CAPITOLO I

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Nessuno può tornare indietro e cominciare un nuovo inizio,
ma  chiunque può partire oggi e
creare un  nuovo finale.
Karl Barth



Una cosa che accomuna tutti gli uomini su questa terra?
La paura.
L'uomo si nutre della paura.
Siamo fatti di paura.
C'è chi ha paura di rimanere da soli, chi di essere giudicati, chi di morire, potrei continuare all'infinito.
C'è solo una paura che l'uomo non può davvero controllare e sovrastare.
La cosiddetta paura del buio.
Nello sciocco buio che noi riteniamo tale si nascondono esseri che consideriamo insignificanti ma se c'è li trovassimo davanti pregheremmo di essere uccisi all'istante anziché essere torturati.
Fantasmi, lupi mannari,vampiri, mostri di ogni tipo.
Creature soprannaturali di cui tutti almeno una volta nella vita abbiamo avuto paura.
La paura è una parte fondamentale della vita dell' uomo.
Secondo alcuni fa perdere la ragione,secondo altri rende più forti.
In questo mondo tutti sono ormai coscienti di questo creature che lottano tra di loro per il potere, per primeggiare su tutti gli altri mostri e sugli umani, c'é chi lo sa e ci crede e chi lo sa ma lo nega perché troppo razionale.
Queste guerre sono presenti fin dall'antichità ecco perché è stato creato il ruolo del cacciatore, questo è colui che dovrà tenere sotto controllo tutti i mostri ed evitare la vera guerra.

Lawrence,Kansas

I fratelli Evans avevano appena finito di cacciare un demone, stava procurando la morte di numerose persone, compresi bambini, per come si suol dire, divertirsi.
Era stata una caccia dura ma alla fine erano riusciti come sempre a primeggiare, infondo erano i figli del mitico Steve Evans, uno dei cacciatori più stimati e forti d'America.
I due cacciavano ormai dall'età di tredici anni e da quel momento non avevano più smesso o meglio ci avevano provato numerose volte ad avere una vita normale ma la loro normalità era proprio quello, cacciare mostri, ucciderli e salvare vite umane.
Il maggiore, Luke aveva ormai passato i trent'anni, era severo con gli altri ma soprattutto con sè stesso forse anche a causa dell'educazione che aveva ricevuto dal padre.
Arrogante, testardo e raramente dolce.
Non voleva mostrare le sue insicurezze per non apparire debole.
Era un donnaiolo, non perdeva tempo nel provarci con una bella ragazza in un bar, chiederle il numero per poi non chiamarla mai.
Lui amava ben tre cose della sua misera vita: alcool, donne e auto, non aspettava altro che guardare corse d'auto clandestine che sfrecciavano sulle strade di Chicago ogni volta che ne aveva la possibilità.
Il suo cervello era una macchina, era furbo,astuto e trovava sempre una soluzione a tutto.
Era una persona molto impulsiva ma con l'esperienza aveva capito che l'impulsività portava solo guai.
Insomma un uomo affascinante, che per quanto i lineamenti del volto potessero farlo sembrare dolce, lui era tutt'altro.
Portava dentro di sé numerosi demoni che nemmeno suo padre in persona sarebbe riuscito ad uccidere.
Mark era più piccolo di Luke di sei anni, d'aspetto sembrava il più grande poichè anche lui ne aveva viste tante, soprattutto la sofferenza che aveva dovuto provare per anni il suo fratellone.
Ancora giovane e in parte in esperto si è ritrovato numerose volte nei guai da cui suo fratello spesso e volentieri dovette tirarlo fuori.
Le risse erano all'ordine del giorno.
Amante del biliardo e del football l'unica cosa che gli riusciva bene era uccidere mostri e fingere.
Un mago dell'inganno. 

<<Allora Mark ora dove andiamo?>> domandó Luke mentre riponeva il suo zaino nel portabagagli della loro auto, un BMW nero.
I due erano fuori dall'hotel in cui avevano alloggiato in quei tre giorni di caccia.
Si era trattata di una caccia abbastanza semplice e veloce ma allo stesso tempo faticosa.
I due ne avevano viste così tante che cacciare un demone era diventato una cosa di routine e senza troppo impegno.
<Virginia, una donna è stata trovata morta dissanguata e con dei graffi su tutto il corpo>spiegò Mark mostrando il PC al fratello.
Era seduto al posto del passeggero mentre digitava qualcosa al computer <Vampiri?>suppose Luke
<Credo proprio di sì> continuò l'altro.
Dopo pochi minuti Luke mise in moto l'auto e si diressero verso Quantico, senza fiatare più per tutto il viaggio.
Poco prima avevano litigato per l'ennesima volta.
Per quanto fossero simili fisicamente, caratterialmente erano agli antipodi.
Non sempre gli opposti si attraggono e vanno d'accordo e loro ne erano la prova vivente.

Il volere dei lupi mannariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora