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La neve continuava a scendere dal cielo ma il momento del riposo era terminato.
Un anno era passato ma non i ricordi.
Alcune cose erano cambiate ma altre rimanevano le stesse.
Una di queste ultime era la routine di Beomgyu, che finite le vacanze aveva ripreso il suo corso originale. La scuola infatti aveva ricominciato a occupargli le mattinate, il che era positivo in quel periodo.
Erano passati giorni, forse anche qualche settimana, dalla rottura con Taehyun.
Riprendere la solita stessa vita si era rivelato piuttosto complicato senza il suo ex fidanzato che era solito rendergliela migliore. In qualche modo Beomgyu aveva pensato di tornare a casa dopo essere stato in montagna da Yeonjun e tornare ai mesi prima. Tuttavia man mano che i giorni passavano si era reso conto che ciò che era successo fuori casa non era stata una semplice parentesi e che dopo essa la sua vita non sarebbe proseguita come prima. Quella rottura era come un punto, segnava la fine di ciò che veniva prima e l'inizio di un qualcosa di nuovo. Un inizio che non sarebbe stato facile e che pensava non l'avrebbe portato da nessuna parte.
A dargli manforte però c'era Kai. E inaspettatamente anche Yeonjun, con il quale non aveva smesso di parlare da quando gli aveva fatto trovare il proprio numero nella valigia. A tal proposito gli fu rivelato che non era stato difficile inserirlo lì dentro senza farsi vedere, in quanto l'ultimo giorno aveva dormito tutto il tempo.
In quei giorni era tornato ad essere scherzoso e stuzzicante nei confronti di Beomgyu, il che era proprio ciò che gli serviva e Yeonjun lo aveva capito. Aveva lasciato andare la preoccupazione che aveva provato durante la permanenza di Beomgyu in montagna per fare spazio al lato di sé con il quale si era fatto conoscere dall'altro. Ma il
minore aveva ormai capito che Yeonjun era entrambe le cose e non poteva che esserne contento.
Fu dunque proprio con lui e con Kai che entrò a scuola per il primo giorno del nuovo anno. Erano insieme, formando uno strano trio che non si sarebbe mai aspettato.
Stavano varcando l'ingresso, camminando in mezzo agli studenti.
«Te l'ho già detto! L'ho visto e non mi è piaciuto», esordì Kai.
«Come fa a non esserti piaciuto? É uno dei capolavori dell'ultimo decennio!»
«Troppi effetti speciali e la coppia principale era pure poco affiatata», si giustificò.
«Solo perché non sono stati nudi su un letto?»
«Beh no, però...»
E il dibattito continuò, come se lì con loro non ci fosse un Yeonujn con le mani nelle tasche che si guardava attorno senza capire di cosa stavano parlando. Sembrava occupato.
«Perché ci stanno guardando?» Disse tutto d'un tratto. Gli altri due si placarono subito.
«Cosa?» Intervenne perplesso Kai.
«Guardatevi attorno. Tutti ci guardano e bisbigliano tra di loro». E così fecero.
Cominciarono a guardare chi li circondava e ognuno avevo lo sguardo puntato su di loro. Era come camminare lungo una passerella con dei giudici a pronti a puntare il dito. Beomgyu si rese presto conto che non era una bella sensazione.
«La domanda mi viene spontanea: perché?» Ricominciò Kai quando entrarono dentro l'edificio, al riparo da quelle occhiate e quei sussurri. Beomgyu fece spallucce.
«Non lo so», rispose Yeonjun.
«Non diamogli tanto peso, non sarà nulla di che! Pensiamo piuttosto a ricominciare al meglio».
Dopo di che i tre si divisero per iniziare le lezioni nelle rispettive classi.

Beomgyu ovviamente non fu sorpreso di realizzare che la scuola non gli era mancata per niente. Le lezioni, stare ore seduto su una sedia potendosi alzare solo per qualche minuto, costretto ad ascoltare chi nemmeno aveva voglia di stare lì. Non pretese nemmeno di stare attento. Lasciò il via libera alla sua mente che cominciò a staccarsi dalla realtà.
Fu quando il professore della prima ora se ne andò che dovette riconnettersi con gli altri, in quanto un suo compagno di classe si avvicinò a lui.
«Non pensavo avrebbe scelto uno come te», era disgustato «se proprio doveva essere... Così.»
