CAPITOLO V

139 14 14
                                    

   V
Essere completamente onesti con se stessi, è un buon esercizio.
Sigmund Freud





"Sono un'arma per sconfiggere i Flores" si ripeteva Victoria.
Quell'affermazione le aveva procurato brividi di freddo al solo pensiero.
Inoltre la ferita al braccio bruciava moltissimo ma non lo diede a vedere, aveva avuto ferite peggiori ma quella notizia così surreale portava a provare un dolore più forte, quasi impossibile da sopportare.
Dopo che Mark uccise quello che Victoria capì essere un lupo mannaro, Anna, Luke e Alexa aiutarono Victoria ad alzarsi e portarla fino all'auto.
Luke guidava con a fianco Mark e le ragazze erano nei posti dietro.
Il tragitto fu silenzioso, solo sguardi tra Victoria e Alexa e tra Luke e Mark.
Era molto più facile comunicare così.
Arrivati a destinazione Luke e Alexa   l'aiutarono a scendere dall'auto.
Sentiva un dolore lancinante sia al braccio che alla gamba, probabilmente l'impatto con il pavimento era stato forte.
La portarono in camera in un religioso silenzio mentre Mark raccontava tutto a Francis e a Donnah che erano tornati poco prima.
<Io credo che chiederò a Mark una cosa> disse Alexa lasciando i due da soli.
Victoria non seppe per quale motivo lo fece, forse perché voleva scusarsi oppure no.
<Ti fa male?> le domandó mentre la ragazza si sedeva sul letto.
<Niente di grave, una fascia e sono come nuova> rispose fredda.
<Victoria mi dispiace per quello che è successo al tuo ragazzo, io non pensavo davvero quello che ho detto> si scusó
<Ex marito> lo corresse lei.
<Comunque ti perdono, in fondo non ci conosciamo ma è evidente che entrambi abbiamo passato tante cose dolorose di cui forse non vogliamo parlare, se vuoi io ci sono> disse accarezzandogli una mano.
Un brivido percorse la schiena della ragazza, dalla cervicale fino alla parte lombare.
Le budelle formarono un groviglio unico che la fece contorcere, così tolse immediatamente la mano.
<Grazie> rispose Luke
<Anch'io mi sono sacrificato per qualcuno ma la strega che mi aveva aiutato mi ha fregato, non era la persona che pensavo, non era come Donnah> raccontó poi.
<Come si chiamava?> domandò Victoria passandosi sul braccio ferito il cotone zuppo di alcool
<Faccio io> disse prendendole dalle mani il cotone.
Provò a ribellarsi ma non le diede il tempo.
<Allison,l'ho conosciuta durante un caso in Florida, sette anni fa, uno stupido covo di vampiri, fu un colpo di fulmine, le raccontai la mia vita da cacciatore, inizialmente non mi credette e non ci vedemmo per due anni poi dovetti tornare lì per un altro caso e ci rincontrammo> raccontó Luke mentre disinfettava la ferita alla ragazza
<E poi?> gli domandó Victoria
<Siamo stati insieme per due anni poi un vampiro l'ha uccisa>  rispose passandole il cotone sulla ferita con una delicatezza che la ragazza non avrebbe mai pensato potesse avere.
<Mi dispiace> sussurró la ragazza
<Non dispiacerti.> rispose lui
<Comunque ora si spiega perché Donnah mi ha aiutata, se sono davvero un'arma come ha detto quel lupo mannaro quella Clotilda vorrà utilizzarmi > affermò la marines.
<Forse ma ecco Anna ha detto che se liberi la forza che per la cronaca non sappiamo come liberare sarà difficile controllarsi> spiegò Luke.
<Non lo so è tutto così confuso> esclamò lei mettendosi le mani nei capelli.
<Togliti i pantaloni, vedo com' è la ferita sulla gamba> le disse.
<Io non mi toglierò i pantaloni davanti a te> esclamò.
<Sai quante ragazze ho visto in mutande, non sei mica la prima> le sussurrò all'orecchio
<Non fare la difficile> continuò.
<Non faccio la difficile, solo non voglio farmi vedere mezza nuda, specialmente da un idiota come te> sussurrò al suo orecchio.
<Sai a me piacciono i tipi come Mark, dolci e tranquilli> lo provocò
Non c'era un motivo esatto per cui lo stesse facendo, forse solo per il piacere di abbattere un po' il suo ego da maschio alpha.
<Vedremo> disse trovandosi a un centimetro da lui.
I loro respiri si mischiarono in un solo, le pupille dilatate e la stessa sensazione di poco prima.
Le budella le si contorcevano sotto al suo sguardo penetrante.
Alzò gli occhi per guardarlo bene in viso.
<Mi disinfetteró la ferita da sola> disse ferma sulla sua decisione.
<Come vuoi guerriera> le sussurró ancora all'orecchio prima di andarsene. Lei non lo capiva, prima si apriva con lei e poi si comportava da presuntuoso provocatore.
Non sapeva a che gioco stesse giocando ma decise anche lei di giocarci.
Sembrava pericoloso e lei amava il pericolo.

Il volere dei lupi mannariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora