𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐄𝐗𝐓𝐑𝐀

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Vi ringrazio così per il milione di letture, per i commenti che ogni giorno ancora lasciate su questa storia, per i voti e più di tutto per l'affetto che state continuando a darmi.

Il vostro sostegno è un gesto non indifferente, che non sottovaluto e mai sottovaluterò.
Spero che tornare a casa questa notte sia piacevole per voi, come lo è stato per me tornare a scrivere Space Boy dopo esattamente un anno.

Colgo l'occasione per ricordarvi che trovate una nuova storia da leggere, si chiama BLURRY SHOTS e mi piacerebbe davvero tantissimo avervi anche lì.

Vi voglio bene, vi lascio a Space Boy e Pesca, e vi aspetto su Instagram con il box.

Bentornati a casa!
La vostra Giulia


🪐

«I can tell you anything

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«I can tell you anything. You won't judge. You're just listening, yeah», canticchio.

La sua voce, come un sussurro di luce nel buio che mi circondava, mi cullò e fece rilassare il mio corpo indolenzito per l'inqualificabile tempo di viaggio passato sul sedile del Mercedes.

«'Cause you're the best thing that ever happened to me.»

Ci avevo provato ad addormentarmi, ma avevo miseramente fallito quando aveva iniziato a canticchiare. Tuttavia, lamentarmi non era nei piani, preferivo di gran lunga ascoltare il suo sussurro felice, piuttosto che dare voce ai miei pensieri.

«'Cause my darling, you and I... could take over the world...»

C'era solo buio.

Non vedevo nulla e avrei continuato a non vedere nulla finché Harry non si fosse deciso a liberarmi da quella stoffa nera, morbida e delicata, ben sistemata davanti ai miei occhi e profumata del suo profumo d'agrumi.

«One step at a time... just you and I...»

Non avevo idea di quanto tempo fosse trascorso da quando mi aveva trascinata via dal cantiere in cui stavo supervisionando i lavori in corso, – e in quel momento in pausa per le vacanze natalizie –.

E non mi era dato sapere neanche dove mi stesse portando, visto che cinque minuti dopo avermi fatta accomodare dentro al Mercedes, aveva accostato sul ciglio della strada per poi mettermi in mano un donut alla fragola e un bicchiere d'asporto contenente il solito caramel macchiato bollente.

Ovviante la sua tattica aveva funzionato alla grande, perché mi aveva distratta per quei secondi sufficienti a bendarmi.

Era un paradosso che lui stesse canticchiando proprio quella canzone.

Un passo alla volta, solo io e te.

Il suo primo passo era decisamente stato il rapirmi, il secondo il bendarmi, il terzo viaggiare insieme per ore e ore.

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