CAPITOLO VII

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VII
Non permettere alle ferite di trasformarti in quello che non sei.
Paulo Coelho









Chicago, Illinois

<Interrotto qualcosa?> domandó Alexa varcando la soglia della porta
<No nulla, allora com'è andata con Zoe?> domandò Victoria
Il cervello di Luke smise di connettere, le voci di Victoria e Alexa divennero confuse.
Pensava a quello che gli aveva appena detto Victoria.
Non poteva crederci, suo padre non stava con loro perché era con lei.
Perché?
Perché lei e non loro?
Cosa aveva in più?
Poi la guardò, la osservò, studiò tutto del suo carattere e del suo comportamento.
Lei era diversa da tutti ecco perché suo padre l'aveva scelta.
Ecco perché Luke l'aveva scelta.
Lei era l'unica che gli sapeva tenere testa, l'unica con cui riusciva ad aprirsi davvero.
Lei era l'unica.
<Ehi cazzone ti sei imbabolato o cosa?> gli domandó ridendo Alexa
<Troppa bellezza per lui Alexa> rispose per lui Victoria.
Era vero, erano entrambe due bellissime ragazze, ma lui avrebbe sempre e solo scelto la Thompson.
<Mark?> domandó Luke ad Alexa
<In cucina.> rispose lei
<Ehi ti vedo strano è tutto ok?> gli domandó proprio lei trattenendolo da un braccio.
Annuì semplicemente e andò in cucina da Mark.

Chicago, Illinois
mattina dopo

Dopo quello che era successo Victoria non parlò più con Luke per tutto il giorno, anche perché era sommersa dalle chiacchiere infinite di Francis.
<Mi stai ascoltando?> domandó ad un tratto, muovendo una mano davanti ai suoi occhi.
<Si> mentí.
In realtà era immersa nei suoi pensieri.
Steve,Jason, Luke.
Il quasi bacio con Luke.
Quanto avrebbe voluto la baciasse.
<Ho capito. Che è successo?> domandó poi sedendosi sul letto
<No nulla> negò
Francis la stava aiutando ad affilare i pugnali e avevano finito per ridere e scherzare.
<Quando vorrai parlare io ci sono> affermò
Annuì e poi uscì da quella camera che stava diventando fin troppo stretta.
Quando uscì dalla porta però si scontrò con qualcuno.
Luke.
<Possiamo parlare?> le domandó trattenendola da un polso
<No, non ora> rispose e se ne andò.
Quando arrivò in salotto trovò Alexa e Mark intenti a parlare.
<Oh Victoria, ti stavamo cercando, devi fare un tatuaggio> disse Mark
<Si Mark ha ragione> concordò una voce alle loro spalle.
<Di che si tratta?> sbuffò la ragazza.
<Un tatuaggio maledetto da una strega, serve per essere immuni al veleno che producono i Flores> spiegò Alexa.
Victoria aveva sempre voluto farsi un tatuaggio ma un tatuaggio anti veleno di lupi mannari non era nei suoi piani.
Mark si alzò e mostrò il tatuaggio.
<Elegante> rise sarcastica la Thompson
<E chi sarà a farmi questo bellissimo tatuaggio?> domandò poi
<Io> urlò di gioia Alexa
<Siete pazzi? Ha una delicatezza di un rinoceronte> esclamò Victoria
Tutti risero ma questo non servì per convincerli a non far fare il tatuaggio da Alexa.

In mezz'ora Alexa riuscì a terminare il tatuaggio a Victoria.
Il dolore che Victoria provò in quel momento fu qualcosa di allucinante.
L'ago sulla sua pelle, la forza di Alexa e la zona in cui lo fece non erano insieme un bel connubio.
Infatti lo fece sulle costole poco più giù del seno, verso le costole destre.
Nel frattempo Mark e Luke avevano comprato qualcosa dal locale vicino per pranzare.
Quella volta lavare i piatti toccava a Luke.
Francis e Alexa se ne andarono subito per un motivo a tutti sconosciuto.
<Allora Victoria, Luke mi ha raccontato della questione di nostro padre> cominciò Mark
<Mark mi dispiace io volevo dirvelo ma> iniziò a scusarsi la ragazza
<Victoria tranquilla, capiamo perché tu non ce ne abbia parlato, siamo solo un po' scossi per il motivo per cui nostro padre non c'era mai> la tranquillizzò Mark
Gli sorrise e lui ricambiò prima di uscire dalla cucina.
<Come stai?> le domandó ad un tratto Luke cominciando a lavare i piatti mentre Victoria finiva di sparecchiare.
<Come se il mondo volesse vedere fino a che punto resisto.> rispose con tono triste.
<Tuo fratello fa spesso così?> domandó poi
<Una volta ogni due mesi circa. La prima volta che è capitato ero in missione in Tunisia, stava rischiando grosso, era in auto ubriaco fradicio senza aver preso le pillole solo perché aveva preso un voto basso a un esame al college> spiegò la Thompson
<Sai a volte mi sento come se mille demoni fossero dentro di me.
Io e mio fratello ne abbiamo viste tante e io sono sempre stato la spalla su cui piangere, su cui chiedere aiuto.
Tu non li senti i demoni che ti urlano per una volta di lasciare tutto e scappare lontano?> affermò Luke
<No e sai perché?> domandò lei mentre l'Evans si asciugava le mani bagnate con lo strofinaccio appoggiato sul davanzale e poi negò con la testa.
<Perché i tuoi demoni non ti rubano l'anima, ti proteggono quando a nessun altro frega nulla di te> disse puntandogli un dito al petto e senza rendersene conto si avvicinò fin troppo a lui.
<E a te frega qualcosa di me?> domandó guardandola intensamente negli occhi
<E a te?> domandò lei
<Non ti hanno insegnato che non si risponde a una domanda con un'altra domanda?> continuò Luke
Lei negò con la testa continuandolo a guardare.
<No?> domandó e lei negò ancora con un movimento della testa come se quella vicinanza le togliesse l'uso della parola.
<Puoi insegnarmi tu però> riuscì a dire
Non rispose si avvicinò ancora qualche centimetro sovrastandola con la sua altezza.
Le alzò il mento con due dita per incatenare una volta per tutte il suo sguardo con quella della ragazza.
<Allora ti frega qualcosa di me?> domandó Luke
<A me? A me si e a te?>rispose la marines
<A me frega di te da quando ci siamo visti la prima volta in quella centrale> rispose
<Dimostramelo> sussurrò la ragazza e così senza neanche pensarci due volte, Luke posò le sue labbra sulle quelle di Victoria.
Anche se il giorno prima voleva picchiarlo per come si era comportato l'attrazione che Victoria provava verso di lui era più forte di qualunque cosa.
All'improvviso sentirono la porta dell'edificio spalancarsi, cosa che li fece sobbalzare e allontanarsi di qualche centimetro.
Le loro labbra erano gonfie e le pupille dilatate, chiunque avrebbe potuto capire che era successo qualcosa.
<Ragazzi ho tro....> entrò in cucina Donnah.
Notando le loro facce sconvolte si guardò intorno.
<È successo qualcosa?> domandó avvicinandosi a loro
<No Donnah, stavi dicendo> rispose Luke
<Ah sì che ho trovato una pista per uccidere Frederick e tutti i Flores> rispose.
<Allora Donnah, dicci tutto> la incitó Francis versandosi nel bicchiere di vetro un po' di whisky.
