♡︎𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝒔𝒆𝒕𝒕𝒊𝒎𝒐♡︎

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A drop in the ocean
A change in the weather
I was praying that you and me might end up together
It's like wishing for rain as I stand in the desert
But I'm holding you closer than most
'Cause you are my heaven

-Ron pope (Song; drop in the ocean)







«Solo cinque minuti» Tyler afferrò il cellulare e compose il numero.
Quel numero.

Squillò un paio di volte, finché quella voce parlò.

«Pronto?»

Fece per dire qualcosa, ma non riusciva a dire niente. Non sapeva perché, ma non riusciva a parlare.

«Pronto?»

Ripeté con tono confuso. Aprì bocca, come per parlare, ma non uscì nessun suono. Sospirò chiudendo gli occhi, cercando di non piangere.

«Tyler?»

Rimase stupito da quella parola. Non aveva idea di come avesse capito chi era al telefono.

«Tyler, sei tu?»

Una lacrima gli righò la guancia, mentre cercava di parlare, di dirle tutto ciò che pensava, poiché non aveva avuto il coraggio di farlo guardandola negli occhi.

Sentì un sospiro dall'altro capo del telefono, ma non un sospiro scocciato ma più...triste.

«Senti, Tyler. Se sei tu...non preoccuparti, ho capito»

Annuì, come se potesse guardarlo.

«Non serve che tu me lo dica. Sono qui per te, lo sai. Quindi, se non vuoi parlare fa' pure, parlerò io al tuo posto»

Ci fu una piccola pausa, dove nessuno dei due disse niente.

«Anche io. Anche io Tyler, so di cosa parli. Lo capisco. Quindi, ricorda che se hai bisogno di me..ci sono. Non dimenticarlo mai, okay?»

Annuì di nuovo, ma senza dire nulla.

«Ciao, Tyler. Non dimenticarlo».

La telefonata terminò e lui continuò a fissare il display con gli occhi sgranati.

Perché Diavolo non le aveva detto niente?
Perché non aveva parlato?
La aveva chiamata per quello, per parlarle.

Gli era ormai difficile riuscire a comunicare con le persone a parole. Non lo faceva da molto, da tempo per lui immemore, a dire la verità.

Aveva appena sprecato la sua occasione, l'unica possibilità di scelta che aveva avuto dopo tanto tempo chiuso in quel buco dimenticato da Dio.

Quando la aveva vista varcare quella soglia per la prima volta, non ne era -stranamente- rimasto sorpreso. Almeno non più di tanto.

La conosceva. La aveva studiata a fondo, la aveva osservata a lungo, aveva memorizzato ogni dettaglio del suo viso, ogni suo movimento, ogni suo gesto.

𝑨 𝒐𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒄𝒉𝒊𝒖𝒔𝒊 ᵐᵉʳᶜᵒˡᵉᵈⁱ́ˣᵗʸˡᵉʳDove le storie prendono vita. Scoprilo ora