"Sei pronto per la tombola di stasera?" Chiedo a David che è occupato a selezionare le sei fortunate di stasera. La serata della tombola è la cosa più strana che io abbia mai visto. Non avrei mai pensato di associare la matematica al sesso, ma David è un uomo pieno di sorprese. Ha sempre avuto questa passione per la matematica e quando mi ha esposto per la prima volta quest'idea sono rimasto al quanto sorpreso.
"Si, e ho anche scelto le partecipanti. Secondo te chi starebbe meglio per sessanta più nove?" Mi chiede mostrandomi le foto delle donne in questione.
"Io direi decisamente la bionda."
"Ottima scelta ragazzo, ottima scelta."
"Comunque, non so se hai conosciuto mia nipote Lisa, è arrivata da poco in città. Il punto è che se la incontri, non portarla qua per nessuna ragione. Intesi?" Mi dice David diventando serio d'un tratto. Corrugo la fronte confuso cercando di capire perché David fosse così contrariato a far venire Lis qua.
"Come mai? Se posso chiedere."
"Infatti non puoi chiedere, diciamo che è una cosa di famiglia, ma non posso dirti di più. Fai solo quello che ti ho detto e basta."
"Ok." Detto questo esco dal suo ufficio e vado a cercare Alexander.
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"Comunque io non lo capisco David. Voglio dire, se vuoi scoparti una, scopala e basta che cazzo di roba è appiccicare sulle tipe operazioni matematiche?! Veramente chi lo fa?" Per Alexander la serata della tombola non ha mai avuto nessun senso. Onestamente a me non frega niente alla fine è il locale di David e fa quello che vuole. Comunque nel caso non si fosse capito, praticamente ogni donna ha un'operazione matematica appiccicata sulle tette il cui risultato è sempre 69 e David sceglie a caso un bigliettino e va a letto con "l'operazione" corrispondente. Insomma, a lui piace sempre fare le cose in grande.
"Secondo me sei semplicemente geloso perché vorresti essere tu a scegliere, ammettilo." Lo sfotto.
"Beh, in effetti un po' geloso lo sono, ma vabbè, tanto le altre cinque rimangono a nostra disposizione."
"Non so se ci vengo questa sera" dico, il che è vero, non ho voglia di stare qua a guardare perché so già che non potrò toccare nessuna, anzi meglio dire non vorrò. Da quando ho avuto un assaggio della mia Sperduta, nessuna sarà mai in grado di superarla o come minimo raggiungerla.
"Starai di nuovo a studiare, vero?" Chiede Alexander, ma sa già la risposta.
"Sai com'è mio caro amico, la laurea non si prenderà da sola."
"Ma se saprai già tutte le leggi a memoria, cosa vuoi ancora studiare."
"In realtà non le so tutte a memoria, ma ci sono quasi, a dire il vero."
"Senti Alex, oggi David mi ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere" decido di raccontare anche a lui quello che mi ha detto David.
"Praticamente ho scoperto che Lisa è sua nipote, ma la cosa che mi ha fatto riflettere è stato il fatto che mi abbia detto di non portare assolutamente Lis al Renève. Potrei anche capire se magari volesse proteggerla, ma sento che stia nascondendo qualcosa, e io lo scoprirò" e non sto scherzando farò di tutto pur di scoprire cosa nasconde quel figlio di puttana. Lo farò per la mia Lis.
"Amico, sai che ci sono sempre per te, se avrai bisogno di aiuto non dovrai fare altro che chiedere, ok?"
"Grazie Alex, comunque io vado, però ci vediamo domani."
"Certo, e buon studio comunque."
"Grazie."
***
Non so cosa mi sia saltato in mente quando scelsi legge. Non fraintendetemi, mi piace quello che studio e ho sempre sognato di diventare avvocato sin da piccolo, solo che a volte mi sembra un po' troppo tutta la roba che c'è da studiare, ma d'altronde dobbiamo sempre fare dei sacrifici per compiere i nostri sogni e io so che tutto il mio lavoro verrà ripagato un giorno.
Dopo quasi tre ore di studio decido di smettere perché oramai sono troppo stanco, ovviamente mi toccherà continuare domani, ma per oggi veramente non ne posso più.
Lisa's Pov
Ed ecco che è arrivato il grande giorno. In questo momento sono in macchina con Nancy, che si è gentilmente offerta di accompagnarmi.
"Sei nervosa per oggi?" Chiede lei rompendo il silenzio per prima.
"Solo un pochino." Evito di dirle che non me ne frega un cazzo se piacerò alla gente o meno.
"Sono sicura che ti troverai bene e se mai avrai bisogno d'aiuto io sarò sempre a tua disposizione" dice lei con la sua solita vocina dolce. A volte vorrei che sta donne fosse più facile da odiare come suo marito che non fa una piega.
"Grazie, Nancy."
Dopo una decina di minuti arriviamo d'avanti alla scuola, saluto Nancy e scendo dalla macchina. L'edificio è abbastanza grande e curato, un privilegio che non hanno tutte le scuole. Mi faccio coraggio ed entro finalmente. I colori della scuola sono il bianco e il verde smeraldo, niente male devo dire. Peccato che il mio armadietto sia bianco, l'avrei preferito verde, ma alla fine me ne farò una ragione. Appena suona la campanella mi dirigo verso l'aula di chimica, ho sempre odiato questa materia, non per una questione di voti, perché comunque me la sono sempre cavata, ma semplicemente non mi piace. Una volta entrata vedo che c'è solo una sedia libera, vicino a una ragazza castana, con gli occhiali.
"Ehi, è libero questo posto?" Chiedo per educazione, e lei annuisce timidamente, si vede che avrebbe preferito restare da sola. Lei apre la bocca per parlare, ma non fa in tempo a dire niente perché la prof è appena entrata.
"Buongiorno ragazzi, il mio nome è Sabrina Castelli, e sarò la vostra nuova professoressa di chimica" si presenta, appena si siede alla cattedra, è una donna abbastanza giovane e ha l'aria di una simpatica, ma non mi farò ingannare dalle apparenze.
Dopo averci un po' spiegato il suo metodo d'insegnamento e gli argomenti che affronteremo quest'anno inizia finalmente a spiegare. Prevedo una giornata molto lunga d'avanti a me, ma cercherò di non mollare.
Dopo altre due ore di lezione finalmente arriva la ricreazione. Non ho voglia di socializzare con nessuno quindi mi dirigo verso il giardinetto dietro la scuola e mi metto a leggere mentre mangio la mia merenda. Ovviamente la fortuna non è dalla mia parte, perché vedo la tipa di prima, che si sta dirigendo verso di me.
"Ciao, io mi chiamo Lena, piacere." Mi dice porgendomi la mano e sedendosi accanto a me.
"Piacere, Lisa." Decido di essere gentile, per oggi, e accetto la sua mano.
"Scusami se ti sono sembrata antipatica prima, semplicemente sono molto timida."
"Tranquilla, non è un problema, tanto lo avevo intuito." le rispondo con un sorriso tirato.
Rimaniamo a parlare per tutta la durata della ricreazione e alla fine scopro che questa ragazzina non e così male alla fine.
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Senza Via Di Fuga
RomanceDopo un tragico incidente che le porta via entrambi i genitori, Lisa è costretta a trasferirsi a vivere con i suoi zii, in una città lontana da quella che chiamava casa. Persa e sola, trova sollievo solo nelle lunghe passeggiate notturne, durante le...