"L'inferno esiste solo per chi ne ha paura."
FABRIZIO DE ANDRÉChe sentimento che è la paura. Talmente agghiacciante da ostacolare il nostro coraggio. Alla fine chiunque aveva paura, ma non tutti riuscivano ad essere impavidi.
Pensavo di essere pazza quando la notte prima incontrai quella donna. Non esisteva, non era reale, eppure era davanti a me. Per qualche assurdo motivo conosceva il mio nome e si era materializzata dal nulla.
La mattina mi alzai frastornata dalla sera prima, che non mi ricordai della promessa di Dylan. Andai in direzione del bagno ma qualcosa colpì la mia finestra. Cambiai strada e non appena scrutai per bene la figura davanti la mia casa, aprii gli occhi in un istante. Come diavolo faceva a sapere dove abitassi?
Veloce come un fulmine giunsi in bagno e di fretta e furia mi lavai. Subito dopo mi misi un maglione grigio tortora con le spalle scoperte, jeans Flare, e le mie solite converse. Finii con il mascara e mi aggiustai i capelli. Non ero mai stata così rapida, ma non tutte le mattine succedeva che Dylan Meyer ti aspettasse sotto casa.
Era inevitabile. La mente era annebbiata da quella meraviglia. Mia mamma mi avrebbe dato della matta se avesse potuto sentire i miei pensieri, e forse avrei fatto lo stesso.
«Così veloce!» Commentò appena mi vide. Parve stupefatta nel vedermi già sveglia e preparata. «Vuoi mangiare qualcosa?»
«No, grazie. Ci vediamo dopo, vado a piedi» La informai.
«Va bene, al ritorno vengo io a prenderti,però. Devo sbrigare delle faccende» Disse ad alta voce mentre io, con il cuore in gola, mi fiondai sulla porta.
«Va bene».
Inutile dire che non appena uscii di casa, Dylan mi abbracciò e il cuore mi martellò nel petto. Sarà stato per il gesto inaspettato.
«Buongiorno» Sorrise contro la mia nuca. Aveva un buonissimo profumo.
«Ti batte forte il cuore, o sbaglio?» Mi domandò.Non risposi. Mi limitai a stringerlo di più. Come se non volessi più lasciarlo andare.
Lui non si allontanò, fino a quando non fui io a staccarmi.
«Come fai a sapere dove abito?» Gli chiesi.«Ieri mi hai detto che abiti da queste parti e che la tua casa sembra quella di un film dell'orrore. Perciò dato che conosco il quartiere, conosco anche la casa.»
«Conosci la casa?» Alzai un sopracciglio, suggerendogli di proseguire il discorso.
«Sì.»Rispose mentre iniziammo a camminare. «Non sai niente della storia?»
«No.»
«È strano che tu non lo sappia, ma forse è meglio così»Strinse le spalle e smise di parlare.
«Dylan, devi dirmi di questa storia» Protestai. Il mio sguardo lo convinse a parlare.
«E va bene. Le persone che abitavano prima in quella casa,si lamentavano degli strani rumori durante la notte e segnalarono la presenza di un presunto fantasma. Si dice che tormentò queste persone fino a farle impazzire. Credono sia qualcuno che abitasse lì e che porta rancore per qualcosa o per qualcuno.»
Rabbrividì a sentire quella storia. «Ma è orribile», Lui si intenerì a guardare la mia reazione.
«Non ti preoccupare, ovviamente saranno false queste storie.» Tentò di rassicurarmi, «Ci credi ai fantasmi?»
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The Other Moon
Mystery / ThrillerLola arriva a Miami con la speranza di vivere una vita più serena. Quando si ritrova a provare innumerevoli emozioni e vivere situazioni strane e un po' raccapriccianti, è impossibile che tutto possa essere rovinato. D'altronde c'è sempre un'altra...