𝟏𝟓

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«𝐈𝐭'𝐝 𝐛𝐞 𝐬𝐨 𝐬𝐰𝐞𝐞𝐭 𝐢𝐟 𝐭𝐡𝐢𝐧𝐠𝐬 𝐣𝐮𝐬𝐭 𝐬𝐭𝐚𝐲𝐞𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐬𝐚𝐦𝐞.»

Mi sarebbe piaciuto sapere il perché dei miei comportamenti. Mi sarebbe piaciuto sapere perché mi ostinavo a volergli stare lontana, per poi ritrovarmi come in quella situazione. Completamente rilassata e, perennemente desiderosa del suo tocco.

Solo pochi giorni prima ero stata capace di respingerlo, di pensare che lui mi avrebbe fatto del male, mentre in quel momento, mi resi conto che effettivamente non sarei stata in grado di resistergli. La battaglia era andata persa, quelle tre settimane passate a respingerlo si erano rivelate inutili.

Space Boy era riuscito nel suo intento, sedurmi e farmi impazzire. Ed io non mi sarei più potuta tirare indietro, né avrei voluto farlo.

«Lexi», sussurrò il mio nome, con le labbra contro la pelle del mio collo. La sua voce roca sovrastò il frastuono proveniente alle mie spalle, poco dopo aver proposto la sua idea, Harry non aveva accennato ad aspettare un mio qualsiasi segno di consenso e, si era velocemente premurato di sistemare al meglio il bagno.

Non avevo saputo fare altro che non fosse starmene ferma, imbambolata ad osservarlo muoversi dentro al piccolo ambiente. Mi aveva lasciata seminuda e vulnerabile e, dopo essersi assicurato di aver chiuso il passatore dell'acqua da sotto il lavello, non aveva perso tempo e aveva velocemente riaperto quello fuori dalla finestra. La vasca era stata pulita e cosparsa di bagnoschiuma, poco prima che Harry potesse aprire l'acqua per far sì che si riempisse.

«Mmh», mugugnai con gli occhi chiusi, pronta a godermi ogni istante.

Occhi verdi si era sbarazzato dei suoi vestiti sotto i miei occhi e, non si era affatto trattenuto dal non farmi notare un chiaro ghigno di divertimento al mio sguardo assassino. La verità era che mi sarebbe piaciuto spogliarlo, ma lui non me ne aveva dato modo, così come non mi aveva dato modo di replicare a tutte quelle sue piccole e improvvise attenzioni.

Mi aveva semplicemente costretta a rimanere ferma, in attesa, ad osservarlo in tutta la sua bellezza diventare imponente dentro l'ultimo tessuto rimasto sul suo corpo.

«Voglio solo sapere se sei d'accordo», sussurrò ancora. Chiari ricordi della notte passata insieme, mi tornarono alla mente. Il suo sguardo premuroso, il chiaro segno di esitazione dentro i suoi occhi, in attesa che io gli dessi il consenso per poter dar via a quella lenta discesa fra le mie cosce.

Harry mi avrebbe sempre sorpresa, in un modo o in un altro, lui l'avrebbe sempre fatto. Ed io avrei decisamente dovuto rivalutarlo, perché sì... portava guai ed era un'arrogante senza precedenti. Ma non era cattivo, e meritava di certo una possibilità.

Le sue labbra schioccarono sul mio collo nudo, trovai soltanto il coraggio di deglutire nel momento in qui, con la punta della lingua cominciò a risalire lungo il mento. La pelle mi si cosparse di piccolissimi brividi, e un lieve spasmo di freddo mi riscosse. Con le mani adagiate contro il suo petto nudo, feci pressione sentendone ed assaporandone il calore.

Harry abbandonò immediatamente l'atto e, velocemente, si tirò indietro. Non molto, ma abbastanza da riuscire a guardarmi.

«Guardami», ordinò. Ne sarei impazzita, di certo mi avrebbe fatto perdere la testa. Ad ogni modo, eseguii il suo volere e, quel paio di iridi verdi mi scrutarono dall'alto. Abbassai gli occhi, osservando i suoi zigomi pronunciati, la barba lievemente accentuata e poi le sue labbra, rosee e quasi impercettibilmente gonfie. Quest'ultime ottennero la mia totale attenzione quando si schiusero, poco prima che Harry tornasse a parlare. «Possiamo fare un bagno o possiamo fare più di un bagno, ma voglio che tu me lo dica.»

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