𝑨 𝒐𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒄𝒉𝒊𝒖𝒔𝒊 ᵐᵉʳᶜᵒˡᵉᵈⁱ́ˣᵗʸˡᵉʳ

♡︎𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝒅𝒐𝒅𝒊𝒄𝒆𝒔𝒊𝒎𝒐 (𝒑𝒓𝒊𝒎𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆)♡︎

𝑰𝒍 𝒃𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒅𝒆𝒊 𝒇𝒊𝒏𝒂𝒍𝒊 𝒆̀ 𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒆̀ 𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐
𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒊𝒂 𝒍𝒂 𝒗𝒆𝒓𝒂 𝒇𝒊𝒏𝒆
-𝑨𝒏𝒐𝒏𝒊𝒎𝒐

«La hai letta vero?» sbuffò la corvina, «Lo ammetto» rispose con un sorriso, «Mi hai fatto fare la figura dell'idiota. Grazie mille Tyler, dico sul serio» disse sarcastica, finendo di asciugarsi i capelli.

«Non farmi a pezzi la camera per piacere» gli urlò dal bagno, «Per carità. So quanto sei crudele quando ti arrabbi» rispose scuotendo la testa, divertito.

Sfiorò alcune delle pagine del romanzo che la corvina stava scrivendo e notò quanto davvero fosse brava a farlo.

«Che ti avevo detto?» si voltò, «Sei ridicola con quel pigiama. Lo sai, vero?» gli lanciò un cuscino che prontamente prese in mano.

«Ma fottiti» lo sorpassò, rimettendo i fogli al loro posto.

«Se vuoi farti una doccia sai già dove andare» borbottò guardando fuori dalla finestra con aria assorta.

«Che c'è?» le chiese con tono gentile, «Niente. Puoi mettere i vestiti di mio padre. Di quando era giovane, naturalmente» lui scosse la testa.

«Mercoledì, che cosa ti passa per quella bella testolina?» sfiorò i suoi capelli, legati in una coda scompigliata.

«Ti ho detto che va tutto bene. Vai, puzzi di fogna» alzò gli occhi al cielo e le baciò la guancia, «Sai che puoi contare su di me, vero?» lei annuì lentamente, «Sicura di non voler venire con me?» arrossì di botto, «Tyler!» rise divertito, «Scusa! Torno fra poco».

«Che cosa vuoi Mano?» sbuffò quando sentì il suono dei polpastrelli dell'appendice sbattere sul davanzale su cui era appoggiata con i gomiti.

«Andrà..bene. Non rovinare anche questo con pensieri negativi, avanti» lanciò un'occhiata di sbieco a Mano, «Oh insomma, che cosa c'è che non va?» sibilò con le mani sui fianchi.

«Ah quindi sei venuto solo per rinfacciarmi il fatto che mi ha quasi uccisa?» alzò gli occhi al cielo, «Sì okay, due volte ma non c'entra. Chi meglio di un serial killer potrebbe essere il tipo di persona perfetta per me?» rispose inclinando leggermente la testa.

Sentì la porta del bagno aprirsi e tirò un calcio all'appendice, che si ritirò sotto la scrivania.

«Tu una punta di colore no eh?» osservò Tyler guardandosi intorno, «Mi prendi in giro?» rispose lei incrociando le braccia al petto, perplessa.

«Direi di sì» le strizzò l'occhio, sedendosi sul suo letto.

«Era da tempo che non mi sedevo su un letto vero» cercò di nascondere la tristezza con una battuta, ma Mercoledì lo guardò dispiaciuta.

Si mise accanto a lui, «Hai intenzione di vendicarti?» gli chiese senza guardarlo, «No» rispose deciso.

«Parli sul serio? Insomma, ti hanno torturato per mesi e ora che ne hai l'occasione non vuoi neanche fargliela pagare!» sentì una leggera risata.

«Il danno è fatto, stai calma. Ora che sono libero non voglio più avere a che fare con quei tizi» le prese una mano, che teneva stretta in un pugno.