CAP. 17

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"dov'è finito.."
Chris stava impanicando, aveva iniziato a sudare.

giù dalla finestra non c'era nessuno.

la prima cosa che Chris fece fu di indossare il giubbotto e scendere in strada.

rimase per tutta la notte a girare per le strade e per i vicoli del quartiere, ma del più piccolo non c'era traccia.

era arrivato il mattino e Chris ritornò a casa. era distrutto, piangeva.
in quel momento non sapeva cosa fare.

prese il telefono e chiamò Jake, Yoon, persino Hyunjin, che era diventato da poco suo amico, per chiedere se avessero visto Jeongin.
le risposte furono sempre negative.

Chris si sedette sul divano e si mise le mani tra i capelli.
stava iniziando a perdere le speranze di trovarlo e vederlo di nuovo.

nel pomeriggio provó ancora a cercarlo, lo chiamò al telefono, ma Jeongin non rispondeva alle chiamate, né ai messaggi.

"devi chiamare la polizia, Christopher" gli disse Hyunjin in chiamata "è l'unica cosa che ora puoi fare"

Chris era esitante sul chiamare la polizia. non sentiva che fosse la soluzione giusta, ma, allo stesso tempo, voleva farlo.

era ormai notte fonda, era passato una giornata intera da quando Jeongin era sparito.

Chris si fece forza. prese il telefono e compose il numero della polizia.

"pronto? polizia"

"salve, un mio amico è scomparso da ieri e non riesco più a trovarlo. ho cercato per tutto il mio quartiere ma nulla"

"non si preoccupi, rimanga calmo. ci dica dove abita"

"in via *****, numero civico 32"

"sa, percaso, quando il ragazzo è scomparso?"

"intorno alle 3.30 di ieri notte"

"ci descriva com'è questo ragazzo. come era vestito"

"si chiama Yang Jeongin, ha i capelli scuri, gli occhi sono neri e allungati. ieri indossava un tuta celeste e grigia. probabilmente ai vostri occhi sembrerà speventato"

"grazie. la chiameremo o contatteremo in caso lo trovassimo"

Chris chiuse la chiamata. ora non poteva fare nulla se non sperare che qualcuno più competente di lui lo trovasse.

la notte la passò in piedi, gironzolando per casa e tenendo d'occhio il telefono, nel caso la polizia lo dovesse richiamare.

passò un altro giorno, ma nessuno ancora lo chiamava.

"non lo vedrò mai più... l'ho completamente perso" diceva tra sé e sé Christopher.

quel pomeriggio, verso le 7.00, sentì il campanello suonare.

si diresse ad aprire la porta e trovò una donna.
era un'agente. dal taschino uscì il distintivo "agente Jisoo Kim. lei deve essere il signor Banhg"

Chris annuì "si, sono io"

la donna si spostò e dietro di lei c'era l'auto parcheggiata.
all'interno Chris vide una figura.

"l'abbiamo trovato, signore. non dovrà preoccuparsi" disse l'agente Kim.

Chris portò le mani sul viso.
"l'abbiamo trovato sul ponte della città. non ha parlato per tutto il tempo ed è stato difficile convincerlo ad entrare in auto e in caserma" disse la ragazza.

"la ringrazio davvero, agente" disse Chris "posso..?" indicò la macchina.

"certo. vada a tirarlo fuori"

Chris si diresse verso la macchina e aprì lo sportello.
Jeongin si girò e vide il maggiore.
sembrava stanco, aveva gli occhi semi chiusi.

Chris gli accarezzò la guancia. mormorò il suo nome "Jeongin.."

a quelle parole il più piccolo iniziò a lacrimare.
Chris gli si avvicinò e gli asciugó le lacrime con i pollici.

lo tirò fuori dall'auto e lo prese in braccio.
Jeongin gli si aggrappó al collo e posò la testa sulla spalla del più grande, cominciando a singhiozzare molto velocemente.
Chris gli accarezzò i capelli e la schiena.
"va tutto bene" gli sussurrava "sei al sicuro"

allora si diresse verso la porta.
"buona giornata, signor Banhg" disse la ragazza.

"buona giornata a lei agente. grazie ancora" rispose Chris chiudendo la porta.

"Jeongin.." disse Chris non appena furono entrati in casa. lo fece sedere sul divano e si inginocchió davanti a lui.

"Jeongin.. perché?"

"p-perché... cosa?" balbettó Jeongin.

"perché te ne sei andato? cosa ci facevi su quel ponte quando ti hanno trovato?"

"non.. non lo so"

"mi hai fatto spaventare da morire.. avevo iniziato a perdere le speranze. avevo pensato che fossi morto.."

Jeongin lo guardò intensamente negli occhi, ancora lucidi e rossi.

"hai provato.. a suicidarti sul ponte?"

Jeongin chiuse gli occhi e abbassò la testa. balbettó qualcosa, ma iniziò subito a piangere.

Chris gli prese il viso tra le mani "non ci pensare... sta tranquillo" gli baciò la fronte.

il minore si aggrappò alle spalle di Chris, che lo abbracciò, tirandolo su per poi portarlo in cucina.
lo fece sedere sul tavolo, baciò ancora la fronte del minore e gli asciugó per bene il volto bagnato.

"Jeongin.. mangiamo qualcosa. dopotutto, non mangi da molto, hai bisogno di forze" disse Chris prendendo una scatola di ramen istantaneo.

Jeongin scosse il capo "non.. ho fame"

Chris lo guardò "devi mangiare. fallo per la tua salute"

Jeongin scosse ancora la testa.

intanto il ramen era pronto. Chris prese un paio di bacchette e si avvicinò al ragazzo.

"ti prego piccolo.. fallo per me"
Chris gli porse i noodles arrotolati sulle bacchette e Jeongin aprì leggermente la bocca e masticó la pietanza.

dopo poco finirono di mangiare, Chris lo portò in camera e gli porse un altra tuta da indossare.

"quella sarà sporca" disse "metti questa"

Jeongin annuì e si diresse in bagno e poco dopo ne uscì.
si stese nel letto e si coprì del tutto con le coperte.

Chris, che era seduto sul bordo del materasso, si stese e si accoccoló accanto al più piccolo.

il minore gli diede le spalle rivoltando nelle lenzuola.
Chris lo abbracciò da dietro e gli diede un bacio sulla nuca.
dopo qualche minuto, Jeongin decise di girarsi verso il maggiore e ricambiare l'abbraccio, avvolgendo le spalle di Chris.

"Chris" sussurrò in modo quasi impercettibile il minore.

Chris abbassò lo sguardo "dimmi piccolo"

"tu mi ami?"

"io.."

°°°°

spazio autrice

daje raga che è finita la scuola

~Zeta☄️

×°nightclub guy°× ^JeonChan^Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora