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Mancava poco meno di una settimana alla partita amichevole in cui Beomgyu, Kai e Yeonjun avrebbero smascherato Dongyul.
Kai era occupato con le preparazioni, essendo rappresentante d'istituto. Yeonjun e Beomgyu si allenavano in continuazione anche dopo l'orario scolastico per migliorare le abilità del secondo, il quale quel giorno aveva un compito importante.
Era pieno di tensione e ansia.
La campanella sarebbe suonata a momenti e avrebbe segnato non solo l'inizio della ricreazione, ma anche una parte del piano ideato da Yeonjun. Era incredibile per Beomgyu dover fare tutto quello e parlare addirittura di piano, quasi fossero un'organizzazione segreta. Tuttavia era l'unico modo per porre fine al bullismo continuo di Dongyul.
In più i dolori muscolari di Beomgyu non aiutavano a mantenere la calma.
Gli allenamenti con Yeonjun erano cominciati e quest'ultimo cercava sempre di non ferire Beomgyu ma per un corpo non abituato a tanto sforzo come il suo era difficile. Cercavano sempre di tornare a casa prima del tramonto per evitare che i genitori di Beomgyu si arrabbiassero.
Come previsto la campanella suonò. Beomgyu scese fino al cortile, questa volta senza qualcosa da mangiare. Aveva lo stomaco talmente chiuso che pensare al cibo lo nauseava. Si incontrò con Yeonjun.
«Eccoti. Dongyul é là, sta fumando» lo indicò con lo sguardo e quando Beomgyu lo seguì gli si raggelò il sangue.
«Non credo di potercela fare» si agitò ancor di più.
«Si che puoi.» Yeonjun con la sua voce ferma.
«No, non posso!» Beomgyu con la voce tremante.
Le sue spalle vennero strinse dalle mani del maggiore che lo costrinsero a stare fermo e a puntare gli occhi nei suoi.
«Credo in te, Beomgyu e adesso é il tuo turno.»
Beomgyu provò delle vertigini che se non fosse stato per Yeonjun lo avrebbero fatto cadere. I suoi occhi erano un manto scuro, profondo, indistinguibile ma non spaventoso. Era l'ombra di un'anima pura.
«Ci sono io a guardarti le spalle.»
Avrebbe voluto ringraziarlo ma le parole non ne volevano sapere di uscire. Percepiva poco a poco la sicurezza e la decisione di Yeonjun fluire dentro il suo corpo, come se gliele stesse trasmettendo per quel compito così delicato.
Beomgyu annuì e guardando Dongyul da lontano si avvicinò a lui molto lentamente, sicuro di avere lo sguardo di Yeonjun dietro di sé.
L'altro non lo aveva ancora notato venire nella sua direzione, il che dava a Beomgyu l'opportunità di tranquillizzarsi qualche attimo in più. Lo vide fumare, da solo, con la sua solita aria superiore e presto gli si parò di fronte.
Il piano poteva avere inizio.
Appena Dongyul lo vide sorrise e continuò a fumare.
«Si può sapere cosa hai fatto?» Iniziò subito Beomgyu.
«Non so di cosa tu stia parlando.» Il suo viso non tradiva nessuna espressione che potesse incastrarlo, né tantomeno le sue parole.
«So che sei stato tu a diffondere quella bugia». Nonostante all'esterno sembrasse sicuro di sé - il che era strano a priori per Beomgyu - dentro tremava per paura di sbagliare e mandare tutto a rotoli.
«Tutti hanno visto quel video. Non puoi più nasconderti.»
Non andava bene, doveva farlo parlare sul serio.
«Video che sei stato tu a diffondere e che non significa nulla!»
«Oh avanti, che cambia? Ammetti solo che siete stati scoperti. Devo ammettere che non pensavo fosse Yeonjun la persona che tanto cercavi di proteggere.»
Una volta finita la sigaretta ne schiacciò la punta contro il busto dell'albero su cui era poggiato e poi la lasciò cadere.
Beomgyu cominciava a spazientirsi ma ai fini del piano non sarebbe stato utile. Probabilmente avrebbe fatto irritare Dongyul.
«Abbiamo visto il tuo amico fare il video quel giorno» non credeva di starlo per fare «e qualche attimo fa ci ha confessato le tue vere intenzioni.»
L'espressione di Dongyul presto si fece seria. Ora digrignava i denti evidentemente infastidito. Si avvicinò a Beomgyu e lo afferrò per il colletto.
«Cosa hai detto?»
Il battito del minore cominciò ad accelerare e sperò che Yeonjun lo stesse guardando ancora.
Doveva solo resistere.
«Volevi metterci in difficoltà, volevi rovinare la reputazione di Yeonjun per vendetta e rendere un inferno la mia vita per divertimento. Come fai con quella di chissà quanti altri studenti qui dentro.» Fece uso del coraggio che per molto tempo era rimasto sopito.
«É impossibile. Quel coglione é un cagasotto e non lo farebbe mai» sorrise ansiosamente.
«Siamo stati in grado di offrirgli qualcosa di davvero interessante in cambio.» La situazione  diventava sempre più complicata ma sembrava star funzionando, infatti la presa si fece più stretta.
«Cosa?»
«N-Non te lo dico.»
La sua vicinanza gli dava fastidio, era sgradevole quanto la sua persona.
«Ti obbligo a dirlo o ti rovinerò la vita peggio di così e non mi limiterò a una falsa notizia.»
Constatando il silenzio subito dopo le sue parole, Dongyul alzò il braccio e serrò la mano in un pugno duro, pronto a colpire la faccia di Beomgyu. Qualcosa alle spalle di quest'ultimo attirò però la sua attenzione.
Dongyul si fermò e proprio in quel momento la campanella che segnava la fine della ricreazione suonò.
«Tsk, ecco il tuo salvatore» mollò il colletto di Beomgyu, il quale si voltò e vide Yeonjun incamminarsi nella loro direzione. Il cuore gli accelerò per qualche secondo invece di calmarsi.
«Ve ne pentirete entrambi» mise le mani nelle tasche e se ne andò passando scontrosamente al fianco di Yeonjun. Quest'ultimo raggiunse Beomgyu e in quel momento il suo viso si trasformò in preoccupazione.
«Stai bene?» Si mise davanti a lui e gli poggiò una mano sul braccio.
Beomgyu annuì e disgustato dalla puzza di tabacco che Dongyul aveva lasciato si sistemò il colletto.
«Non preoccuparti, sto bene. Nessuno é in grado di infastidire Dongyul quanto me», rise leggermente ed estrasse il telefono dalla tasca.
«Ci sei riuscito?» Chiese speranzoso.
«Credo di sì.»
«Cosa gli hai detto?»
«Che abbiamo fatto sputare il rospo al suo amico che ha registrato il video il giorno della festa a casa tua.»
Ci fu un attimo di silenzio.
«Mi sembra perfetto.»
Il panico accumulato e trattenuto pochi minuti prima si addormentò, specie dopo aver trovato rassicurazione nelle parole di Yeonjun. In realtà non avevano nessuna prova per incastrare Dongyul. Beomgyu doveva semplicemente innervosirlo e fargli dichiarare qualcosa che lo avrebbe identificato come colpevole.
«Ci ha creduto no?»
«Si... Beh, hai visto cosa ha fatto dopo.»
«Allora il piano ha funzionato. Sei stato bravissimo.» Yeonjun strinse affettuosamente la presa sul suo braccio.
Beomgyu si sentì subito sollevato. Era stato davvero bravo e poteva dire di essere a un passo dalla fine dell'impero di terrore di Dongyul.
«C'è ancora una cosa che devo fare.»

Un segreto per due - Beomjun/YeongyuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora