Capitolo 18

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MICHEAL

La mia mano viene improvvisamente morsa da Schizzo —è così che ho deciso di chiamare il gatto che vaga per la clinica— quando meno di un secondo fa si stava strusciando su di essa facendo le fusa

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La mia mano viene improvvisamente morsa da Schizzo —è così che ho deciso di chiamare il gatto che vaga per la clinica— quando meno di un secondo fa si stava strusciando su di essa facendo le fusa.

Tipico comportamento da gatto.

E da Tristan.

Forse Tristan è un gatto.

Ancora non mi sono ripresa dallo shock che mi ha scosso dopo la sua rivelazione, quella in cui ha ammesso di non essere mai stato coccolato da nessuno in vita sua.

Sento il cuore restringersi nel petto e le lacrime rischiano di venire in superficie rendendomi gli occhi lucidi. Non oso immaginare cos'altro nasconda della sua vita. Ho come l'impressione che questa sia solamente la punta dell'iceberg e che se scavassi più a fondo verrei inondata dal sangue e dalla sofferenza che mi avvolgerebbero fino a farmi affondare con lui.

Ma secondo me è molto meglio affogare assieme che vivere da soli.

So che se si è sbilanciato così tanto ieri notte è stato solamente per il fatto che si fosse preso anche lui le pastiglie, ma non importa, quel che importa è che per un'attimo si sia riuscito a sentire normale e che si sia potuto rilassare. Perché io la vedo la fatica che fa ogni giorno per controllarsi, proprio perché è la stessa fatica che faccio io nell'evitare di fare l'ennesima cazzata che mi caccerebbe nei guai.

Al di sotto dell'uomo freddo, distaccato e di pietra adesso riesco ad intravedere le tracce che ha lasciato un bambino solo, spaventato e vulnerabile, e non importa come, ma voglio fargli sapere che non è più solo.

Non perché io sia attratta da Tristan, ma perché è la cosa giusta da fare e per una volta voglio essere io quella che la fa.

Vado in sala da pranzo e stranamente questa volta sono in anticipo visto che gli altri non sono ancora arrivati. Ne approfitto per guardare se ho notifiche sul cellulare ma come sempre lo schermo ne è completamente privo.

Sola.

"Ehilà amica mia," mi si siede affianco Beth avvolgendomi le spalle con il braccio.

"Ehilà pazza svitata."

"Non fare finta di niente e sputa il rospo, allora ieri sera cosa avete fatto te e Tristan il tenebroso?" Mi chiede abbassando la voce, senza però mascherare la sua eccitazione e curiosità.

"Te lo dico più tardi, potrebbero arrivare gli altri da un momento all'altro."

Beth mi scuote le spalle senza però riuscire a smuovermi nemmeno di un centimetro "Daiii! Sono pure stata brava a trattenermi fino ad ora."

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