<Victoria non è l'unica arma creata da Ben per uccidere i Flores. Esiste una lancia d'argento che riesce a trafiggere il cuore dei lupi mannari> spiegò Donnah
<E dove possiamo trovare questa lancia?> domandò Victoria
<Il problema è questo, so che si trova qui in America ma non il luogo esatto o il proprietario> continuò Donnah
<Bene mettiamoci a lavoro> si sfregò le mani Luke.
Victoria si mise a fare ricerche su libri insieme a Mark, Donnah uscì di nuovo,Alexa fece ricerche al computer,Francis preparava del caffè mentre Luke, beh lui guardava, cosa esattamente, nessuno lo capì, la cosa certa era che non stava facendo nulla.
<Ti piace vero?> sentì Victoria in un sussurro
<Eh?> domandò lei non capendo
<Ti piace Luke ammettilo, li vedo gli sguardi> continuò Mark
<Non capisco> rispose
<A te piace Luke e a lui piaci tu, Victoria come fai a non capire> disse
<Mark> provò
<è successo qualcosa fra voi due?> domandò curioso
<No Mark> mentì
<Ohoh, qualcosa è successo> dedusse ridendo
<Non parlerò della mia situazione sentimentale con te> affermò lei ridendo
<Come preferisci> rise e poi tornarono a lavoro.
Piaceva a Luke?
A lei piaceva?
Era innamorata o era solo attrazione, una stupida attrazione superabile.
È facile innamorarsi di qualcuno per la prima volta. Ma innamorarsi una seconda volta sapendo il dolore che può provocare è forse uno degli atti di coraggio più veri che esistano al mondo.
Forse l'amore inizia proprio lì, nonostante sai cos'è il dolore, rischi ancora tutto.
<Victoria puoi venire un secondo?> le domandò proprio il protagonista dei suoi pensieri
<Io?> domandò lei non capendo.
<Conosci un'altra Victoria da queste parti?> domandò lui
<No, certo che no> rispose
Non capiva perchè l'avesse chiamata.
Luke era fatto così, imprevedibile.
Non sapevi mai quale sarebbe stata la sua prossima mossa.
Victoria era ancora stordita dal bacio di prima.
Era stato comunque magnifico, tanto imprevedibile.
Senza parlare lo seguì fino alla cucina.
Chiuse la porta alle sue spalle.
<Allora?> domandò la ragazza aspettando sua risposta
<Cos'era la scenetta di prima?> domandó Luke
<Che scenetta?> domandò lei a sua volta
<Quella con Mark> rispose avvicinandosi
<Di che diavolo parli?> continuò Victoria
<Ah ho capito. Sei geloso.> rifletté la ragazza
<Io? Geloso? Di Mark? Puff> domandó retorico
<Già ma mi sorge un dubbio. Che ti interessa, fino a ieri te la spassavi con Barbie, poi oggi mi baci e poi fai il geloso.
Quindi Luke o ti spieghi o ti spieghi> affermò determinata
Lui non rispose.
Si avvicinò lentamente guardandola con i suoi scuri da farti quasi tremare le ossa.
La toreggió con la sua altezza facendola indietreggiare fino al bancone della cucina.
<Che fai?> domandò lei
<Ti spiego> rispose prima di avventarsi sulle sue labbra.
Rimase ferma per qualche secondo poi disconnesse il cervello e ricambiò.
Tra un bacio e l'altro si fermò.
<Che c'è?> domandò la marines
<Non riesco a resisterti> rispose guardandola intensamente negli occhi
<Nemmeno io> affermò lei sostenendo il tuo sguardo
<E allora baciami> disse
<Luke Evans che mi supplica?> domandò ridendo mentre lui stringeva più forte la sua vita.
<è l'effetto che mi fai> rispose
Ricominciarono a baciarsi ma un rumore li fece allontanare.
<Ragazzi tutto ok?> domandò qualcuno da dietro la porta che poco dopo riconobbero essere la voce di Francis.
<Siii> urlarono all'unisono.
Nell'aria si sentiva un forte imbarazzo mentre Luke apriva la porta
<Tutto ok?> gli domandò squadrandoli e Victoria e Luke annuirono per poi scappare da quella situazione.

Il volere dei lupi mannariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora