A TUTTI! Probabilmente nessuno mi conosce perchè fino ad oggi sono sempre e solo stata una lettrice abituale di Wattpad, non mi sono mai lanciata in progetti da scrittrice, né tantomeno da traduttrice. Eppure eccomi qui, a tentare la strada della traduzione. Questa è una delle storie che ho più a cuore tra quelle 2-3 milioni di storie che ho letto, per questo ho deciso di tradurla, perchè lo merita davvero. L'autrice originale è completamente d'accordo, e visto che le sono tanto riconoscente per avermi dato questa possibilità, potreste farmi/farle il regalo di andare, dopo ogni capitolo, al link che vi lascio sotto (che corrisponde al capitolo originale) e metterci il mi piace? Sì vero? Qui trovate il link del Prologo originale --> http://www.wattpad.com/33208085-the-boy-in-the-attic-prologue
Spero che la storia vi coinvolgerà ed appassionerà come ha fatto con me. Ne varrà la pena, credetemi.
Come ultima cosa (sì, lo so, è la Nota dell'Autore più lunga della storia) volevo avvisarvi che molto probabilmente aggiornerò una volta a settimana. Inoltre, non credo capiterà ma esiste la possibilità che alcuni capitoli di questa storia vadano in privato e perciò non potrete leggerli. Questo problema è facilmente risolvibile, basta solo che mi seguite, eliminate la storia e la aggiungete di nuovo alla libreria.
Se vi interessa, sono su Facebook (Noemi Pigato), Twitter e Instagram (Noe_PiH).
Un bacione e alla prossima!
Noe xx
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The Boy In The Attic (Italian Translation)
Fiksi PenggemarQuello che provavo per lui era diverso da qualsiasi cosa avessi mai provato prima. Non era il fatto che volessi dargli il mio cuore o che io volessi il suo. Era solo il semplice fatto che io potevo arrivare alla sua anima e che lui poteva vedere olt...