CAPITOLO 6

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Oggi mi manchi,
forse domani
imparerò ad odiarti.

Keiran...

"Caro Keiran, 14/11/1871

Sei un cazzone.

Ma tu puoi sparire ovunque? Dove sei finito? Mi manchi. Dove sono finiti Kallias e Atlas? Dove siete finiti? Perché ieri vi ho visti parlare con un signore? Di che cosa stavate parlando? Vi ha fatto male?

-Nora."

"Caro Keiran, 28/11/1871

È la seconda settimana senza di voi. Mi mancate, mancate a tutti. Sto rileggendo la tua lettera all'infinito. Ti prego, quando mi rivedrai fallo.

-Nora"

"Caro Keiran, 09/12/1871

Oggi faccio undici anni.
Oggi è il mio compleanno.
Oggi sono triste.
Oggi non ci sarai per la prima volta al mio compleanno.
Oggi è il mio compleanno e sto piangendo.
Oggi mi manchi.
Forse domani imparerò a odiarti.

-Nora"

"Caro Keiran, 31/01/1872

Buon Compleanno. Mi manchi, non ti odio. Da quando sei sparito piango tutte le sere, Clara non mi sopporta più, neanche io non mi sopporto più. Chi mi credo di essere? Prima ti dico che ti odio, poi ti dico che mi manchi. Fra quanto torni?

-Nora"

"Caro Keiran, 14/02/1872

Buon San Valentino.

Molti ragazzi mi hanno portato i fiori. Li ho rifiutati tutti. Aspetto i tuoi. Dovrei andare avanti? Mi manchi.
Mi manchi.
Mi manchi.
Mi manchi.
Mi manchi.
Mi manchi.
Mi manchi.
Mi manchi.
Mi manchi.
Mi manchi.
Mi manchi.
Mi manchi.
Mi manchi.
Mi manchi.
Mi manchi.
Mi manchi.

-Nora"

«Che carina...» mi disse Kallias. Nascosi le altre cinque lettere, le avrei lette più tardi. Quelle lette le ripiegai e le misi nella sacca.

«Andiamo ad allenarci» ordinai uscendo fuori, seguito da Kallias.

«D'accordo, il segreto sta tutto nella posizione, ricorda: tu fallo per lui, e dopo lo rifarai. Tu farlo per lei, vuol dire che, puoi farlo per lui.» canticchiava Atlas, mentre mostrava come usare la spada a Nora. «Piedi larghi, baricentro basso, -la posizionò bene per poi appostarsi davanti a lei- e ad ogni passo l'equilibrio c'è. Destro, sinistro, ora più veloce, e mentre vai indietro occhi su di me.»

«Piedi larghi,» iniziò a canticchiare Nora

«Così» motivò Atlas.

«Baricentro basso,»

«Esatto»

«E ad ogni passo»

«Concentrati, non dovresti proteggerlo?» combattevano con le spade, Nora schivò una sciabolata, ma si aprì leggermente la mano.

«Destro, sinistro»

«Sì, frutta il peso del tuo corpo. E dimostrerai di che stoffa sei se in campo dai tutto ciò che hai. Se intorno c'è il caos devi contare solo su di te e sulla tua strategia pensa al dopo e allora riuscirai a ritrovare la via! Lo devi fare per lei... perché così vincerai! Significa che lo fai per lui adesso lo sai.» prese delle bende.

«Forse, non sei, nata per duellare non vuol dire che tu non ci proverai. -gli bendò la mano ferita- nel tuo cuore sei avvantaggiata perché hai qualcuno per cui lotterai.» continuò Atlas.

«Forse sono, solo un impertinente»

«Vero»

«Ma la mia spada non si fermerà! La mia esistenza»

«Bene.»

«Fa la differenza.»

«Sì, eccellente.»

«Se lui ha bisogno ora sono qua. Posso farlo per lui!»

«Tu fallo per lei! Ed ora fallo di nuovo»

«Sì signore!» ricominciarono a "danzare" a loro modo.

«Keiran, quindi com'è andata la spedizione?» mi chiese Kallias appena entrati nel campo di allenamento per poi posizionarci.

«Clara mi ha riconosciuto.» dissi apatico, continuando a combattere contro Kallias. Schivai una "schiacciata".

«Come!?» gridarono all'unisono tutti e tre.

«Non è la fine del mondo.» mi difesi.

«Oh, invece lo è, soprattutto perché io ho il cavallo più veloce del regno.» ci girammo verso la voce. C'era Clara con un vestito più stretto e corto del precedente sempre dello stesso colore, sopra a un cavallo bianco.

«CLARA!» Nora gli corse incontro mentre lei scese dal cavallo. Quasi cadevano. «Vieni, ti diamo qualcosa da vestire.» propose Atlas entrando nella baita, seguito poi da tutti.

***

«Axel è molto preoccupato.» dichiarò Clara a tavola, «devi tornare, fra poco impazzirà.»

«Non può. Almeno non adesso.» si impose Atlas.

«Perché?» chiese arrabbiata.

«È difficile da spiegare, ma ora che ci hai scoperti dovrai venire con noi.» dissi.

«E come posso essere sicura che non mi abbandonate appena possibile?»

Guardai le mie reclute, per poi alzarmi, loro capendo si alzarono a loro volta. Ci posizioniamo davanti a Clara in riga, misi la mano destra sul cuore e il braccio sinistro dietro la schiena.

«Io, cadetto e recluta del generale Cortez e Coez, giuro solennemente di tenere fede a lei, come ne tengo a Krinta. Ogni tuo nemico sarà mio, come ogni tuo alleato sarà mio.» cantammo in coro tutti e tre.

«Oh, wow...» sussurrò. «non me lo aspettavo... va bene, verrò con voi.» si alzò, tenendo una mano sul tavolo e l'altra al petto, Nora stava guardando un'altro punto, più precisamente un po' più a destra di Atlas ovvero un comò, dove sopra c'erano circa cinque buste di lettere, sgranai gli occhi.

«Abbiamo due settimane prima di fallire la missione -dissi alle mie due reclute- perciò ci prenderemo un giorno per sistemare questo posto.» e stranamente il primo posto che iniziai a sistemare fu proprio quel comò. Nora assottigliò gli occhi, presi le buste le ripiegai per bene e andai in un'altra stanza per poi metterle nella mia sacca.

Il Fiore Che Ci UnisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora