Rabbia e Nicotina

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Trovo finalmente Valentina, ma non è sola, ma in compagnia di Metthwe, le loro labbra sono unite, fanno uno schiocco veloce, quasi impercettibile,

lo sguardo di Metthwe incontra il mio per un attimo finché non sbatto la porta correndo via.

Non voglio guardare altro.

Non voglio guardare i miei dubbi e le mie insicurezze farsi realtà.

Le lacrime scendono e io non sono in grado di fermarle.

Non voglio vederla più, non voglio stare male per gente che prende a calci i miei sentimenti come se niente fosse.

Non so se sto facendo fraintendendo tutto, se Vantina mi sta solo illudendo, non so più niente, non sono capace di distingere il vero dal falso in questo momento.

Il mio cervello è partito come sempre.

l'impulsività è il mio secondo nome, ma non riuscivo a sopportare quella situazione e quel silenzio, quella sua incapacità nel darmi le risposte che cercavo.

Corro nella camera da Gaia e chiudo la porta frettolosamente.

"Ange tutto okay?" chiede Gaia preoccupata.

"No, non è tutto okay" dico con gli occhi sbarrati e la voce tremolante.

"Ange che è successo?" mi chiede preoccupata.

Non so cosa rispondere, nella mia testa quella scena si ripete in loop senza tregua e non mi lascia parlare.

"Angy ora ti siedi e mi racconti" mi dice un po' alterata.

Non so se voglio parlarne, da una parte mi avrebbe aiutato a sfogarmi a dare tregua per un attimo alla rabbia, ma dall'altra parte non se se sono pronta a parlarne con lei.

"Andiamo fuori ho bisogno di una sigaretta" dico sfilandone una dal pacchetto e recuperando l'acccendino dalla tasca del jeans.

Usciamo nel giardino senza proferire parola, a rompere il silenzio è la miccia dell'accendino un po' consumato che fatica ad accendersi fino a che piano brucia il tabacco spegnendosi.

"Allora?" mi chiede ancora la ballerina

"Non capisco perché va sempre tutto male" dico abbassando lo sguardo.

"Perchè dici così?" mi chiede puntando lo sguardo su di me.

"Perchè le persone ti dicono una cosa e poi ne dimostrano un'altra?" chiedo più a me stessa che a lei.

"Cosa intendi?" Mi chiede confusa

"non capisco dove vuoi andare a parare, stai facendo un discorso troppo generale e non riesco a starti dietro" Continua.

"Ho visto Vale e Matteo baciarsi" sentenzio afflitta.

"Che cazzo dici! " esclama Gaia.

"Okay che non abbiamo mai parlato di cosa fossimo, ma questo significa che per lei non sono niente?" chiedo stringendo lievemente la panchina per la rabbia

"Ma questa è scema" dice rassegnata la ballerina

"Mi sono soltanto illusa" dico mettendomi le mani tra i capelli.

"Non lo so Ange, forse ha solo paura"

"Paura di me?" chiedo dando voce ai miei pensieri.

"No, paura di se stessa e di quello che prova ed è ricaduta nella cosa più semplice" dice Gaia mettendomi un braccio sulla spalla.

"Tu dici?"

"Sì, ma questo non giustifica ciò che ha fatto" borbotta.

"infatti" sentenzio tra me e me.

"Non so come dovrei comportarmi" sbuffo fumando dal filtro che ho tra le dita.

"Penso che devi lasciarla perdere per un po'
lo devi più a te stessa che a lei, ha sbagliato e deve pagarne le conseguenze, non può pensare di giocare con i tuo sentimenti come vuole" dice la ballerina mirando l'orizzonte, come se stesse cercando delle risposte.

"Tu sei sicura di quello che hai visto?" mi chiede come se volesse sentire una risposta diversa.

"Ho visto un bacio, non ho voluto vedere altro e non so le dinamiche" le dico distogliendo lo sguardo.

" Mi sembra strano, Vale sembra molto presa da te" si gratta il mento con fare interrogativo.

"Forse non abbastanza" dico trattenendo una lacrima.

Gaia accoglie quella lacrima con un pollice e mi stringe a se, senza aggiungere altro.

Sapevo che nessuno poteva sentirlo, ma io potevo sentire il rumore dei cocchi sparsi per terra del mio cuore infranto.


.........

"Stasera serate tra ragazza?" propone Chiara entrando in camera con le altre ragazze.

Tutte annuiscono contente, tranne io che da giorni  non riesco a scorgere un raggio di felicità.

Ovviamente non poteva mancare lei, la vedo arrivare in lontananza e d'istinto abbasso lo sguardo.
In questi giorno l'unica cosa che eravamo state in grado di fare era ignorarci e se per caso ci incontravamo non facevamo altro che scongerci semplicemente da lontano senza osare troppo.

Gaia e Dustin mi erano stati accanto, mi avevano tirato su ogni qualvolta stavo per sprofondare completamente.

Con il tempo avevo capito che sarebbe stato più difficile del previsto starle lontanto, ma era la cosa migliore da fare.

Una volta uscita lascio che il fumo penetri nei miei polmoni.

Ultimamente il quantitativo di nicotina era aumentato e con esso anche il mio rancore e la mia rabbia.

Sto lì appoggiata alla ringhiera, ma in realtà sono da tutt'altra parte, tutta questa gente comincia a starmi stretta e non voglio arrivere come mio solito ad esplodere.

Mi conosco, parto e non mi fermo più.

Ho tanta rabbia dentro, la rabbia di chi credeva di aver trovato una persona che mi capisse.

Perché quando la incontri lo capisci, no?

Ma a quanto pare mi sbagliavo di grosso. Perché alla prima occasione in cui avrebbe dovuto dimostrare qualcosa, mi ha preso in giro, è tornata sui suoi passi iniziali.

Ero solo un passatempo, le piaceva giocare con i miei sentimenti.

Ancora una volta è tornata la paura di non essere abbastanza. Il motivo di quelle notti insonni in cui cercavo disperatamente un perché quando poi forse neanche c'era.

Sono stanca di gente che ti sta accanto e poi sparisce.

Un altro pezzo di me che si rompe, come se non fossero abbastanza...

la verità è che sembro forte, ma sono estremamente fragile.

Mi giro verso le ragazze le vedo ridere e scherzare, sembrano felici.
Nel mentre ho finito la sigaretta, ma non ho voglia di rientrare, non voglio che stiano in pensiero per me o cerchino invano di coinvolgermi.

Sento la porta apririsi, ma non mi giro;

sarà sicuramente Gaia che vorrà chiedermi di rientrare.

"ei" sussurra qualcuno alle mie spalle.

Spazio Autrice
Ciao a tutti, rubo soltanto un momento per ringraziarvi in primis per il vostro supporto, in secundis volevo farvi notare che ho cambiato il titolo della storia perché ritengo che queste due parole siano lo specchio esatto dell'inizio di ogni amore giovanile che attraversa queste due fasi di mentalità e seduzione di pari passo, se non c'è una non c'è nemmeno l'altra e quindi mi sembrava rappresentasse al meglio questa storia.
Detto ciò fatemi sapere cose ne pensate della storia, so che ho infranto i vostri cuori, ma non temete  tornerò a splendere il sole.

- Vostra L

Seduzione e Mentalità  -  Lil JolieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora