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"Dove non c'è immaginazione non c'è orrore."
Arthur Conan Doyle .

La domenica mattina era sempre ordinaria.
Quel giorno, però, proposi di andare a fare colazione fuori con mamma.
Dopo la sera precedente ero sovrappensiero e lei se ne rese conto.
Ci fermammo in una caffetteria e prendemmo le ordinazioni.
Presi un muffin ai mirtilli e un caffè e mentre aspettavamo la colazione presi in considerazione l'idea di parlare riguardo alla notte prima.

«Come hai dormito?» Le chiesi.

Mia madre mi guardò con aria interrogativa.

«Bene. Perché?»

«Oh, niente. Per caso ti sei alzata nella notte?»

Mi guardò ancora più confusa.

«No,in realtà ho dormito come un angioletto.»

«Ah, Ok.» Annuì incerta su come continuare la conversazione.

Lei mi scrutò cercando di decifrarmi. Era mia madre, lei mi capiva come nessun altro.

«Cosa vuoi dirmi, Lola?»

«Nulla, volevo sapere solo come avessi dormito. Non posso preoccuparmi?»Balbettai. Stavo seriamente parlando così con mia madre? Non mi riconoscevo più.

«Bugiarda, sei mia figlia e ti conosco bene.» Protestò.

Prima che potessi mentirle nuovamente arrivò la ragazza con le nostre ordinazioni. Mia madre cambiò espressione e la ringraziò.

Abbassai lo sguardo e finsi di concentrarmi sul mio muffin.

«Da quando in qua, non riesci a parlare con me?» Mi domandò preoccupata non appena tornammo ad essere sole.

Me lo domando anche io,mamma. Non sono riuscita a dirti di uno strano fantasma che mi tormenta. Non sono riuscita a dirti di essere andata a letto con Raiden, che non è nemmeno il mio ragazzo. Non sono riuscita a dirti della discussione con Isobel. Non sono riuscita a dirti dei miei sentimenti per Dylan.

Era la primissima volta che non parlavo e non mi confidavo con lei e temevo che questo avesse potuto raffreddare in qualche modo il nostro legame unico.

«Hai ragione, mamma. Ti dirò tutto.»Mi scusai.

Lei mi sorrise dolce per tranquillizzarmi.

«Vedi, ieri notte ti ho vista mentre mi sono alzata per bere. Ed eri molto strana. Non mi rispondevi. Guardavi un punto preciso e non sembravi... tu.»

Lei sembrò estranea da quella conversazione. Come se non sapesse nemmeno di quello che stavo parlando.

«Ti giuro che io non mi sono alzata dal letto, e non mi pare di essere sonnambula.» Disse seria. Era sincera, me lo sentivo. Anche perché la conoscevo bene.

«Allora perché mi sembra di aver visto una persona una persona che ti somiglia, comportarsi in quel modo?»

Ero spaventata. Tutta quella situazione mi tormentava. Da quando ero arrivata a Miami mi accadevano cose parecchio strane.

The Other Moon Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora