32. Sometimes it's easier to give up than keep fighting {1}

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Ti ho ignorata,
con tutto l'interesse che possiedo.

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🩸⚠️🩸
Questo capitolo è PESANTE.
Contiene più parti che potrebbero urtare la vostra sensibilità.
🩸⚠️🩸

!Avrà una seconda parte!
(Perdonate eventuali errori di battitura, li correggerò in un secondo momento.)




Camminavo sul marciapiede ed il silenzio era l'unica cosa ad accompagnare i miei passi mentre il cielo si faceva sempre più scuro.

Le stelle governavano quel cielo illuminato dalla luna e se non fosse per la situazione in cui mi trovavo avrei trovato il tutto tre volte più affascinante.

Lui era dietro di me, sentivo la sua andatura sul cemento della strada e l'imbarazzo che si era creato sembrava non aver intenzione di aver fine.

Che cavolo le era passato per la testa a Mya? Conosceva benissimo la situazione, sapeva che la cosa avrebbe fatto arrabbiare Cole, eppure non ne volle sapere niente, lanciandomi in una situazione scomoda senza degnarsi di dare una spiegazione.

I punti interrogativi aumentavo passo dopo passo quando una mano fredda mi afferrò il braccio, strattonandomi. Rischiai d'inciampare sul marciapiede da cui ero appena scesa finendo contro a Tyler, che mi aveva appena evitato uno scontro con una bicicletta.

«E stai attenta!» gridò l'uomo riprendendo il controllo del manubrio.
«Era sulle strisce, coglione.» gridò di rimando Tyler e questo gli alzò il terzo dito, scomparendo nel buio poco dopo.

Sbattei le palpebre, riprendendomi dall'ennesimo quasi incidente a cui stavo andando incontro e quando alzai il viso, i miei occhi incontrarono i suoi per la prima volta da quando uscimmo di casa.

«Grazie.»
Lui infilò le mani nelle tasche continuando a masticare la sua chewing gum. «Hai deciso di parlarmi, bene. Guarda la strada prima di attraversare.»

Prese a camminare e mi ci volle un secondo per elaborare. «Sei tu che non parli con me.» esclamai d'un tratto, seguendolo a ruota.
«Non è vero.» obiettò.
«Si, invece.» insistetti.
«Come fai a dirlo?»
Sollevai entrambe le sopracciglia. «Sei stato in silenzio per tutto il tragitto, camminandomi dietro come non volessi essere disturbato e anche quando rallentavo perché mi raggiungessi, tu rallentavi a tua volta rimanendo indietro.»

Tyler sporse il labbro inferiore, in un gesto che aveva lo scopo di fingere non avere idea di che cosa stessi parlando. «Devi essertelo immaginato.»

Unlimited - La paura dell'ignotoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora