Capitolo 19-Prima parte

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MICHEAL

"Molto bene ragazzi, tra dieci minuti il nostro autobus parte. Vedete di farvi trovare fuori dalla porta d'ingresso in orario," ci avvisa la direttrice Chapman, sporgendosi brevemente all'interno della sala comune in cui siamo tutti impegnati a giocare a D&D da almeno due ore.

"Ma non abbiamo ancora finito la partita!" Si lamenta Emmet.

"Dai Em, stiamo giocando a questo stupido gioco da ore e non si sta divertendo nessuno. Avremmo dovuto capire da subito che avere Jake come dungeon master non era una buona idea,"gli rispondo io, fisicamente e psicologicamente provata da queste due ore di gioco.

A me poi manco piacciono i giochi da tavolo.

Jake fa spallucce e mi guarda come per confermare ciò che ho appena detto "Non sminuire Jake, può fare tutto quello che vuole nella vita."

Che palle...

A volte Emmet sa essere proprio melodrammatico.

"Non lo stavo sminuendo, stavo semplicemente sottolineando come era ovvio che sarebbe stato impossibile finire una partita in così poco tempo. Specialmente con Jake che doveva scrivere tutto sul cellulare."

"Come avevamo tentato di spiegarti all'incirca una decina di volte prima di iniziare," mi da manforte Beth inclinando la testa verso Emmet, mentre Tristan sembra sul punto di ribaltare il tavolino su cui stiamo giocando per spaccarlo in testa a qualcuno.

Preferibilmente ad Emmet, visto che oggi è insopportabile.

"Perfetto, non solo dovrò essere il terzo incomodo alla gita, vengo pure maltrattato dalla donna della mia vita prima di partire," dice Emmet mettendosi una mano sul cuore, come se le nostre parole l'avessero profondamente ferito. Io prendo il cuscino che ho dietro alla schiena e glielo lancio in faccia "Ma finiscila, drama queen che non sei altro."

Emmet scuote Tristan per una spalla, guadagnandosi uno sguardo omicida "Amico mi aiuti a portare giù la mia valigia? Pesa un quintale e ho paura di cadere dalle scale se la porto giù solo soletto."

Tristan lo fissa rimanendo in silenzio, senza neanche battere ciglio "Per favore?" Aggiunge Emmet forzando un sorriso. Allora Tristan sbuffando si alza e si avvia verso le scale, seguito da Emmet che saltella tutto contento e da Jake, lasciando me e Beth da sole.

Non mi sorprenderei se Emmet cadesse accidentalmente dalle scale e si rompesse l'osso del collo.

"Sei nervosa?" Mi chiede Beth strappandomi dai miei pensieri. La guardo confusa sbattendo più volte le palpebre "Perché dovrei essere nervosa?"

Lei in risposta mi guarda come se fossi completamente scema "Pronto?! Ti sei per caso dimenticata che resterai da sola con Tristan per tutto il weekend?"

Deglutisco.

Cazzo.

Si me lo ero dimenticato, o meglio avevo fatto finta di essermelo dimenticato. Avevo finto così bene che alla fine ero riuscita ad ingannarmi da sola.

Mi ripeto mentalmente che Tristan è una persona come un'altra, che anche lui la mattina appena si sveglia va a fare pipì come tutti noi comuni mortali e la mia ansia lentamente scompare.

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