Sono passati ben tre giorni da quando Christian mi ha riportato a casa domenica mattina. Da allora non l'ho più visto, non che mi aspettassi sue visite.
Ora sono in caffetteria insieme a Rachele, una moretta con delle schiariture che scendono lungo le lunghezze dei suoi lunghi capelli.
Come al solito mi ritrovo nell'orario di punta, anche se questa volta mi toccherà farlo tutto in quanto ho iniziato il turno solamente mezz'ora prima.
"Beatice" una vocina giunge dall'entrata. A sentire la difficoltà nel pronunciare il mio nome un sorriso si espande automaticamente sul mio viso. Una bambina bionda si avvicina al bancone saltellando, mentre quella al suo fianco si limita a salutare con la manina.
Ormai tutti nei dintorni mi conoscono e il calore che i bimbi mi donano mi crea solamente tanto soddisfazione, nessun fastidio.
"Gelato al cioccolato?" Chiedo alla bambina solita prendere la coppetta e poi sporcarsi tutta.
Annuisce fiera e velocemente preparo le due coppette, una per lei e una per la sorella.Continuo così per un'ora, salutare bimbi, fare ciao con la manina, sorridere agli adulti, fare gelati e qualche caffe, nulla più.
Tutto questo però non mi pesa affatto. Nonostante lavorare in una caffetteria è un lavoro umile e forse la mia famiglia si aspettasse da me molto di più, io vivo di questo lavoro. Amo sorridere alle persone. Amo vedere i clienti venire sorridenti offrirsi anche solo qualche minuto per se e poi riuscire e tornare a quel che stavano facendo. Amo vedere tante persone. Amo il mio umile lavoro.A risvegliarmi dai miei pensieri è un sonoroso "wee." Alzo lo sguardo e vedo il trio delle meraviglie. Viola, Mattia e la sua amica, Benedetta.
"Tu nel tuo giorno libero vieni qui?" Domando stupefatta alla mia amica, che non perde tempo a correre ad abbracciarmi.
Appena la riccia si stacca la porta si spalanca e vedo Christian entrare in tutto il suo egocentrismo alzando gli occhiali da sole dagli occhi sulla testa.
"Ciao, Beatrice" scandisce il mio nome. "Ciao, Christian fanatico Stefanelli" incrocio le braccia al petto.
"Vedi che inventiva la barista" sospiro.
Mi aspettavo che dopo la sua frase con cui se ne è andato domenica scorsa, mi avrebbe dato un minimo di tranquillità senza battutine, eppure, evidentemente, stavo solo nel mio mondo ricco di bontà.
Mi ricompongo e mi avvicino al tavolino dove i quattro si sono accomodati.
"Cosa vorreste ordinare?" Domando una volta messa davanti a loro.
"Bea, non necessitiamo del voi" Mattia mi richiama, ma non gli dedico attenzione. Ho intrapreso una gara di sguardi con Christian. Entrambi ci stiamo guardando dritti negli occhi aspettando che uno dei due inizi ad istigare l'altro."A me signorina deve portarmi del succo all'ace. Preferisco in un bicchiere in vetro e particolarmente fresco ma non eccesitamente freddo ne di una temperatura inferiore al tiepido." Il moro ha incassato a pieno la piccola provocazione, rispondendo a tale modo.
"Signor Stefanelli, mi dispiace deluderla o per lo meno diminuire il suo smisurato ego, ma le cose vanno richieste con gentilezza e un linguaggio adeguato, i per favore, i gentilmente, i potrebbe e i condizionali sarebbero la cordialità pura. Ma non metto in dubbio il suo essere di conseguenza non mi permetto di giudicarla." Parlo con tono teatrale e con un sorriso più finto delle piantine poste sui tavoli.
"Senti, com'è che ti chiami? Beatrice? Vabbè io voglio un caffè."
Sia io che Christian ci voltiamo di scatto verso Benedetta con espressioni contrariate. Questa mi sembra abbia voglia di mettersi in mezzo troppo spesso in situazioni che non la riguardano.
"Certamente" mi mordo l'interno guancia per non dirle ciò con cui realmente ero intenzionata a risponderle.
Senti amorino bello, il discorso antecedente usato per istigare mister fanatismo su se stesso, su di te vale come informazione generale in quanto mi sembra che da dove vieni le buone maniere sono sottovalutate.Chiedo anche a Viola e Mattia cosa voglio ordinare e torno qualche minuto dopo con le loro ordinazioni.
Torno al bancone e mi dedico ai clienti che man mano creano un lieve viavai.
"Scusi cameriera miss gentilezza." Il moro alza un dito per richiamare la mia attenzione. "Aspetti qualche istante o le mando la mia collega" alzo leggermente il tono mentre il signore difronte a me aspetta, con ancor meno pazienza di Christian, che lo faccia pagare.
"No, necessito esclusivamente la sua presenza e con una certa urgenza, in caso può tranquillamente mandarmi il direttore con il quale mi piacerebbe discutere sul personale particolarmente giustiziero." Sbuffo e mi scappa un vaffanculo, che irrita ancor di più il vecchio al mio fronte.E che palle. Non mi sembra che all'ingresso ci sia un cartello con cui scritto, "locale esclusivo a nevrotici impazienti".
"Sono sempre sei maledetti euro, se gentilmente me li dia" mi rivolto verso l'uomo. "Signorina si calmi non mi sembra un comportamento ottimale per una semplice barista" l'uomo espone il suo pensiero non richiesto e mi dà dieci euro con cui rispondo con i quattro euro di resto senza alcun grazie o qualsiasi altra forma di gratitudine.
Mi allontano al banco mi avvicino al tavolo dei miei due amici e Christian più la presenza irritante invitata presuntamente dal biondo.
"Le avevo chiesto del succo all'ace fresco non congelato nè a temperatura ambiente, eppure mi sembra proprio abbastanza tiepido, io fossi in lei starei più attento alle ordinazioni e seguirle attentamente. Sai com'è, non vorrà mai deludere un cliente e una cosa tira l'altra concluderà perdendolo."
"Oh che peccato." Batto le mani fingendomi sorpresa. "La clientela di certo non manca signor Stefanelli, se lei preferisce andarsene la porta è lì, sempre aperta."
"A parte questo vostro momento, venerdì sera discoteca" annuncia Viola alzandosi di scatto entusiasta.
"Noi tre ci siamo tutti, dobbiamo chiederlo agli altri, tu vieni vero?" Aggiunge Mattia.
"Vengo."
Di certo non potrei perdere un occasione per infastidire Christian, soprattutto nel momento che ci starà provando con qualche ragazza.
Angolo autrice
Un capitolo corto e per nulla interessante ma necessitavo di un capitolo di passaggio. Inoltre ho pubblicato solo ora, ma ho avuto un imprevisto che mi ha impossibilitato di usare il telefono per un po' di tempo.
Baci
-fra
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Semplicità // Christian Stefanelli
FanfictionBeatrice sono molteplici le cose che ama ma tra tutte adora la semplicità dell'essere. Anche le cose che odia non sono poche, soprattutto alcune persone tra cui Christian. Si conoscono da fin quando sono bambini ma non hanno mai avuto tolleranza l'u...