Senza Via Di Fuga

Nathan

Non ho resistito alla tentazione, è stata più forte di me. Non avevo intenzione di baciarla, cazzo non pensavo neanche di vederla sta sera. Sarà stato un test forse? Anche se fosse ho fallito miseramente. L'ho baciata, ho finalmente assaporato quelle labbra che non fanno altro che tentarmi dal momento in cui ci ho posato gli occhi sopra. Questa ragazzina sarà la mia fine, non ho mai avuto problemi di autocontrollo, ma quando c'è di mezzo lei, la mia ragione va a farsi fottere. In questo momento ho la fronte attaccata alla sua e gli occhi chiusi, perché se solo la guardassi,  Dio solo sa che non riuscirei a fermarmi. 

"Nathan" la sua voce mi risveglia dai miei pensieri. 

"Nathan cosa vuoi da me?" Mi chiede con uno sguardo afflitto come se non ne potesse più di me.

"Non lo so Lis, ma so solo che sono troppo egoista per smettere, queste labbra..." Le tocco il labbro inferiore mentre lei osserva attentamente tutti i miei movimenti

"Queste labbra le voglio ancora, le vorrò sempre, ti voglio tutta cazzo" non resisto e la bacio di nuovo e lei risponde con la stessa impetuosità. 

"Lis ti prego fermami" le dico sulle labbra

"E se io non lo volessi? Se io desiderassi tutto questo?" Mi chiede lei con una voce seducente che non le ho mai sentito usare

"Sperduta non farlo, non qui" la supplico perché se continua così me ne sbatto e la prendo proprio qui, in questo bagno. A un tratto mi ricordo del suo bracciale che tengo sempre con me nella speranza d'incontrarla, lo tiro fuori dalla tasca, e lei appena lo vede le si illuminano gli occhi.

"Dove l'hai preso, perché c'è l'hai tu?" Chiede mentre se lo rimette al polso

"Lo avevi dimenticato a casa mia, quando sei scappata" 

"Grazie, è un oggetto molto prezioso per me e non hai idea di quanto ci sia rimasta male pensando di averlo perso" mi dice guardando il suo bracciale come se fosse la cosa più preziosa su questo pianeta.

"Comunque ho visto che ci sono le tue iniziali e che il tuo cognome inizia con la "H" e mi sono chiesto, qual è il tuo cognome Sperduta?" 

"Hamilton. Lisa Hamilton" persino il suo cognome è bellissimo, lo è tutto di lei.

"Lisa Hamilton" ripeto e adoro come il suo nome scorra sulla mia lingua. 

"Comunque per quanto mi piaccia stare qui con te c'è la mia amica che mi sta aspettando" mi dice Lisa e fa per andarsene, ma io la fermo per un braccio. 

"In realtà la tua amica adesso è impegnata con un certo Adam, quindi sei bloccata con me" le dico il che è vero quando io ho deciso di seguirla Stephanie ci stava provando con Adam e conoscendolo in questo momento non stanno di certo parlando.

"E chi ti dice che io voglia continuare a passare il mio tempo con te?" Mi chiede lei con un tono canzonatorio.

"Tranquilla, Hamilton non sprecherò il tuo tempo, fidati" la prendo per i fianchi e l'appoggio sul lavandino. Il suo vestito già corto mi dà libero accesso a quello che bramo. 

"Nathan cosa vuoi fare?" Chiede preoccupata e da qua capisco che nessuno l'ha mai toccata cosa che mi eccita ancora di più. 

"Le vuoi vedere le stelle Lisa?" Non credo che lei abbia colto il vero significato delle mie parole. Certo se lei lo vorrà guarderemo anche le vere stelle, ma sta sera si fa a modo mio. 

"Si" mi basta la sua risposta e non attendo altro. Le strappo le mutandine, prendo le sue cosce e le posiziono sulle mie spalle. Posso già sentire l'odore della sua femminilità ed è inebriante, paradisiaco e come una droga potente che ti fotte il cervello. Lisa continua a seguire ogni mio movimento, con gli occhi spalancati e impaziente che io faccia qualcosa. Non esito più e passo la lingua su tutta la superficie della sua intimità, sembra un cliché, ma è letteralmente la cosa più buona che io abbia mai assaggiato. Lisa butta la testa all' indietro e si spinge di più contro la mia lingua. Io non mi fermo e continuo a stuzzicarle il clitoride dandole il piacere che desidera e giuro che potrei venire solo alla vista di lei che gode sopra di me. 

"Di più. Voglio di più" mi dice a corto di fiato. 

"La mia insaziabile Sperduta" per accontentarla continuo i miei movimenti con la lingua e ci aggiungo anche due dita, lei sussulta alla nuova sensazione e i suoi gemiti si intensificano. 

"Nathan non fermarti" ormai la sento che sta per raggiungere l'apice quindi, intensifico il movimento della lingua e aggiungo un terzo dito. Non stavo scherzando quando ho detto che volevo farle vedere le stelle. Non molto dopo sento le sue gambe tremare e lei viene sulla mia lingua con un ultimo gemito forte. Mi allontano da lei per darle la possibilità di prendere fiato. 

"Tu mi farai impazzire" mi dice respirando affannosamente. Mi avvicino di nuovo a lei e le cingo i fianchi. Abbasso la mia testa per raggiungere il suo orecchio. 

"Tu mi hai già fatto impazzire" le sussurro una verità che forse è il tempo che ammetta anche a me stesso. 

Lisa

Non credo di aver mai provato delle sensazioni così forti. Lui è riuscito a cancellare tutto in quel momento, non pensavo ad altro, solo al piacere che mi stava provocando. Da quando l'ho conosciuto mi sono sempre chiesta se anch'io facessi a lui lo stesso effetto che lui ha su di me, ma quello che è successo ieri sera ne è la conferma e non posso che esserne soddisfatta. Dopo essermi ripresa io e Nathan simo tornati alla festa e devo dire che non me la sono passata male, abbiamo ballato, riso e scherzato e ho scoperto anche che Alexander l'organizzatore della festa, fosse nessun altro che il migliore amico di Nathan. Comunque ci siamo divertiti e devo veramente ringraziare  Stephanie per avermi quasi costretta ad andarci. Oggi è domenica e domani inizio il mio ultimo anno di scuola. Sta mattina Nancy mi ha comunicato di avermi iscritta nella Brixton High School che non dovrebbe essere lontano da casa. Vorrei dire che ho l'ansia, ma sarebbe una bugia, è vero che mi piace stare a casa e leggere, pero sento d'impazzire, almeno da domani avrò qualcosa con cui occupare le mie giornate. Purtroppo questo vorrà anche dire che avrò meno tempo per vedere Nathan, ma chi lo sa? Tanto a quanto pare il destino o qualsiasi cosa ci fosse lassù ci fa incontrare sempre come se il nostro posto fosse proprio uno vicino all'altra.