Stava per replicare, ma il ragazzo tornò al suo posto nel momento in cui il professore entrò in classe.
L'aveva lasciato confuso.
Uno come me? Così come? Pensò, di chi stava parlando?
Ma i suoi quesiti non ricevettero una risposta, anzi, più dubbi si unirono ad essi nel corso delle prime tre ore. I mormorii e gli sguardi di sfuggita ci furono anche in classe ed evitarli questa volta, da solo, era ben più difficile. A salvarlo fu la campana che segnava la ricreazione.
Uscì quindi dalla classe e in cortile si vide con Kai come ormai facevano da un po'.
«Non è mai stato così difficile rientrare a scuola dopo le vacanze. Sono già stanco morto», mormorò Kai con la testa completamente all'indietro.
«A chi lo dici. Una noia mortale», aggiunse Beomgyu tra un boccone e l'altro del suo panino. 
Poi il sole che ad entrambi arrivava dritto in faccia venne oscurato. Kai riportò la testa dritta e Beomgyu si concentrò sulla figura davanti.
L'ultima persona che avrebbe voluto vedere e che non vedeva da un po'.
Dongyul.
«Chi si rivede», partì quest'ultimo.
Kai si fece serio. Beomgyu s'irrigidì.
«Cosa vuoi?» Domandò acido il rappresentante.
«É da un po' che non ci vediamo.»
In volto aveva stampato il suo solito sorriso vomitevole.
«E possiamo continuare a non vederci.»
«Beomgyu... Ho sentito delle cose su di te, anche se io già sapevo tutto.»
Improvvisamente Beomgyu non ebbe più fame.
«Cosa hai sentito?» Anche lui cercò di dimostrarsi freddo.
«Ma come, non l'hai saputo?» Sembrava divertito, come se volesse condurli a un punto ben preciso con quelle parole.
Nessuno parlò, quindi la risposta fu intuibile.
«Non voglio rovinarti la sorpresa» e così dicendo se ne andò.
I due amici si guardarono, piuttosto perplessi.
«Oggi in classe mi sono state dette frasi... Strane.» Incartocciò il panino.
«Ad esempio?»
«Qualcosa che riguarda me e un'altra persona, ma non capisco di cosa si tratti.»
«É colpa di Dongyul.»
La voce di Yeonjun irruppe tra i due amici.
Si avvicinò a loro e con sé portò lo sguardo di molti altri.
«In che senso?»
«É il suo modo di vendicarsi. So cosa ha fatto.»
Beomgyu cominciò a ripetersi in mente di odiare Dongyul con ogni fibra del suo corpo.
«Ha fatto sì che tra gli studenti girasse la voce che io e Beomgyu stiamo insieme.»
«Cosa?!» Risposero all'unisono i due amici. Incredulo e preoccupato, Beomgyu iniziò ad agitarsi.
«Non è possibile.»
É un incubo.
«E tu come lo sai?»
«Me lo sono fatto dire da uno dei ragazzi che da stamattina mi guarda disgustato.»
A Beomgyu si raggelò il sangue nelle vene.
«Come ha fatto?» Kai parve furioso.
«Probabilmente con il video che hanno girato alla festa di mio fratello. L'hanno usato come prova.»
«Non può essere...» Beomgyu Cominciò a sudare freddo.
Ciò che più aveva tenuto, ciò che costituiva i suoi incubi peggiori era diventato realtà. Tutti credevano che lui fosse gay, il che ero vero, ma non voleva che lo sapessero. Per di più pensavano stesse insieme a Yeonjun.
«Ehi.» Quest'ultimo gli poggiò entrambe le mani sulle sue spalle e lo guardò frontalmente. «Risolveremo tutto.»
«Come?!» La voce inarcata e le sopracciglia aggrottate. Era disperato.
Yeonjun stava mantenendo la calma. Il suo volto sereno, anche se un accenno di fastidio era ben visibile. Probabilmente dentro era furibondo.
«É il momento di reagire», disse Kai serio più che mai. «Non possiamo stare fermi a guardare mentre diffonde false notizie su di noi.»
«E io so come fare.» Yeonjun prima guardò Kai e poi Beomgyu, infondendogli una grande ondata di sicurezza.
«Dobbiamo farlo insieme.»

Un segreto per due - Beomjun/YeongyuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora