Pov Lil Jolie
Scorgo Valentina chiudere lentamente la porta dietro di se per poi sedersi sulla solita panchina.
La sua ombra incorniciata dalle stelle sembra fare da quadro a quella notte rumorosa a causa del vociare dei mille dubbi.
Probabilmente li hai sentiti anche tu, vero?
Fanno troppo rumore per non sentirli.Cerca di farsi piccola in quel giubotto nero, ma anche quello sembra non darle abbastanza calore.
Lo sai che sono qui, perché non parli?
Si alza nuovamente per guardare meglio, come se volesse essere sicura che fossi lì e che non fosse tutto un sogno, per poi rimettersi seduta nella mia direzione.
"Che ci fai sveglia a quest'ora?" rompe il silenzio.
Domanda troppo prevedibile Mew, non è da te.
"La stessa cosa che stai facendo tu"
Silenzio.
"Ti sento pensare da qua" sussurra.
Nonostante fossimo distanti le nostre voci erano bene udibili in quella notte calma.
"Lo sai meglio di me che ho il brutto vizio di pensare ad alto volume" Ammetto.
Valentina si alza per venire accanto a me riprendendo a scrutare l'orizzonte in lontananza.
Il mio sguardo accarezza i suoi lineamenti illuminati leggermente dalla luna.
Sotto quella leggera luce sembrano ancora più belli di quanto non siano già."cosa stiamo facendo?"chiedo più a me stessa che a lei.
"Non lo so, so solo che mi sto facendo male"
"ci stiamo facendo male" la correggo.
Il silenzio avvolge nuovamente quella notte che sapeva oramai di confronto.
Perché dobbiamo sempre perderci nei silenzi per poi ritrovarci in discorsi velati?
"Perché è tutto così complicato?" sussurra cercando i miei occhi tra le ombre.
"Perchè noi non siamo semplici"
Distolgo lo sguardo dal suo viso e rivolgendolo verso l'orizzonte.
Chissà se anche tu ti stai perdendo nel buio?
"Sai, spesso ti guardo negli occhi e vedo nebbia. Quando mi sembra di poterti scavare dentro, poi tutto si annebbia e non posso più entrarvi"
Valentina annuisce debolmente come a confermare quel pensiero uscito dalla mia bocca quasi involtariamente.
"Per me sei un'incognita, ma forse una delle poche che vorrei impegnarmi a scoprire" continuo.
Silenzio.
Perché ti piace così tanto il silenzio e perché a me piace così tanto il tuo?
"Quando ti ho visto la prima volta non avrei mai immaginato che mi avresti scosso la vita, che saresti stata il terremoto che avrebbe fatto crollare ogni cosa, soprattutto le mie certezza" ricerca il mio sguardo senza trovarlo del tutto.
cos'è la resa dei conti?
Sembra come se stessimo acciuffando qualche pensiero per poi dargli voce distrattamente.
Stiamo affrontando la paura del "buio" ed è paradossale farlo di notte.
Stavo liberando le parole che avevo chiuso nel mio cuore per la troppa paura.
"Credo che noi ci siamo scelte dal primo sguardo. Non ho mai creduto nel colpo di fulmine, ma nel lasciarsi trasportare dalle parole di una persona e tu ci riesci, non smetterei mai di ascolarti, dal restare affascianata dai tuoi discorsi anche quando resti in silenzio" sussurro piano.
"Ho paura e sai perché?
Non so cosa ci lega, so solo che lontana da te non posso stare, provo qualcosa più grande di me che non riesco a capire" dice stringendo forte la gamba su cui aveva poggiato la mano.Perché ti stai aprendo così con me?
Perché solo ora?
"Quella notte dopo la festa di Matteo, le mie labbra non sapevano più di te, mi sentivo sporca e solo con un tuo bacio si potevano ripulire per questo ti ho baciata" confessa.
Sorrido lievemente a quella confessione.
I pezzi del mio puzzle si stanno assemblando con quelle piccole certezze."Perché sorridi?" mi chiede divertita.
"I particolari non ti sfuggono mai?" la riprendo scherzosamente.
"Perché mi eri mancata" ammette.
Siamo lì ognuna nel proprio angolo come in un ring, dopo aver combattuto contro noi stesse per metterci a nudo, per dare voce alle cose lasciate ai silenzi o al vento.
Valentina sorride leggermente come se fosse contenta di avermi vicina.
Non sorridere così sennò togli il posto alla luna.
Siamo lì, i nostri corpi non si incontrano, eppure in qualche modo entrambe avevamo fatto in modo di incontrarci attraverso le parole mai dette e attraverso qualcosa che consapevolmente sapevamo fosse più grande di noi.
Le ore di sonno perse cominciano a farsi sentire, le palpebre calano piano, ma prima di chiudere gli occhi rivolgo uno sguardo a Ventina seduta accanto a me.
È leggermente assopita, ha chiuso quel mare blu, probabilmente il sonno è arrivato anche per lei.
*******
Le prime luci dell'alba illuminano Roma, mentre le due ragazze dormono profondamente, nonostante le posizioni in cui si trovano più che scomode.
Il bisogno di dormire era stato più forte della scomodità e più forte del freddo. Sarebbero potute rientrare in camera, dormire su un letto comodo, ma quella era la loro notte, una notte che volevano passare insieme, legate da qualcosa molto più di fisico.Finalmente dopo tanto tempo avevano colorato il cielo di pensieri sfumati dalla paura, dalla paura di poter dire voce a quei pensieri timorosi, ma quella notte faceva meno paura perché entrambe si erano spogliate delle armature che indossavano cullando i loro dubbi.
Pov Valentina
Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo una Roma dipinta dai mille colori dell'alba, ascolto Angela respirare profondamente immersa nel sonno, inconsapevole del fatto che probabilmente quello sarebbe diventato il mio sottofondo preferito.
Chissà cosa stai sognando?
Un leggero vento le smuove i ciuffi che ricadono davanti al viso rilassato. È stretta in quella felpa che non sembra darle il giusto calore.
Spero sia io la causa del volto disteso o quantomeno voglio illudermi che sia cosi.
Sfilo una sigaretta dal pacchetto, la prima di quella giornata, mentre con lo sguardo ammiro ogni sfumafura di colore presente nel cielo.
Sento Valentina mugugnare qualcosa di incomprensibile, mentre cerca di aprire a fatica gli occhi.
"Buongiorno"
Al suono della mia voce le spunta un timido sorriso
farguglia qualcosa di incomprensibile ancora un po' assonnata.
"Ma che ore sono?" chiede osservando il cielo.
"le 5:30" dico controllando sul cellulare.
l'ora non importava davvero ad Angela voleva semplicemente una conferma che tutto ciò che era accaduto ieri non fosse solo un sogno, voleva essere sicura che le cose dette da Valentina, non fossero soltanto vaghi ricordi di un sogno astratto, ma i fotogrammi di una notte fatta di confronti.
Entrambe non sapevano di star entrando in punta di piedi nel cuore dell'altra, perché era sempre stato così, le cose tra loro due accadevano e basta.
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Seduzione e Mentalità - Lil Jolie
RomanceLe vite di due ragazze si incrociano per caso, due occhi blu frastagliati di ricordi, sapranno fare dei loro sguardi l'anestetico giusto per le ferite del passato?