Questa mattina mi sono svegliata con un mal di testa atroce, infatti zia Nancy ha deciso di farmi rimanere a casa. Non so cosa farò tutto il giorno perché non mi va assolutamente niente, neanche di leggere e questa la dice lunga. Quando mai io non ho voglia di leggere?! Dovrò pur fare qualcosa visto che non riesco neanche a dormire di pomeriggio.
Mi alzo dal letto, vado verso la finestra e guardo fuori. La luce del sole è calda, ma non riesco a sentire quella carica di energia che mi avrebbe solitamente fatto venir voglia di uscire. Mi viene in mente Nathan e il nostro incontro di qualche giorno fa. Da allora la sua presenza è diventata un pensiero costante, un'ombra che si fa strada nei miei pensieri ogni volta che cerco di distrarmi.
Mi trovo a fissare il braccialetto che mi ha restituito, il gesto di Nathan che lo ha preso dalla sua tasca, l'ha tenuto con cura tra le mani e me l'ha messo di nuovo al polso, è come se quell'oggetto fosse la chiave di qualcosa che ancora non riesco a capire. In fondo è solo un braccialetto, ma per qualche motivo per me è più di così. Forse perché sento che mi lega a lui in modo misterioso. E poi c'è quella sensazione che non riesco a scrollarmi di dosso, quella voglia di scoprire cosa ci sia sotto la superficie, dietro il suo comportamento.
Non so se è una buona idea, ma decido comunque di mandargli un messaggio. Non mi aspetto una risposta subito, ma la speranza è l'ultima a morire, no?
Mentre compongo il messaggio, sento il mio telefono vibrare sul comodino. Una notifica. È Nancy.
"Riposati, Lis, ti aspetta una nuova giornata domani."
Sorrido un po' amaramente, mentre lascio scorrere il dito sullo schermo del telefono. La verità è che non è solo la scuola a farmi stare così, ma è tutto quello che sta accadendo intorno a me. E il fatto che io sia qui, in casa, senza avere un vero posto dove appartengo, non fa che peggiorare le cose.
Ma poi mi fermo e penso a una cosa. A Nathan. Forse non è solo la scuola che mi preoccupa, forse è anche questo. Quel pensiero che lui, quel ragazzo, potrebbe essere la mia distrazione da tutto il resto, pericolosa o no che sia. Non riesco a smettere di pensarci.
Nel frattempo, decido di non farmi sopraffare dai pensieri e vado in cucina a preparare qualcosa da mangiare. Forse il cibo mi aiuterà a staccare un po'. Ma ogni tanto, quando il silenzio è troppo forte, il pensiero di lui torna, sempre.
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Senza Via Di Fuga
RomanceDopo un tragico incidente che le porta via entrambi i genitori, Lisa è costretta a trasferirsi a vivere con i suoi zii, in una città lontana da quella che chiamava casa. Persa e sola, trova sollievo solo nelle lunghe passeggiate notturne, durante le...