"Splendi, semplicemente splendi
chiudi i tuoi occhi e loro se ne saranno andati tutti
possono urlare e sbraitare che non c'è più posto,
ma io ho pavimentato la nuvola su cui stiamo ballando
Splendi, semplicemente splendi
con il tuo sorriso brillante come il sole
perché tutti loro sono solo schiavi degli dei che hanno creato
ma io e te...splendevamo, splendevamo."
(Da: "Shine on", di James Blunt)
Un altro anno era terminato. Le ultime settimane non erano state calme per nessuno degli studenti: c'era stato il caso, molto spassoso, della Umbridge rapita dai centauri, una conclusione che a tutti era parsa assolutamente giusta. Beh, a tutti tranne che a Gazza, a Malfoy ed al Ministro, ovvio.
C'erano stati i temutissimi GUFO per molti degli studenti del quinto anno, che alla fine si erano svolti senza troppi danni.
Ma il vero evento era stata la lotta di Harry e dei suoi amici nei sotterranei del Ministero. Da quel momento in poi, Caramell si era arreso ed aveva dovuto constatare il ritorno di Lord Voldemort e l'inizio di una nuova, possibile guerra.
In quell'ultimo, dorato giorno di scuola, però, sembrava molto difficile anche solo pensare ad una possibile minaccia. L'aria che si respirava era più quella di un'attesa.
Del futuro, dell'estate. Di qualunque altra cosa avrebbero portato i prossimi mesi.
Seduta sul treno, Cho se ne stava comodamente seduta tra le braccia di Michael. La loro storia era iniziata pochi giorni dopo quella chiacchierata sul balcone. Da quel momento, nessuno dei due aveva avuto voglia di perdere di vista l'altro. Avevano continuato a frequentarsi, e fra loro era nato un sentimento... più profondo e naturale di quanto Cho avesse osato sperare. E non aveva dovuto fare niente: nessuno sforzo per mostrarsi allegra, nessun riferimento a Cedric, niente di niente.
Per la prima volta da un anno, mentre era lì, con Michael, sentiva di avere chiuso con la parte più dolorosa del suo passato.
"Allora, scendi! Ma quanto ci metti?!?" Blaise sbuffava, spazientito, sulla banchina del treno.
"Un attimo! Le valigie! Tiger e Goyle mi hanno lasciata sola!" fu l'affannata risposta di Daphne.
"Ma quante valigie hai portato?!? ogni volta è sempre peggio!"
"Ah, non hai ancora visto niente" rispose la bionda, che era finalmente riuscita a passare per la stretta porta del convoglio.
"Pensa a quest'estate!"
"Già, l'estate...non ti sembra il caso di ripassare il programma?"
"Oh sì... pomeriggi a casa mia..."
"...e le sere a casa mia, come sempre!"
"E poi vacanze insieme, in Costa Azzurra!"
"Dove eravamo già stati a otto anni...!"
"Beh, ma ora è diverso! Ci divertiremo di più!"
E si avviarono insieme accanto al binario, ben consapevoli che, da quella loro ultima, lontana estate in Francia, erano cambiate moltissime altre cose, decisamente più importanti della loro età. Anche se non ne erano sicuri al cento per cento. Dopotutto, già allora si erano scelti.
"Pansy!! Sono qui!" George si sbracciava nel bel mezzo della folla, con un giubbotto nuovo di zecca e dei pantaloni dall'aria molto elegante.
Pansy si affacciò sulla porta del convoglio e lo vide subito. Il suo viso si distese subito in un grande sorriso. Non le sembrava vero di rivederlo lì, dopo quelle frenetiche settimane, vicino a quel treno dove era iniziato tutto.
"Eccomi!" disse, scendendo rapida e correndo ad abbracciarlo."Ma come sei elegante! A cosa devo questo cambio d'immagine?"
"Agli affari che vanno più che bene! Vedi che classe?? Tu hai passato mesi a criticare i miei vestiti!"
"Ahah! È vero!"
"...Pansy, allora...? Quando ho visto la tua busta con dentro il tuo amatissimo portafortuna, che non mi hai fatto mai neanche toccare una volta, ho pensato: o è impazzita, oppure..."
"Oppure ho scelto di fidarmi di te.
No, non ho più paura.
Sì, voglio stare ancora con te.
Sì, voglio anche partire con te.
Ho scelto te, e basta."
Baciarlo ancora, dopo quelle settimane di separazione, sembrò a Pansy qualcosa di mai provato prima. Quasi come se non le fosse mai successo nulla del genere. Ma, in fondo, era così, no? Dentro di sé, lo sapeva. Si stava inaugurando una nuova fase.
Ma vi sarebbe andata incontro, senza esitazione.Anzi, vi sarebbero andati incontro. Erano lei e lui, adesso.
FINE
NOTA AUTORE: ...FINITA! Al termine di questa fanfiction mi sento in dovere di rivolgere un enorme GRAZIE a tutti coloro che hanno letto e votato la storia! Se l'avete apprezzata, fatevi sentire :-)
Pansy e George vi salutano insieme all'autrice!!
(P.S. Riprenderò prestissimo a scrivere a tema Harry Potter, restate sintonizzati!)
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Il cielo ha una porta sola
Fanfiction"Al bordo di una piccola piscina, su una sedia a sdraio a righe bianche e blu, una ragazza con un caschetto di capelli bruni, un costume vintage e grandi occhiali da sole leggeva con aria svogliata. Pansy Parkinson sbuffava, scorrendo rapida le noti...