08.

171 11 0
                                    

Miya

Quando rimisero piede in casa, Atsumu non sentiva di avere ancora realizzato tutto quello che era successo negli ultimi due giorni. La gita che avevano appena fatto ad Osaka era stata semplicemente meravigliosa. Se chiudeva gli occhi gli sembrava di riuscire a vedere ancora quei bellissimi fiori di ciliegio mentre sentiva la voce di Kiyoomi che gli spiegava il loro significato: "I sakura simboleggiano la vita e la morte, la bellezza e la violenza." gli aveva detto guardando in alto, verso i fiori. A quelle parole invece Atsumu aveva osservato lui: era maestoso e bellissimo come sempre, con gli occhi sciolti in un caldo color ossidiana, la pelle candida e i riccioli scuri che danzavano con il vento. Eppure, l'umano non poté fare a meno di scorgere della malinconia nella sua postura e nel suo tono di voce. "Sono come te, Omi." aveva osservato lui. Di rimando il vampiro aveva sorriso. "Io non sono come loro. La loro vita è breve e ci ricorda che il nostro tempo è prezioso." Aveva fatto una pausa. "Io non sono come loro."

Atsumu non era ancora riuscito a capire del tutto cosa Sakusa avesse voluto dire quella notte, ma sentiva ugualmente di aver appreso più di Kiyoomi in quel viaggio che vivendo con lui per tre anni. Era successo qualcosa tra di loro a Osaka, anche se non sapeva bene cosa. L'unica sua certezza era che il ragazzo e il vampiro che erano tornati al castello non erano gli stessi che erano partiti.

Atsumu, in ogni caso, non aveva intenzione di lamentarsi: era come se Sakusa avesse fatto un passo indietro e allo stesso tempo diversi passi in avanti verso di lui. Miya iniziò a decidere per conto suo quando svegliarsi, quando mangiare, quando fare il bagno. Un giorno, persino, uscì in giardino a prendere il sole. Kiyoomi assecondava tutto con gioia, e quando arrivò di nuovo il momento di morderlo gli propose una novità. All'inizio Atsumu ne fu imbarazzato, ma presto la passione prese ad avvolgerlo. Il vampiro assaporò la sua pelle annusandola e leccandola prima ancora di bucarla con i denti, e mentre lo faceva iniziò a tastare le zone più erogene di Atsumu. Quando la libido del biondo si fece forte abbastanza da fargli sopportare meglio il dolore, Kiyoomi lo morse, eppure il corpo di Miya fu troppo concentrato a godere dei suoi tocchi per essere infastidito dai canini aguzzi e prima ancora che se ne accorgesse, forse persino troppo in fretta, raggiunsero l'apice entrambi.

Presero anche a viaggiare più spesso. Prima fu Osaka, poi Kobe, Kyoto, Nara, Nagoya, Tokyo. Kiyoomi gli disse che gli avrebbe fatto conoscere tutto il Giappone e poi, chissà, forse persino il mondo. Il castello di Hyogo divenne semplicemente un punto di riferimento, buono solo a lasciare i souvenir dei loro viaggi per far posto a quelli nuovi. A volte capitava che si fermassero un po' più a lungo nella loro vecchia dimora perché a detta di Sakusa i suoi servitori si stavano impigrendo. Atsumu non vedeva molta differenza, ma il vampiro era più che certo che in casa ci fosse più polvere del normale, così restavano quanto bastava affinché Kiyoomi tornasse a farsi temere e poi ripartivano.

Era da circa un anno che avevano iniziato a viaggiare quando si ritrovarono di nuovo a casa. Erano stesi a letto in mezzo alle coperte; Atsumu pigramente sonnolento che cercava di riprendersi dal piacere di Kiyoomi e dal proprio mentre il vampiro lo accarezzava.

"Atsu."

"Mh?" Il biondo non si preoccupò di aprire gli occhi quando Kiyoomi lo chiamò; anzi, allungò le braccia e si strinse maggiormente al vampiro.

"Non sono più lo stesso da quando ti conosco. Il solo starti accanto mi spinge ad essere migliore."

A quel punto Atsumu sorrise e si sollevò su un gomito per guardare l'altro negli occhi. "È molto dolce, Omi. Adoro quanto tu sia tenero sotto tutto quell'aspetto da vampiro tetro e minaccioso." Ridacchiò all'espressione di Sakusa, che però non negò. Si sporse in avanti, invece, e lo baciò con solerzia mentre lui continuava a ridere.

Caught | vampire!AU | sakuatsuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora